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L’histgeobox, 20 aprile 2018 (trad.ossin)
 
"Grandola vila morena", la canzone che ha dato il via alla Rivoluzione portoghese
 
Dall’inizio degli anni 1960, le guerre africane (in Angola, in Mozambico e in Guinea Bissau) fanno vacillare l’impero portoghese. Nel 1973, questi conflitti assorbono un quarto del bilancio dello Stato. Un senso di stanchezza grava su un’opinione pubblica preoccupata, soprattutto per i suoi figli, costretti ad un servizio militare interminabile e pericoloso. D’altronde molti giovani Portoghesi tentano di sottrarvisi. Il paese registra infatti una emigrazione massiccia provocata dalla povertà (100 000 partenze all’anno agli inizi degli anni 1970). Perfino i sostegni tradizionali della dittatura cominciano ad avere dei dubbi. Oramai gli ufficiali superiori delle forze armate criticano apertamente l’intransigenza di Marcello Caetano, il successore del dittatore Antonio Salazar, morto nel 1970. E’ giunta l’ora di cambiare.
 
Il 24 aprile 1974, alle ore 22,55, Radio Clube Português trasmette la canzone E Depois de Adeus ("E dopo l’addio") di Paulo de Carvalho. A mezzanotte e ventinove minuti, il 25 aprile, la cattolicissima Radio Renascença passa una canzone vietata dal governo: "Grândola vila morena" di Zeca Afonso. E’ questo il segnale di avvio di un’azione militare mirante a rovesciare la dittatura. 
Uno dei rari civili che godeva la fiducia dei militari ricorda: "I militanti del Movimento delle forze armate avevano preso in esame diversi modi per dare il segnale di avvio delle operazioni militari. Avevano anche chiesto aiuto ad alcuni civili (...), soprattutto gente dell’informazione. (...) Si giunse alla conclusione che, forse, trasmettere un disco alla radio ad una certa ora poteva essere il modo migliore di dare il segnale". [fonte B: la Révolution en chantant]
 

I, Henrique Matos [GFDL 1.2 (http://www.gnu.org/licenses/old-licenses/fdl-1.2.html)], via Wikimedia Commons
 
L'autore di Grandola vila morena si chiama José ("Zeca") Afonso. Dopo aver vissuto in Angola, Zeca insegna storia in Mozambico, fin quando viene licenziato a causa delle sue posizioni politiche. A questo punto, si mette a scrivere canzoni"(...) Vero cantautore impegnato, militante, usa la pedagogia delle parole e del canto per risvegliare le coscienze, simpatizzante comunista e della sinistra radicale (...) milita nei movimenti sindacali operai. Sostenitore di una Riforma agraria in Portogallo e soprattutto in Alentejo, canta gli eroi della terra, vittime della repressione salazarista” (fonte A: Marie-Noëlle Ciccia) 
Per il regime, il suo impegno fa di lui un oppositore da braccare senza tregua. In più occasioni la Pide, la temibile polizia salazarista, lo arresta e lo sbatte in prigione. 
Con una mirabile capacità di usare parabole e doppi sensi, l’ex insegnante riesce a dribblare la censura. Nel 1964, Afonso compone il poema Grândola Vila Morena in omaggio alle tradizioni di solidarietà di un villaggio dell’Alentejo dove era stato invitato a cantare. Nel 1971, mette in musica questo poema, facendone una canzone. (1) Pure se Grandôla non contiene in fondo nulla di sovversivo, il contesto dittatoriale dell’epoca provvede a trasformare la canzone in un canto di contestazione.
 
Grandola, città bruna
Terra di fraternità
Solo il popolo comanda
Tra le tue mura, o mia città
 
Canzone impegnata, ma non partigiana, Grandola vila morena «parla della condizione del popolo e delle sue aspirazioni in termini generali e semplici. Ciò spiega per molta parte la resilienza del suo successo tra il popolo». [Fonte E: Marlière 2013].  
"Infatti, la voce grave (...), l’eliminazione di qualunque strumento musicale che potesse imporsi sul messaggio, il ritmo dato dai passi in cadenza quasi militare, conferiscono a questa canzone l’austerità di un inno cui occorre associare un movimento totalmente sincronizzato dei corpi: unione, forza, invincibilità, sono le impressioni che ricordano i canti di questa regione portoghese [l'Alentejo]", nota Marie-Noëlle Ciccia. [fonte A]
 
 
Sono state dunque delle note musicali a innescare la rivolta del MFA, il "Movimento delle forze armate" animato da un gruppo di giovani ufficiali dell’esercito portoghese (Otelo Sareiva de Carvalho, Ernesto Melo Antunes, Vitor Alves, Salgueiro Maia). Antonio Spinola e Costa Gomes, due prestigiosi generali in rotta col governo, offrono la loro garanzia al colpo di Stato. Arroccati su vecchi carri armati, i soldati assumono il controllo dei punti strategici di Lisbona. Senza spargimento di sangue, l’esercito si presenta come vittorioso e invita la popolazione a unirsi al movimento. Accogliendo con entusiasmo i militari, una folla enorme raggiunge in breve tempo il centro cittadino, dalle parti del mercato dei fiori. I garofani sono in piena fioritura; qualche soldato li lascia scivolare nella canna del suo fucile. E’ così che questo fiore diventerà il simbolo della rivoluzione portoghese. (2)
 
 
Rifugiatosi nella caserma del Carmo, il generale Caetano negozia la sua resa. Non ha altra scelta se non quella di dimettersi, quindi viene fatto salire, con un biglietto di sola andata, a bordo del primo aereo per il Brasile. 
Il programma del MFA si articola in tre punti: Decolonizzazione, Democratizzazione, Sviluppo. Il 26 aprile 1974, il generale Spinoza prende la parola alla televisione in quanto presidente della "giunta di salvezza nazionale" e annuncia prossime elezioni a suffragio universale di un’Assemblea nazionale costituente e di un presidente della Repubblica.  
Soffia quindi un vento di libertà. E’ del tutto evidente che il movimento non intende instaurare un nuovo regime autoritario. La censura viene eliminata e la polizia politica soppressa. La rivoluzione dei garofani consente il ritorno degli esiliati politici. Il socialista Mario Soares rientra dall’esilio, il comunista Alvaro Cunhal esce di prigione. Il 1° maggio 1974, più di 500 000 persone sfilano nelle strade di Lisbona al grido di "MFA, MFA, il popolo è con il MFA." 
 Un giornalista francese racconta l’atmosfera di esultanza che regna a Lisbona: 
"Une festa. Una vera festa che va al di là di ogni speranza. Migliaia e migliaia di Portoghesi nelle vie di Lisbona, i militari fraternizzano con la folla, gli agenti di polizia disciplinano il traffico con un garofano rosso, la gente piange, canta, balla... bisogna essere a Lisbona questo primo maggio per capire che cosa un popolo può sentire al contatto con la libertà ritrovata. Una vera festa, senza precedenti in Portogallo, con le preoccupazioni politiche messe in secondo piano. Lisbona è un’immensa kermesse sotto al sole, dove giovani e meno giovani si sono ritrovati tutti per cantare Grândola vila morena, una canzone diventata l’inno del Portogallo liberato".
 
Se è bastato un solo giorno per sbarazzarsi di una dittatura vecchia di mezzo secolo, la transizione democratica si rivela al contrario caotica. (3) "La promulgazione di una nuova Costituzione il 2 aprile 1976, le elezioni legislative del 25 aprile, vinte dal Partito socialista, l’elezione infine a giugno del generale Eanes alla presidenza della Repubblica consacrano la perdita di ruolo dei militari e l’istaurazione di una democrazia parlamentare europea. Sono passati solo due anni dal '25 aprile'." [fonte F: Léonard p 77]
 
Manifestanti durante la commemorazione della rivoluzione dei garofani nel 1983. I, Henrique Matos [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html), CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) or CC BY 2.5 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.5)], via Wikimedia Commons
 
Segnale di rivolta contro l'Estado Novo, Grandola Vila Morena non solo è restata la canzone simbolo della Rivoluzione dei garofani, ma è diventata in termini più ampi un simbolo della contestazione del potere, facendosi ancora intendere in altre situazioni e contesti. 
Durante gli anni "fasti", la canzone resta confinata alle manifestazioni delle organizzazioni di sinistra (1° maggio, commemorazione del 25 aprile) e si ascolta di meno. Ma ritorna puntualmente nelle situazioni di contestazione o di difficoltà.
Così, nel primo semestre 2013, quando il Portogallo si vede imporre una politica di austerità dall’Unione Europea, i cartelli branditi nelle manifestazioni di protesta riportano un verso della canzone utilizzato come slogan. «Que se lixe a Troika. O povo é quem mais ordena", ("Che la Troika vada a farsi fottere! E’ il popolo che comanda".) Nel febbraio dello stesso anno, una selva di grandoladas (4) si leva dai banchi dell’Assemblea nazionale. Per impedire a Pedros Passos Coelho, capo del governo, di presentare le nuove misure economiche di austerità, alcuni deputati di sinistra intonano la canzone di José Afonso durante la seduta. Appena si levano le prime note, la presidente dell’Assemblea minaccia di sospendere i lavori. Il primo ministro, dapprima interdetto, finisce poi per riconoscere l’abilità dei protestatari: "Non si potrebbe essere interrotti in un modo migliore".
 
 
Cantata come un monito, il pezzo resta indissolubilmente legato nell’immaginario dei Portoghesi all’idea di democrazia e di libertà. "Il neologismo 'Grandolar' entra allora nel vocabolario, per meglio ricordare i valori del 25 aprile 1974 e ridicolizzare quelli che se ne dimenticano". (Fonte F: Léonard p 80)
Come un totem della libertà riconquistata, Grandola vila morena gode di un’aurea e di un rispetto eccezionale. "Riuscendo a zittire gli uomini politici, «Grandôla, Vila Morena» è l’arma perfetta: non violenta, rivendica i valori di una democrazia cui gli stessi leader si richiamano; gli interessati possono solo inchinarvisi, tacere o sorridere» (Musseau 2013 e Riez 2013). " [fonte A: Ciccia] 
 
"Grândola vila morena" Zeca Afonso
 
Terra da fraternidade – Terra di fraternità
O povo é quem mais ordena – solo il popolo comanda
Dentro de ti, ó cidade – tra le tue mura, o mia città
 
Dentro de ti, ó cidade – tra le tue mura, o mia città
O povo é quem mais ordena – solo il popolo comanda
Terra da fraternidade - terre di fraternità
Grândola, vila morena - Grândola, città bruna
 
Em cada esquina um amigo – A ogni angolo di strada un amico
Em cada rosto igualdade – Su ogni volto l’uguaglianza
Grândola, vila morena - Grândola, città bruna
Terra da fraternidade – Terra di fraternità
 
Terra da fraternidade – Terra di fraternità
Grândola, vila morena - Grândola, città bruna
Em cada rosto igualdade – Su ogni volto l’uguaglianza
O povo é quem mais ordena – Solo il popolo comanda
 
À sombra duma azinheira – All’ombra di un leccio
Que já não sabia a idade- che non ricordava più la sua età
Jurei ter por companheira – Ho giurato di avere per compagna
Grândola a tua vontade - Grândola, la tua volontà
 
Grândola a tua vontade - Grândola la tua volontà
Jurei ter por companheira – Ho giurato di avere per compagna
À sombra duma azinheira – All’ombra di un leccio
Que já não sabia a idade – Che non ricordava più la sua età
   
In aggiunta: 
Anche in Francia i cantanti ricordano a modo loro la rivoluzione dei garofani. "Alcina de Jesus" di Nino Ferrer adotta il punto di vista di una giovane portoghese costretta all’esilio. "Il suo paese è talmente lontano / Ai bordi di un continente / E però è solo una bambina / Ma ha dovuto partire. Lavora a casa di gente assai gentile / Si occupa del loro grazioso bebè / Mentre laggiù è arrivata la primavera / E la rivoluzione fiorisce. 
C’è gente nelle strade / Che canta la libertà / Il mondo sta cambiando / Ma lei non se ne accorge / Alcina de jésus."
Mentre l’oppressione grava su molte parti del globo, Georges Moustaki accoglie con speranza questa Rivoluzione. «A quelli che non sperano più che i loro ideai si possano realizzare, dite che un garofano rosso è fiorito in Portogallo».  
 
Note:
1. Registrata in Francia, a Hérouville, la canzone fa parte dell’album Cantigas de Maio. La struttura di Grândola riprende "i caratteri della canzone alentejana, vale a dire una canzone nella quale le strofe pari sono la ripetizione in senso invertito della strofa precedente". (fonte A: M.-N. Ciccia)
2. Vi è stata una sola eccezione a questa bella unanimità. Alcuni elementi della PIDE sparano dei colpi d’arma da fuoco sui manifestanti, provocando diversi morti e feriti. 
3. Il MFA intende essere il motore del "Processo rivoluzionario in corso", ma il controllo che esso esercita su tale processo viene contestato dai partiti politici e da una società civile sempre più attiva. Dopo un tentativo di colpo di Stato conservatore l’11 marzo 1975, Spinola è costretto alla fuga. Il MFA decide allora di accelerare il processo democratico. Il 25 aprile 1975, le prime elezioni dopo mezzo secolo sono vinte dal partito socialista. Durante "l’estate calda" del 1975, crescono le tensioni nel paese. Il 13 luglio, una reazione controrivoluzionaria, appoggiata dalla Chiesa cattolica, infiamma il nord del paese. Alcuni temono allora un colpo di forza del partito comunista con l’appoggio degli alti gradi dell’esercito. L’estrema sinistra tenta un colpo di Stato. Il suo fallimento segna la fine del MFA.
4. "sostantivo tratto dal neologismo grandolar, vuol dire schernire una personalità cantando «Grândola» per impedirle di parlare".  (fonte A: M.-N. Ciccia)
 
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Un'altra canzone di José Afonso, interpretata da Dulce Pontes: Que Amor não me engana