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La Voie Démocratique boicotta le elezioni legislative

La Voie Démocratique ha tenuto il suo consiglio nazionale l’11 settembre 2011 a Casablanca con la parola d’ordine: “Sostegno totale al movimento marocchino del 20 febbraio per un radicale cambiamento democratico” e ha esaminato il processo di lotta del nostro popolo e le sue prospettive, oltre alla nostra posizione a proposito delle elezioni legislative, ha infine eletto un comitato per la preparazione del terzo congresso nazionale.

Perdura la crisi del sistema capitalista mondiale e non si intravvede alcuna soluzione realista, mentre il popolo, e soprattutto la classe operaia, ne subiscono le conseguenze. Nello stesso tempo la resistenza dei popoli occidentali per difendere i loro diritti e le loro conquiste si organizza e pone in discussione la democrazia borghese fondata sulla dittatura della multinazionali, la Banca Centrale Europea e le istituzioni imperialiste mondiali.

Nel mondo arabo, il popolo libico si è liberato del regime tirannico di Gheddafi. Nello stesso tempo le diverse forze imperialiste che hanno diretto le operazioni militari hanno intenzione di instaurare un regime fantoccio che faciliti il saccheggio delle risorse petrolifere della Libia e ponga anche fine alle aspirazioni democratiche del popolo libico. Queste stesse forze imperialiste tentano di frenare il processo rivoluzionario in Egitto e in Tunisia.

Il popolo siriano continua la sua eroica lotta contro il regime della tirannia baatista che persiste nella sua politica di morte. Inoltre nello Yemen il popolo continua, senza sosta, la sua lotta contro il regime della tirannia e della corruzione, mentre il popolo del Bahrein conduce una lotta difficile contro la monarchia assoluta, una lotta che ha subito un blocco mediatico organizzato, cui hanno partecipato anche i più noti canali satellitari arabi.

Il Consiglio di cooperazione del Golfo, sotto la direzione dell’Arabia Saudita, lavora attivamente per orientare i movimenti di cambiamento in funzione dei suoi interessi e così impedire il contagio ad altri paesi del club delle monarchie assolute e medioevali.

Nel nostro paese il movimento di lotta non è cessato, nonostante le vacanze estive e il mese di ramadan, sia per quanto riguarda il movimento sociale (le rivendicazioni per il lavoro, il salario minimo e le infrastrutture necessarie per le regioni emarginate), che il movimento 20 febbraio, come movimento sociale popolare di lotta per la libertà, la democrazia, la giustizia sociale e la dignità.

Questa lotta viene repressa dal regime in forme diverse: aggressione dei manifestanti sia da parte delle forze della repressione ufficiale che da fascisti "Baltajias" (sottoproletari pagati dal regime per manifestare in sostegno del re e per aggredire i militanti per la democrazia, ndt) che si sono trasformate in forze di repressione parallele; arresti e denunce sulla base di dossier prefabbricati e licenziamenti dei militanti. Nello stesso tempo il regime persiste nella sua politica di fuga in avanti con l’illusione di poter sterilizzare il movimento del 20 febbraio con le elezioni legislative del 25 novembre 2011 e quelle municipali e regionali del 2012.

Ma in realtà il movimento marocchino del 20 febbraio non è un fuoco di paglia, ma un movimento autentico che possiede le condizioni politiche per la continuità, esso non è nato dal nulla, rappresenta un salto qualitativo della lotta del nostro popolo.

Sulla base dei dati sopra riportati, il consiglio nazionale:

1) Saluta tutte le militanti e i militanti democratici del nostro popolo, primi tra tutti le militanti e i militanti della Voie Démocratique e i suoi simpatizzanti per l’abnegazione e la resistenza nei confronti di tutte le forme di oppressione, dei complotti e delle meschine manovre ed esprime la sua solidarietà alle famiglie dei martiri del movimento e a tutte le vittime della politica di repressione contro i disoccupati, gli studenti, gli operai e gli abitanti di alcune regioni rurali e minerarie (Jbel Aouam e i bacini di fosfati soprattutto), oltre che ai militanti del movimento 20 febbraio. Il Consiglio Nazionale ribadisce la sua richiesta di smetterla con le pratiche repressive contro delle lotte pacifiche, di cessare le intimidazioni contro alcuni lavoratori, di liberare tutti i prigionieri politici senza eccezione, si cessare le iniziative giudiziarie, di permettere a tutti coloro che sono stati licenziati di tornare al lavoro, e di dare risposte positive alla rivendicazioni urgenti di ciascuna categoria.

2) Fa appello ad un maggiore impegno militante da contrapporre ai tentativi di colpire l’indipendenza e l’unità del movimento 20 febbraio o di giungere ad una piattaforma rivendicativa in contraddizione con quella costituiva del movimento, tutto ciò lavorando per la crescita della combattività del movimento ed un suo reale sostegno popolare, per l’integrazione nel suo seno dei diversi movimenti di lotta popolare, il loro radicamento nei quartieri popolari, nelle campagne e per  un maggiore coinvolgimento della classe operaia, degli studenti e perché il movimento si armi di una visione del futuro e di un programma di lotta democratica.

3) Ritiene che il punto centrale della lotta del popolo marocchino attualmente debba avere come obiettivo la caduta del dispotismo, concentrando la lotta sul makhzen (sistema di potere monarchico, ndt), in quanto sistema di sfruttamento, di ingiustizia e di oppressione. Ciò che dovrebbe indebolire il blocco della classe dominate e rendere più efficace la lotta del nostro popolo per la liberazione nazionale e democratica sulla via del socialismo.

4) Ritiene che la sinistra militante debba assumere una responsabilità storica nello sviluppo del movimento del 20 febbraio e che essa possa diventare una forza determinante nella difficile nascita di un cambiamento democratico reale se solo riesca a riunificarsi intorno ad un programma di cambiamento democratico radicale e si impegni con forza ed entusiasmo in questa lotta, facendo fronte ai tentativi del regime e dei suoi sbirri diretti a dividere il movimento con falsi pretesti, e se taluni delle sue componenti abbandoneranno le illusioni riformiste ed altre il loro settarismo e si unisranno con forza e senza esitazioni alla concreta lotta attuale del popolo marocchino, incarnata dal movimento del 20 febbraio.

5) Decide di invitare al boicottaggio delle prossime elezioni legislative perché esse si svolgeranno sulla base di una costituzione elargita dal makhzen, imposta e rifiutata dal popolo e sotto la tutela del ministero dell’interno, di liste elettorali falsificate e inoltre di una ripartizione iniqua e di un sistema di scrutinio che premia solo i notabili. In effetti il maggior beneficiario è il makhzen che mira a restaurare la propria legittimità. La congiuntura attuale ci impone di fare pressione su quest’ultimo, concentrando i nostri sforzi sulla lotta di massa e la costruzione di un contropotere alternativo e non certo di partecipare ad elezioni che giovano al makhzen.

6) Fissa il proprio terzo congresso nazionale il 13, 14 e 15 luglio 2012 e invita tutte le militanti e i militanti della Voie Démocratique ad impegnarsi con serietà nel processo di preparazione di esso.

7) Esprime il suo appoggio totale al diritto del popolo palestinese alla autodeterminazione ed alla istituzione di uno stato indipendente, con capitale Al Quods, nonché al ritorno dei rifugiati.

8) Dichiara la propria solidarietà con le lotte del movimento sociale dei paesi capitalisti sviluppati, per andare oltre la democrazia borghese delegata e aprire la strada verso il socialismo e appoggia le rivolte dei popoli del mondo arabo per ottenere dei regimi democratici, laici e liberi dalla dipendenza dall’imperialismo. La lotta contro il dispotismo e l’imperialismo essendo la stessa lotta, invitiamo le forze della sinistra, prima di tutto la sinistra marxista araba e maghrebina, a unire gli sforzi e il lavoro comune in vista di una radicalizzazione della nuova dinamica che ha investito la regione e contro l’ingerenza imperialista e sionista e il ritorno dei regimi caduti.

La Voie Démocratique boicotta le elezioni legislative e terrà il suo terzo congresso il 13, 14 e 15 luglio 2012.

Casablanca, 11 settembre 2011