Stampa








Demain, 26 febbraio 2012 (trad.Ossin)


Il minorenne che ha accusato Mohammed VI d’essere un ladro adesso dice che era drogato
Badr Soundouss


Rabat. Il liceale che aveva definito il re Mohammed VI “il più grande ladro” del Marocco in un video postato su Youtube, ne ha successivamente pubblicato un altro nel quale ritratta e chiede perdono.

In questo nuovo video, Mossaab Ghellab, il cui padre è un simpatizzante del PJD (il partito islamista al governo, ndt) secondo alcune fonti locali a Tiznit, spiega di essere stato sotto l’effetto della droga quando ha fatto le prime dichiarazioni. Nel video non lo si vede, compare solo la sua immagine fissa e si sente solo una voce, probabilmente la sua, che mette insieme qualche giustificazione.

Ghellab non si ricorda più delle dichiarazioni che definivano Mohammed VI il “più grande ladro”, né di altre amabilità nei confronti dell’augusto papà dell’Arsenio Lupin in pantofole, perché aveva assunto – dice – delle “compresse” di droga. Chiede perdono al “simbolo della nazione” e “ai Marocchini” (?), poi molla un “viva il re”, seguito da un “Allah, al watan, al malik” (dio, patria, re). Missione compiuta.

La locale sezione dell’Association marocaine des droits de l’homme (AMDH) aveva, in un
comunicato, denunciato l’arresto di questo minore da parte della polizia lunedì 20 febbraio. Quando era riuscito a raggiungerlo per telefono il giorno successivo, quella aveva dichiarato di “essere stato minacciato di arresto se non avesse ritirato il video”. Cosa che ha fatto nel pomeriggio di lunedì.

Queste “scuse” sono assolutamente comprensibili nel Marocco di oggi. Non bisogna meravigliarsi. Ma la polizia avrebbe dovuto chiedergli di mostrare il viso, per tranquillizzare i suoi sostenitori inquieti per la sua sparizione.

Quanto alle “compresse” di droga, è una ben misera giustificazione. Perché, se fosse vero, bisogna sapere che gli stati di incoscienza, dovuti ad alcol o droga, spingono a dire verità che non si potrebbero mai dire in una condizione normale