Demain online, 7 maggio 2012 (trad.Ossin)



Un mese di prigione per avere criticato un procuratore aggiunto
Thami Afailal

La giustizia di Sua Maestà è implacabile. Abdeslam Hatab, un vecchietto di 81 anni, è stato condannato giovedì scorso dal tribunale di prima istanza di Kenitra a un mese di prigione senza condizionale per avere detto, una decina di giorni prima, ad un procuratore aggiunto del re che “non vi era giustizia in Marocco”.


Indignato per questa affermazione, tutto sommato banale e soprattutto assolutamente vera, il nostro aggiunto ha chiesto l’arresto immediato del vecchietto e il suo internamento nella locale prigione.


E’ là che il vecchio è rimasto una decina di giorni, tra malavitosi, ladri e assassini; e in condizioni delle quali il meno che si possa dire è che non sono molto adeguate a una persona della sua età.


Nonostante la richiesta dell’avvocato di Hatab perché il suo cliente non venisse processo in stato di arresto per questo “orribile crimine”, il procuratore del re di Kenitra non ha voluto scarcerarlo.


Lo spirito di corpo nel corpo marcio della magistratura marocchina è molto vivo.


Il giorno dei fatti, quello in cui un procuratore aggiunto ha sbattuto un vecchietto in prigione, Hatab si trovava in tribunale per una semplice causa immobiliare.


E dire che in Marocco abbiamo un ministro della giustizia e delle… libertà. 

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