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Demain online, 5 aprile 2013 (trad.ossin)
 
 
Sst.. Il re Mohammed VI è malato?
Ali Amar
 
In Marocco la salute del re è restato l’ultimo tabù. Parlarne è blasfemo. Ma da qualche tempo le sue apparizioni televisive suscitano inquietudini e qualche discreto commento
 
Tutti ne parlano in Marocco, ma sempre a bassa voce. I più temerari mormorano che il re è ingrassato, molto ingrassato, e che le preoccupazioni lo allontanano purtroppo dagli sport che predilige, come quello degli scooter di mare, hobby che gli valse agli inizi del regno il nomignolo di “Sua Maestà-ski”, coniato dall’umorista Bziz.
 
La sua apparizione nella provincia di Nador, dove inaugurava delle istallazioni sportive, ha creato un caso nelle reti sociali e nella stampa elettronica indipendente. “Ha un aspetto sconcertante per un re che non ha ancora 50 anni”, ha osservato un facebooker: lo si vede camminare aiutandosi con una stampella.
 
“Prima avevamo paura del re, oggi abbiamo paura per lui”, l’espressione diffusasi quando ascese al trono nel 1999 per spiegare l’affetto del popolo verso un giovane monarca che si diceva fosse umanista e fragile al contrario di suo padre Hassan II, un dittatore tanto affascinante quanto temibile, è immediatamente tornata di moda, commenta la stampa locale che ha pubblicato la scena del re zoppo.
 
Qualche mese fa, dopo il discorso del trono, su una terrazza di caffè, a Rabat, due giornalisti parlano di questo a ruota libera:
 
“Hai ascoltato il discorso del re?”
 
“Sì, ma è stato piuttosto il suo stato fisico che mi ha colpito. Ha un aspetto malato, non credi?”
 
“Sst! Non dire questo! Sua Maestà non è malata, non è in perfetta forma, tutto qui”
 
“Ha un’aria strana…”
 
Sui forum dei social network, identica discrezione quando si affronta la questione. E bisogna dire che, nonostante l’importanza, la notizia non attira le folle. Su quello di Bladi, la discussione resta confinata ai voti di pronta guarigione del monarca.
 
Un internauta si assume il rischio di fare una sua personale diagnosi: “Ha un’aria strana, piccoli occhi semichiusi, il viso gonfio e un perenne ghigno con un respiro affannato…”.
 
Altri paragonano la sua immagine di adesso con il dinamismo che mostrava quando venne incoronato nel luglio 1999.
 
Ma sono passati tredici anni e molti lo hanno dimenticato, tanto la propaganda del regime, soprattutto all’indirizzo dei media stranieri, insiste ancora e sempre sul “nuovo regno”.
 
Nel 2008 il giornalista spagnolo Pedro Canales apriva le danze delle supposizioni affermando sulle colonne di El Imparcial che Mohammed VI aveva subito un’operazione chirurgica in Francia, una ipotesi mai confermata e soprattutto smentita con forza dalla stampa ufficiale che vi vedeva un “tentativo di destabilizzazione orchestrata dall’estero”.
 
Nel luglio 2009, in occasione del decimo anniversario della sua incoronazione, il re smentiva qualsiasi tipo di debolezza fisica e mostrava invece ancora i tratti giovanili del suo inizio di regno.

Il re Mohammed VI nel luglio 2009  

Ma nel novembre dello stesso anno, il cambiamento diventa, agli occhi di molti osservatori, improvvisamente palpabile.
 
Il re Mohammed VI nel novembre 2009

Che cosa è successo tra le due immagini?
 
“Qualche media francese mi ha informato che Mohammed VI soffre di una insufficienza renale o una malattia del fegato che lo costringe a recarsi regolarmente in Francia”, affermava sempre lui, il giornalista di El Imparcial, evocando perfino una malattia incurabile. Ma ancora una volta era solo lui a fare simili affermazioni.
 
Pedro Canales reagiva ad un comunicato della casa reale che annunciava, a fine agosto 2009, che il monarca, 46 anni all’epoca, era stato in convalescenza per cinque giorni a causa di una “infezione” che non presentava “alcuna preoccupazione” per la sua salute
 
“Sua Maestà il re Mohammed VI (…) presenta una infezione di rotavirus con implicazioni digestive e disidratazione acuta che necessita di una convalescenza di cinque giorni”, aveva riferito il comunicato firmato da Abdelaziz Maaouni, medico personale del re e direttore della clinica del Palazzo reale.
 
“La malattia cui fa riferimento la dichiarazione e solo l’esito di una malattia cronica”, insisteva El Imparcial, in un articolo allarmante che raccontava di una viva inquietudine negli ambienti diplomatici e pronosticava perfino una imminente reggenza. L’articolo, come quello del 2008, provocò una levata di scudi contro il suo autore.
 
“Problemi polmonari”
“In Marocco non si fanno comunicati sullo stato di salute del re Mohammed VI. Le sue ripetute visite in Francia delle quali molti sospettavano finalità chirurgiche? Semplici ‘vacanze’, secondo le autorità marocchine. Il sovrano soffrirebbe di problemi polmonari”, scriveva L’Express nel 2010 in un diaporama dedicato ai “leader con problemi di salute”.
 
“Suo padre, il re Hassan II, soffriva della malattia di Crohn, una infiammazione dell’intestino tenue. I suoi malanni intestinali, curati da medici statunitensi, erano dissimulati con il termine di “bronchiti”. "E’ morto nel 1999, dopo 38 anni di regno”, aggiungeva L’Express nello stesso dossier.
 
Una stampa scottata dalla censura
Il bollettino medico del re che annunciava una “infezione da rotavirus”, una novità per il Marocco, ha prodotto delle conseguenze molto più dannose sulla stampa locale che, approfittando di questa inedita trasparenza, ha approfondito  la questione, dimenticando che parlare della salute del re può nuocere gravemente.
 
All’indomani della diffusione del comunicato della Casa Reale, il quotidiano di Casablanca Al Jarida Al Oula, oggi chiuso, citando una “fonte medica anonima”, proponeva una versione molto differente e affermava che “la causa dell’affezione del rotavirus sarebbe stata l’utilizzo di corticoidi contro l’asma, che sono anche responsabili del rigonfiamento del corpo e del deficit immunitario”. La stampa marocchina tutta aveva ampiamente commentato quello che stava diventando “l’affaire rotavirus”.
 
In una settimana dieci giornalisti di tre giornali sono stati interrogati dalla polizia, tutti accusati di “pubblicazione dolosa di una falsa informazione” e di “affermazioni e fatti non veri”. Cinque di loro saranno incriminati e tre condannati ad una pena detentiva.
 
Poco tempo dopo, quando la stampa francese annunciò che il principe Moulay Rachid, fratello minore del re, era stato ricoverato in ospedale a Parigi in serie condizioni”, i loro colleghi marocchini hanno, in grande maggioranza, preferito voltare gli occhi.
 
Con la nascita dei media elettronici che riescono più o meno a sfuggire alla censura, il tema della salute del re ritorna qualche volta agli onori della cronaca, come ha fatto Demain online, commentando la penosa genuflessione di Mohammed VI durante la preghiera.
 
Ma per la maggior parte dei giornalisti, la “forma non smagliante” del re, confermata o meno, si riduce a qualche chiacchiera nei caffè.
 
Tuttavia, quando si guardi il video qui sotto, diventa legittimo porsi delle serie domande.