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CHE COSA SUCCEDERA' DOPO AMINE?

L'Associazione marocchina per i diritti umani (AMDH) sta per eleggere un nuovo presidente e deve risolvere un dilemma fondamentale: che cosa privilegiare, la teoria o l'azione? La politica o l'intervento nel sociale?


di Samir Achehbar (TEL QUEL 28 aprile-4 maggio 2007)


Nessuna novità é emersa dall'8 congresso nazionale dell'Associazione marocchina per i diritti dell'uomo. I lavori si sono svolti dal 19 aprile al 22 aprile a Skhirate e più che altro si é avuto conferma dell'egemonia dei partiti dell'estrema sinistra. ANNAHJ ADDIMOCRATI (La Voie démocratique) e il PADS (Parti de l'avant-garde démocratique et socialiste) hanno fatto, come era nelle previsioni, la parte del leone. Sui 75 membri della commissione amministrativa, una cinquantina appartengono ad una delle due formazioni. L'elezione del nuovo presidente e dell'ufficio centrale dell'associazione é prevista per il 6 maggio. E secondo logica i risultati saranno in linea con la presenza preponderante di ANNAHJ e del PADS. Un male necessario che, secondo Fouad Abdelmoumni - militante associativo ed ex vice presidente, "compromette seriamente l'indipendenza e l'attività dell'associazione, sia nel rapporto con la società civile che nel confronto coi suoi interlocutori".
L'egemonia dei due partiti di estrema sinistra deriva anche da ragioni pratiche. L'AMDH ha circa 8000 associati, dei quali solo 3000 sono in regola con il versamento delle quote associative e dunque hanno diritto di voto per l'elezione dei membri della Commissione.
E altro non sono se non i membri ed i militanti di ANNAHJ e del PADS: circa il 40 per cento dei 413 partecipanti al congresso appartengono alla prima e circa il 30 per cento al secondo.
Due formazioni peraltro molto simili e che si disputano già la leadership di altre associazioni tra cui, sempre nell'ambito della difesa dei diritti dell'uomo, il Forum Verità e Giustizia.
L'AMDH oggi si pone delle domande, non solo quella di sapere chi, dell'ANNAHJ o del PADS, sarà il nuovo presidente, ma anche quali saranno le nuove linee guida dell'associazione. D'altronde il tema del congresso era "Insieme per una costituzione democratica, il Marocco della dignità e del rispetto dei diritti umani per tutti". E' chiaro: dopo decenni di lotta contro la repressione politico-poliziesca, gli obiettivi dell'associazione hanno oramai preso una connotazione più marcatamente politica, focalizzandosi sul tema della riforma della Costituzione... cio' che non sembre propriamente essere in linea con il ruolo di una ONG. Spiegazione di Fouad Abdelmoumni: "Se é vero che i diritti politici, economici, sociali e culturali, cosi come il diritto costituzionale del paese, sono il terreno privilegiato delle associazioni per i diritti umani, bisogna pero' guardarsi dagli sbandamenti tendenti a concentrare l'attenzione di una ONG su un dibattito strettamente politico".

 

L'ATTUALITA' E' ISLAMISTA 
Bisogna anche dire che, in materia di diritti umani, l'attualità del Ragno da qualche anno é dominata dal fattore islamista. Oltre i diplomati-disoccupati e qualche altro fatto emergente qui e là, il fulcro della repressione politico-poliziesca si abbatte sugli ambienti integralisti. Salvo che questi hanno già costitutito loro proprie associazioni di difesa dei diritti dell'uomo per far sentire la propria voce. Dice un militante dell'AMDH: "Bisogna difendere un integralista o un presunto terrorista? La questione é oggetto di dibattito da molto tempo all'interno dell'associazione. Oggi si preferisce scegliere caso per caso, ma con molta prudenza".
Fortunatamente le resta il terreno dei problemi sociali, il solo nel quale l'associazione diretta da Abdelhamid Amine si mantiene in sintonia coi tempi. E il terreno é prima di tutto sociale: manifestazioni contro il caro-vita, denunce di abusi negli angoli più arretrati del Regno... E' un fatto, l'AMDH é una delle rare ONG che riesce a coprire realmente, e piuttosto efficacemente, l'insieme del territorio, e le sue sezioni sono considerate anche più attive e con più seguito popolare della direzione centrale.
Pur tuttavia il futuro dell'associazione sembra più che mai dipendere dall'identità e dal profilo del prossimo presidente. Una cosa é sicura: il dinamismo del presidente uscente, Abdelhamid Amine, sarà difficilmente eguagliabile. Un Amine che pero', secondo fonti dell'AMDH, resterà in piena attività anche senza essere più il numero uno.