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Censurati TelQuel e Nichane

100.000 copie dei due settimanali sono state sequestrate e distrutte mentre erano ancora in stampa, per ordine del Governo. Avevano osato pubblicare un sondaggio sul Re.

Comunicato del Gruppo TelQuel


Forte condanna per il sequestro di TelQuel e Nichane


Il Gruppo TelQuel condanna con forza e vigore il sequestro e la distruzione di 100.000 copie dei periodici TelQuel e Nichane, dei quali è editore, per decisione delle autorità marocchine.  Sabato 1 agosto, mentre erano ancora in stampa, il ministero dell’interno ne ha infatti ordinato il sequestro e poi la distruzione, negli  stessi locali della stipografia. Le autorità stigmatizzano la decisione di TelQuel e Nichane di voler pubblicare, in collaborazione col giornale francese Le Monde, un sondaggio di opinione sul bilancio di 10 anni di regno di Mohammed VI. Anche se i suoi risultati dimostrano che i Marocchini approvano a stragrande maggioranza l’operato del sovrano – il 91% ritiene infatti che il bilancio sia “positivo” o “molto positivo” – il portavoce del governo ha dichiarato che “la monarchia non poteva essere messa in discussione, nemmeno nell’ambito di un sondaggio”.
Secondo l’agenzia di stampa ufficiale MAP, i due sequestri sarebbero conseguenza del fatto che TelQuel e Nichane avrebbero “violato le disposizioni di legge vigenti”. Ebbene, non esiste alcune legge in Marocco che impedisca o limiti i sondaggi di opinione.  Questo duplice sequestro è dunque illegale – tanto più che non è stato nemmeno motivato, come prevede la legge, e che nessuna disposizione di legge o di regolamento  consente alle autorità di distruggere le copie dei giornali sequestrati prima di una decisione del giudice.
Con questo sequestro e questa distruzione, il governo del Marocco colpisce un’altra volta la libertà di stampa e di opinione – ciò che dimostra in modo eclatante che la “democratizzazione” del regime è un processo assai contraddittorio.  Coloro che, in occasione dell’anniversario dei 10 anni di regno di Mohammed VI, hanno sinceramente reso omaggio al “Marocco che avanza”  constatano oggi che vi sono seri rischi di arretramento.
Nelle democrazie compiute, i sondaggi di opinione, anche nei confronti di capi di stato non eletti, non soltanto costituiscono uno strumento di espressione democratica e popolare, ma anche un indispensabile strumento di governo.  Denunciando e condannando fermamente  il duplice sequestro, il Gruppo TelQuel afferma con fermezza e convinzione che continuerà a difendere gli ideali democratici, ed a presentare ogni settimana ai suoi lettori, secondo le proprie convinzioni, “il Marocco così come è”.
TelQuel e Nichane saranno nuovamente in edicola all’inizio della prossima settimana.



Gruppo TelQuel
Casablanca, domenica 2 agosto 2009