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Sondaggio sul Re: il governo spiega le ragioni del sequestro dei giornali

Il Ministro marocchino della comunicazione, Khalid Naciri spiega le ragioni del sequestro di TelQuel, Nichane e Le Monde, dopo la pubblicazione di un sondaggio sul Re Mohammed VI


Il 1° agosto il Ministro marocchino dell’interno ha ordinato il sequestro di 100.000 copie dei giornali TelQuel e Nichane. Secondo le autorità, la pubblicazione di un sondaggio di opinione sui dieci anni di Mohammed VI è contro la legge, e la “monarchia non può essere messa in discussione”.
Anche il quotidiano francese Le Monde del 4 agosto, che si era associato a Tel Quel per il sondaggio, è stato sequestrato. Nel 2007 Ahmed Reda Benchemsi, direttore del gruppo TelQuel, era già stato incriminato per “mancato rispetto al Re”.
La decisione ha suscitato emozione nei media francesi. Secondo Le Monde, è stata “arbitraria, incomprensibile e assurda”. In Marocco, l’Associazione per i diritti dell’uomo e il Sindacato nazionale della stampa hanno condannato questa misura. Khalid Naciri, ministro della Comunicazione, spiega le ragioni che hanno motivato questa opinabile decisione.



Jeune Afrique: In base a quale legge è stato disposto il sequestro dei giornali Nichane, TelQuel e Le Monde?

Khalid Naciri: La Costituzione del Regno sancisce che la persona del Re è inviolabile e sacra. Costituisce dunque un attentato nei suoi confronti il fatto di sottoporre l’azione della monarchia alla pubblica valutazione e poi divulgare a mezzo stampa un tale sondaggio. L’articolo 1° del Codice della stampa precisa  d’altra parte che i giornalisti devono esercitare la loro professione nel rispetto della Costituzione.  E’ sulla base di queste due disposizioni che si è deciso di sequestrare le copie dei giornali.


Non si potevano interpretare in un altro modo?

Il rispetto per il re non è passibile di interpretazione.  Degli apprendisti giuristi tentano adesso di contestarlo, ma i loro argomenti sono irricevibili. La pratica del sondaggio non è in sé vietata in Marocco. Certo, non esiste una specifica normativa in materia. Ma non è certo per una lacuna giuridica che la nostra decisione non ha un fondamento legale legittimo. La dottrina giuridica mira prima di tutto a preservare la sacralità del Re, che è un dato fondamentale. Evidentemente, per una parte della intelligentsia  francese, che è fiera del fatto che i suoi avi abbiano ghigliottinato Luigi XVI, queste nozioni possono essere un po’ difficili da capire…



Secondo Ahmed Reda Benchemsi, è stato illegale distruggere i giornali senza una previa decisione di un giudice…

I giornali francesi hanno parlato di distruzione delle copie. E’ falso, e io non ho mai sentito che fossero stati distrutti. Il Ministero dell’Interno ha assunto una decisione di sequestro amministrativo in modo del tutto legale. M. Benchemsi ha deciso di ricorrere al Tribunale amministrativo di Casablanca, E’ suo diritto. La sua istanza è stata respinta, ciò che era prevedibile, perché il nostro ragionamento giuridico è molto solido. Questo giornalista ha deciso di fare della provocazione e dello scandalo il suo mezzo di sostentamento. Ne deve accettare le conseguenze.



Nel momento in cui i giornali occidentali fanno un bilancio piuttosto positivo dei dieci anni di regno di Mohammed VI, questa iniziativa non rischia di offuscare l’immagine del Marocco?

 L’opinione pubblica europea, soprattutto francese, farebbe meglio a informarsi di più  e ad impartire meno lezioni. Tratta del Marocco sotto il profilo unicamente antropologico, senza tentare di capire la specificità delle sue istituzioni. Ci trattano inoltre, qualche volta da “buon selvaggio”, altre da “selvaggio ingestibile”. Basta così, il Marocco non è tenuto a sopportare questo disprezzo. I giornalisti francesi non si sarebbero mai permessi tali giudizi sulla monarchia inglese o spagnola.
Quanto a me, tento di restare il più impassibile possibile di fronte a coloro che hanno deciso di presentare il Marocco come il paese più catastrofico del mondo arabo e africano, mentre è uno dei più democratici. 

(Jeune Afrique, !5 agosto 2009)