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Marrakech, 10 ottobre 2009

Ancora nessuna notizia dei sei saharaoui arrestati all’aeroporto di Casablanca al loro rientro dagli accampamenti dei profughi di Tindouf. Non si sa dove sono detenuti, non si conoscono le accuse che sono state loro rivolte, le famiglie non sono state informate del loro stato di salute. Solo un comunicato della MAP (l’agenzia di stampa ufficiale) ha reso noto che i sei sono stati arrestati per ordine del Procuratore Generale del Re presso la Corte di Appello di Casablanca.

Non di meno resta forte la preoccupazione per questa escalation di tensione che il governo marocchino sta attuando, e che non colpisce solo i militanti saharaoui, ma tutti gli oppositori politici, anzi tutti coloro che semplicemente non accettano di piegare la testa davanti alla prepotenza del Potere. Così, oggi il quotidiano Al Bayane approfitta della vicenda dei sei “traditori”, per accusare anche l’Associazione marocchina per i diritti umani (AMDH) e Annahj Addimokrati di complicità coi nemici della patria. Lo fa sottolineando, in  maniera non vera peraltro, che tutti i sei “traditori” sono membri sia dell’AMDH, che di Annahj Addimokrati (Voie démocratique, l’unico partito marxista rimasto in Marocco).

E’ evidente che si prepara una resa dei conti contro tutti coloro che rivendicano, in Marocco, il rispetto dei più elementari diritti democratici. I continui sequestri di giornali, effettuati per ordine del Ministero dell’Interno, ne sono stati un segno premonitore. L’offensiva colpisce tutti: militanti saharaoui, sinistra marxista, settori liberal-progressisti, semplici difensori dei diritti dell’uomo. E il messaggio è chiarissimo: basta con l’eccessiva libertà di cui avete finora goduto, rientrate nei ranghi! Ognuno con la testa bassa e in silenzio.

Contro questa offensiva sarebbe necessario organizzare una lotta comune dei militanti saharaoui e dell’opposizione marocchina. Chissà se sarà possibile.

Sarà necessario organizzare anche una grande mobilitazione internazionale. E su questo dovremo lavorare noi.

Intanto ieri, 9 ottobre, è stato impedito a Soultana Jaya di prendere l’aereo che l’avrebbe dovuta condurre da Laayoune alle Gran Canarie. Soultana è una coraggiosa ragazza saharaoui che ha perso un occhio, nel maggio 2007, a causa della brutalità della polizia marocchina nel reprimere le manifestazioni di studenti dell’università di Marrakech. Da segnalare che le botte che le hanno causato la perdita dell’occhio le sono state inferte dai poliziotti dentro l’autoambulanza che la trasportava in ospedale. Soultana doveva recarsi in Spagna proprio per effettuare una visita medica di controllo, ma non è stato possibile perché l’hanno trattenuta nei locali di polizia dell’aeroporto di Laayoune dalle ore 20,00 fino all’1,30 del mattino.
L’hanno interrogata sulle sue opinioni politiche, sui suoi rapporti con i sei militanti arrestati il giorno precedente a Casablanca, l’hanno insultata chiamandola puttana, polisaria…
Quando l’hanno rilasciata alle ore 1,30, hanno trattenuto i suoi documenti.


Nicola Quatrano