Il giornalista marocchino Ali Amar bloccato a Madrid



Dopo la chiusura de Le Journal Hebdomadaire, fiore all’occhiello della stampa indipendente marocchina, il giornalista Ali Amar, uno dei fondatori della testata e autore del best-seller "Mohammed VI, le grand malentendu" (aprile 2009) – opera vietata nel suo paese – è stato costretto a lasciare precipitosamente il Marocco munito di un visto europeo di brevissima durata (solo 4 giorni), rilasciato dalle autorità consolari spagnole.
Minacciato di prigione nel suo paese e privato di tutti i suoi beni personali (sequestrati dalle autorità marocchine dopo la dichiarazione di fallimento de Le Journal Hebdomadaire), Amar è riuscito a ottenere in via d’urgenza un permesso di soggiorno temporaneo eccezionale a titolo umanitario della durata di tre mesi, rilasciato dal governo spagnolo.
Ma il Consolato di Francia a Madrid gli ha comunicato che questo permesso non gli permetterà in alcun caso di lasciare la Spagna per la Francia, giacché questo titolo non è riconosciuto dall’amministrazione francese. Una situazione paradossale in seno all’Unione Europea (di cui la Spagna ricopre attualmente la presidenza), dal momento che i trattati siglati dai paesi membri dell’UE garantiscono la libera circolazione delle persone munite di un titolo di soggiorno accordato da uno dei paesi dell’Unione.
Ali Amar, che è francofono e non conosce una sola parola di spagnolo, si trova così in una situazione precaria in Spagna, sospeso fino all’8 maggio prossimo, data di scadenza del suo permesso di soggiorno non rinnovabile.
Se non riuscirà a raggiungere la Francia, dove spera di potere organizzare la sua difesa, sarà costretto a ritornare in Marocco, dove perderà la sua libertà.



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