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Tel Quel n. 437


Marocco-Spagna. Je t’aime, moi non plus!
di Driss Bennani

Le relazioni diplomatiche tra i due paesi vedono il susseguirsi di una crisi dopo l’altra. Come si spiega questa escalation diplomatica? Quando avrà termine?
Niente va più tra il Marocco e la Spagna. Durante il mese di agosto i due paesi hanno sfiorato la crisi diplomatica dopo l’aggressione, nel luglio scorso, di cinque giovani marocchini da parte di elementi della Guardia civile. Appena le acque si sono calmate, un nuovo incidente è venuto a ricordare la precarietà delle relazioni tra i due paesi. Sabato 28 agosto, un gruppo di militanti di associazioni spagnole ha organizzato una manifestazione pro-Polisario nel pieno centro di Laayoune. Subito circondati dalle forze dell’ordine, sono stati poi ricondotti alle isole Canarie, dove erano attesi da un esercito di cameraman e di reporter ai quali hanno mostrato i lividi sui loro corpi e dato testimonianza della brutalità della polizia marocchina in Sahara. Sono stati davvero maltrattati dalle forze dell’ordine o (secondo la versione ufficiale del governo) sono stati aggrediti da unionisti marocchini? Mistero. Comunque sia, il Primo ministro spagnolo è stato costretto ancora una volta a “chiedere spiegazioni” al suo omologo marocchino, che aveva appena assunto un atteggiamento più cordiale nei confronti dei dirigenti spagnoli. “Questa è la prova che il Governo non controlla tutto in Spagna. Vi sono lobby ostili al Marocco che ritengono che quest’ultimo avesse riportato una vittoria diplomatica durante l’ultima crisi e che si dovesse vendicare una certa fierezza spagnola. L’incidente di Laayoune non è dunque se non il primo, probabilmente, di una lunga serie che dovremo aspettarci”, analizza Nabril Driouch, ricercatore marocchino stabilito in Spagna.

L’elicottero che disturba
Bisogna dire che la crisi estiva tra i due regni rimane ancora avvolta dal mistero. “Non si conoscono le vere ragioni di questa escalation diplomatica, afferma il docente universitario spagnolo Bernabe Garcia Lopez. Non è la prima volta che si verificano incidenti alla frontiera con Ceuta e Melilla. Ma essi non hanno mai provocato una reazione così virulenta da parte del ministero marocchino degli affari esteri”. Secondo diverse fonti esperte di relazioni marocco-spagnole, tutto sarebbe cominciato con un incidente militare avvenuto durante il mese di luglio a Al Hoceima. Il re Mohammed VI si trovava in visita in quella regione, quando un elicottero militare spagnolo si è avvicinato alla residenza dove si trovava il re. L’elicottero approvvigionava una caserma militare situata su di un’isola occupata, a pochi metri dal litorale marocchino. Una manovra abituale nella regione, ma il suo timing avrebbe fortemente irritato il re Mohammed VI. “Tanto più che  - ricorda Driouch – il Marocco non ha ancora digerito la visita del re di Spagna a Ceuta e Melilla, nonché la mobilitazione spagnola in favore di Aminatou Haidar, avvenimenti che hanno completamente mutato la natura dei suoi rapporti con vicino del Nord”. Insomma, quando cinque giovani marocchini sono stati maltrattati da poliziotti spagnoli, il regno ha colto l’occasione e ha criticato violentemente la Guardia civile. Lo stesso quando alcuni membri di questo corpo hanno “gettato” in mare alcuni immigrati clandestini, salvati in extremis dalla marina marocchina. Il Marocco ha diffuso cinque comunicati in tutto, dai toni particolarmente virulenti nei confronti del governo di José Rodriguez Zapatero, che pure era presentato come un amico del regno dello sceriffato all’inizio del suo mandato. “In ognuno di essi, il Marocco ha ricordato l’occupazione di Ceuta e Melilla. Un argomento che disturba molto Madrid”, afferma Drouch.
Parallelamente ai comunicati ufficiali, il Marocco ha tollerato talune manifestazioni ostili agli interessi spagnoli. Qualche giorno prima dell’inizio del ramadan, alcuni manifestanti hanno addirittura bloccato l’accesso dei camion a Melilla, privando l’enclave di prodotti di prima necessità per la comunità mussulmana che vi abita. Il governo spagnolo ha tentato di moderare i toni, ma Rabat è andata avanti come se niente fosse. C’è stato bisogno di una telefonata personale del re Juan Carlos al re Mohammed VI perché i due regni accettassero di voltare pagina. “Il re di Spagna ha voluto evitare una escalation e prevenire eccessi che avrebbero potuto nuocere gravemente alle relazioni tra i due paesi. Nulla è filtrato a proposito del contenuto delle discussioni, ma esse sono certamente state eminentemente politiche”, analizza Garcia Lopez. Tutto ciò è però venuto meno quando l’ex capo del governo, José Maria Aznar, ha effettuato una visita a Melilla per “tirare su il morale delle truppe”, di fronte alla debolezza mostrata dal Governo.

Pompiere madrileno

Qualche giorno dopo la telefonata tra i due monarchi, la Spagna ha inviato il suo ministro dell’interno a Rabat. “Notiamo che la Spagna non ha inviato il capo della diplomazia. Scegliendo il ministro dell’interno, ha dimostrato di considerare gli incidenti come tecnici e non politici”, spiega Driouch. Per il Marocco, le cose stanno diversamente. Così, oltre alla visita del ministro dell’interno spagnolo, il regno ha ottenuto l’impegno per una futura visita di Miguel Angel Moratinos, ministro degli Affari esteri, e del re Juan Carlos. Il re Mohammed VI si è poi intrattenuto personalmente col ministro spagnolo dell’interno, incaricandolo (senza dubbio) di trasmettere dei messaggi politici al suo governo. Resta una domanda: come spiegare il riserbo e la prudenza del governo Zapatero nel corso di tutte queste ultime settimane? “Fin dalla sua elezione, Zapatero ha promesso di migliorare le relazioni tra la Spagna e i suoi vicini, prima di tutto il Marocco. Ne va dunque del suo bilancio di governo”, assicura Driouch. Resta da capire se questo stesso governo resisterà a lungo alle pressioni delle tante lobby politiche, mediatiche e delle associazioni ostili al Marocco.



Diplomazia. Attendendo Ould Souilem

Il Marocco ha abbandonato l’idea di nominare Ahmedou Ould Souilem alla guida dell’ambasciata marocchina a Madrid? E’ la voce che corre attualmente nei salotti e nelle redazioni spagnole. Dal marzo 2010, infatti, la Spagna ha definitivamente accettato di accreditare l’ex dirigente del Polisario, ma il Marocco non lo ha mai ufficialmente nominato, dando spazio alle ipotesi più strane. Inoltre da diverse settimane Ould Souilem si è totalmente eclissato dalla scena mediatica, rafforzando (soprattutto in Spagna) l’ipotesi di un mutamento di orientamento da parte del Marocco.
Altro ambasciatore che attende di essere accreditato: quello della Spagna in Marocco. Il successore di Luis Planas é, secondo diverse fonti, stato già designato. Si tratterebbe dell’attuale ambasciatore spagnolo a Lisbona. Il prossimo arrivo del capo della diplomazia spagnola a Rabat sarà sufficiente a rimediare a questo “vuoto diplomatico”? Wait and see.