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Albayane, 31 ottobre 2010

Città di Melilla: continua il terrore delle forze di occupazione
di Khalid Darfaf

“E’ puro frutto di razzismo quello che l’autorità di occupazione spagnola fa nei confronti della popolazione marocchina”. Così dice Al Habib Hadji, presidente del Comitato nazionale per la liberazione di Ceuta e Melilla alla notizia dei gravi incidenti scoppiati a Melilla. E l’intervento delle forze dell’ordine è stato dei più selvaggi contro i giovani della città. E ciò soltanto a causa della protesta di questa gioventù contro la politica dell’impiego praticata dalle autorità locali, secondo quanto ci riferisce la nostra fonte. Peggio! Parecchi giovani feriti nel corso degli scontri hanno evitato di ricoverarsi in ospedale, “per paura di vendette contro di loro o le loro famiglie”, aggiunge Al Habib Hadji. Testimoni oculari hanno dichiarato che le forze di occupazione hanno proceduto ad arresti e a fermi tra i contestatori.
Giovedì 28 ottobre, nel pomeriggio, la città è stata ancora una volta teatro di un ampio movimento di protesta, il terzo dopo quelli di martedì e mercoledì. E per soffocare l’intifada, le autorità di occupazione hanno dispiegato un forte dispositivo di sicurezza. Tutta la città è stata circondata, isolandola dalle periferie, per evitare la propagazione delle manifestazioni ed evitare quindi che giovani residenti a Nador o a Bewni-Nsar si potessero unire alle manifestazioni. Così la polizia ha occupato i quartieri di Canada de Hidum, Montecristina e Cabrerizas. Nella serata dello stesso giorno, più di duecento persone hanno partecipato ad una marcia pacifica. Gli abitanti hanno chiesto l’apertura di negoziati diretti  per ottenere giustizia. Sottolineiamo che otto giovani arrestati dovevano comparire ieri davanti al tribunale. Per chiedere la soluzione di questa situazione e per la liberazione dei giovani arrestati, il comitato nazionale per la liberazione di Ceuta e Melilla ha organizzato una grande manifestazione venerdì sera davanti al Consolato spagnolo di Tetouan. E’ da notare che gli incidenti di Melilla hanno disvelato la vera politica praticata dagli Spagnoli nei territori marocchini occupati. La maggioranza dei posti importanti nell’amministrazione della città è affidata a Spagnoli, solo il 4% sono occupati da Marocchini. “Le autorità spagnole sono le sole responsabili della situazione nella quale si trovano i marocchini, alimentando la povertà e provocando insicurezza nei quartieri periferici, dove risiede la maggior parte dei giovani marocchini”, ha affermato Al Habib Hadji.



Aufait, 31 ottobre 2010

Melilla: arrestate otto persone. Le manifestazioni sono continuate mercoledì

Gli scontri tra la polizia spagnola e i giovani manifestanti sono ripresi mercoledì a Melilla, e si sono propagati in molti quartieri della città, si è appreso dall’agenzia Map che ha citato una fonte bene informata. Dopo le manifestazioni di martedì, otto persone sarebbero state fermate. Oltre alle rivendicazioni sociali, soprattutto il lavoro e la parità di prospettive, i manifestanti chiedevano anche la liberazione dei loro compagni, secondo la fonte della Map.
Per disperdere i manifestanti, le forze dell’ordine hanno risposto con bombe lacrimogene. Al momento non si lamenta alcuna vittima, mentre si attendono rinforzi di polizia provenienti dalla Spagna.
“Molti quartieri sono circondati dagli agenti di sicurezza e non si può escludere una recrudescenza delle violenze nei prossimi giorni”. Fonte anonima citata dalla Map.
Secondo l’agenzia di stampa, i manifestanti (in maggioranza marocchini), accusano le autorità locali di averli esclusi dal programma di reclutamento che prevedeva quasi 1500 assunzioni a partire da dicembre.
Dei cartelli denunciano “le ingiustizie sociali e i vantaggi accordati agli Spagnoli”.
Ricordiamo che la nuova ministra spagnola degli Affari esteri, Trinidad Jimenez, ha annunciato mercoledì una visita ufficiale in Marocco, la prima in un paese estero dopo la sua nomina alla testa della diplomazia spagnola a seguito dell’ultimo rimpasto ministeriale.
Al momento non è stata ancora fissata alcuna data precisa.