Il Giappone è impegnato in un arduo gioco diplomatico, rivendicando il proprio passato militarista e suscitando le ire dei paesi che ne hanno fatto le spese durante la Seconda Guerra Mondiale. Viceversa l'India ha una politica estera spregiudicata: se in campo economico si schiera con i paesi emergenti (vedi Cancun) nella regione asiatica cede agli Usa. Lo scorso maggio ha firmato un trattato di cooperazione militare con il Giappone. Si può notare che la politica estera nella regione si fa più complicata rispetto al passato: il Giappone comincia a stilare una fitta rete di rapporti bilaterali con l'India e l'Australia. Questi paesi non sono più accomunati semplicemente dall'alleanza con gli Usa. Ma se Tokyo e Camberra sono vecchi alleati di Washington non si può dire lo stesso di Nuova Dehli che è il vero punto interrogativo della situazione. Forse anche l'India è preoccupata dalle iniziative cinesi. Non sono un mistero i tentativi di Pechino di fondare una NATO dell'est (Shanghai Cooperation Organization) di cui fanno parte Cina, Russia, Tagikistan, Uzbekistan, Kazakistan e Kirghizistan. Inoltre si devono aggiungere anche le ultime dimosrazioni militari sino-russe e i test nucleari della Corea del Nord, percepita dagli Usa come un protettorato cinese.
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