The vineyard of the saker, 16 novembre 2014 (trad. Ossin)


G20 di Brisbane

Putin salta la cerimonia di chiusura per sfuggire ai cani e alle pecore

Jean Paul Baquiast


Ieri, sabato 15 novembre, i media occidentali riportavano del summit soprattutto il fatto che l’offensiva statunitense per isolare Vladimir Putin avrebbe raggiunto l’obiettivo. Di fronte alle accuse completamente deliranti di Obama, che lo ha definito una “minaccia per il mondo”, riprese in coro dal branco degli anglo-sassoni fanaticamente anti russi (Gran Bretagna, Australia e Canada), si sarebbe limitato, secondo i media, ad opporre un atteggiamento fermo, come se riconoscesse il suo errore e preferisse tacere. La pillola è stata manifestamente troppo difficile da digerire per qualcuno che continua a chiamare colleghi quelli che lo tormentano, alla fine è tornato in Russia questa domenica 16 novembre, nel primo pomeriggio (ora locale), senza aspettare la chiusura del vertice.

Gli altri membri del G20, soprattutto i membri dei paesi asiatici, in particolare i due più grandi, Cina e India, per altro membri dei BRICS con la Russia, sembra non abbiano detto niente per contrastare le accuse degli Occidentali a Vladimir Putin. Quanto alla Francia, François Hollande è stato meno veemente ma, per nostra vergogna, non ha fatto niente per smarcarsi dal branco. Gli servirà per perdere su entrambi i tavoli, a proposito della vendita del Mistral rinviata sine die: lo Stato francese si va a mettere contro la Russia e il paese sarà costretto a pagare pesantissime penalità.


Il silenzio dei BRICS di fronte al branco occidentale…

C
’era da attendersi che i paesi dei BRICS, Russia compresa, replicassero che la crisi ucraina è stata, fin dall’inizio, alimentata dagli Stati Uniti e dai paesi dell’est europeo, per costringere Putin ad una scelta mortale, rispondere o lasciar perdere, sapendo che entrambe le reazioni avrebbero sicuramente segnato la sua morte politica. Su di un altro piano, avrebbero potuto almeno sostenere che il mondo ha di fronte moltissime difficoltà, deve risolvere moltissimi problemi, e che se il G20 non è in grado di affrontarli, dimostra di essere niente altro che un guscio vuoto.


… nasconde una risposta di grande forza

Ma si può trovare un’altra ragione al silenzio di Putin, dei suoi partner dei BRICS e dell’Organizzazione di cooperazione di Shangai (OCS). E’ che essi stanno per mettere in campo qualcosa che assomiglia ad una potente macchina da guerra, suscettibile di incrinare notevolmente la potenza degli Stati Uniti e dei suoi alleati della zona dollaro (1).

Si tratta prima di tutto del progetto di dedollarizzazione che si va precisando, con la progressiva creazione di una moneta comune, di un Fondo Monetario e di una banca mondiale che utilizzi questa moneta, oltre alla realizzazione di un sistema di pagamento alternativo allo standard imposto al mondo intero dagli USA, la rete Swift (2).

Si tratta poi dei numerosissimi contratti che la Cina si avvia a negoziare coi suoi partner, in primo luogo la Russia, in quella che è stata battezzata la Nuova via della seta (3).

Si tratta infine, e non è il meno, di un progetto di accordo per la costituzione di una zona di libero scambio per l’Asia-Pacifico (FTAAP) tra i paesi dell’APEC (Asia-Pacific Economic Cooperation), che sembra essere stato avviato al termine della riunione di questa organizzazione, il 12 novembre a Pechino. Questa zona escluderebbe esplicitamente gli Stati Uniti, il cui progetto di TransAtlantic Trade and Investiment Partnership (TTIP) perderebbe notevole spessore (4).

Se, come sembra assai probabile, questi dispositivi saranno realizzati rapidamente, la cosa sarà percepita, a giusta ragione, da Washington e da Wall Street come una minaccia di prima grandezza, non per il mondo, ma per la propria dominazione sul mondo. L’Europa, che per il momento si tiene fuori dai progetti dei BRICS e dell’OCS, capirà, ma troppo tardi, di aver giocato, seguendo ciecamente gli USA, la peggiore delle carte geostrategiche. In simili condizioni, si può ben capire che a Brisbane, Vladimir Putin abbia scelto di tacere e di lasciare finalmente il branco libero di congratularsi tra amici.

Note:

1)  
 http://www.ossin.org/russia/putin-ha-un-piano-segreto-per-battere-la-nato.html
2)    http://www.vineyardsaker.fr/2014/11/14/russie-lance-nouveau-systeme-paiement-contourner-reseau-swift/
3)    http://www.vineyardsaker.fr/2014/11/15/loeil-itinerant-chine-file-route-soyeuse-gloire/#more-7435
4)    « Pivot vers l’Asie » : à Pékin, en pleine réunion de l’APEC, Obama tente le forcing pour imposer le TPP





 

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