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1) Trovare i sostenitori

Sul Web le persone si raggruppano in nicchie e gruppi omogenei. Ciascuno di questi gruppi ha un proprio codice e stile di comportamento, esattamente come le tribù. Lo staff di Obama ha dovuto imparare a rispettare questi stili per poter interloquire con questi gruppi. Ma questo sforzo ha comportato un vantaggio notevole perché il team è riuscito a portare queste persone sulla piattaforma My.Bo e a renderle dei sostenitori.


2) Creare una vera comunità

Non basta trovare i sostenitori bisogna anche farli sentire parte di una comunità che costruisce qualcosa. E' stato questo il secondo step messo in pratica dallo staff di Obama.

La comunità è stata creata attraverso l'utilizzo di un social network dedicato alla campagna (My.Bo) e attraverso il blog che ha iniettato un forte senso di comunità. Il blog, infatti, ha permesso di condividere le storie dei sostenitori al fronte facendoli sentire parte di una comunità in crescita.


3) Spronare i sostenitori all'azione

Non basta radunare migliaia di persone e creare una comunità online. Bisogna essere in grado di spingere queste persone a dare un contributo effettivo alla campagna elettorale. E' questo il terzo step applicato dallo staff di Obama che attraverso richieste precise e personalizzate ha messo in piedi una macchina da guerra eccezionale.

Il sistema usato dallo staff era quello della neswletter che ha raggiunto un livello di precisione chirurgica, inimmaginabile fino ad allora. Ogni utente riceveva un'email personalizzata in base all'età, interesse, genere, etnia ed altri fattori rilevanti. Quello di Obama è stato il primo esperimento di campagna elettorale one to one.


4) Spronare i sostenitori alla donazione

Senza soldi non si va da nessuna parte, è per questo che lo staff di Obama dedicò un'attenzione particolare alla raccolta fondi. Venne raccolta una cifra impressionante attraverso la Rete (500$ milioni) che permise di finanziare la propaganda su vasta scala.

La trovata più geniale fu quella di organizzare una lotteria chiamata “A cena con Obama” che permetteva ai fortunati sostenitori di parlare con il candidato e di contribuire formularne l'agenda politica.


5) Diffondere il proprio messaggio

Ma Internet serviva anche a diffondere il messaggio di Obama ai quattro angoli del paese. Grazie ai video postati dai sostenitori si raggiunse un'enorme massa di contenuti multimediali che vennero condivisi e diffusi attraverso il Web.

Non ponendo limiti al riutilizzò dei suoi contenuti, Obama permise a chiunque di remixarli. Infatti il cantante Will.Iam creò il video musicale “Yes We Can” remixando un discorso di Obama; questo video fece il giro della rete giungendo fino in Europa.


Valerio Quatrano
fondatore di www.faicomeobama.it