ProfileInchiesta, novembre 2015 - Ban Ki-moon ha criticato la pretesa del presidente statunitense Barack Obama, che il presidente siriano Bachar al-Assad sia deposto. Ban Ki-moon ha dichiarato infatti: “Il futuro di Assad deve essere deciso dal popolo siriano” (nella foto, Ban Ki-moon)

 

 

Russia Insider, 2 novembre 2015 (trad. ossin)
 
 
Ban Ki-moon condanna la posizione USA sulla Siria e approva Putin
Eric Zuesse
 
 
Io ho già segnalato, in un’intervista accordata ai giornali spagnoli e pubblicata il 31 ottobre 2015, che il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon ha criticato la pretesa del presidente statunitense Barack Obama, che il presidente siriano Bachar al-Assad sia deposto. Ban Ki-moon ha dichiarato infatti: “Il futuro di Assad deve essere deciso dal popolo siriano”.
 
Ecco la citazione integrale:
 
“Il futuro del presidente Assad deve essere deciso dal popolo siriano. Ora, io non voglio interferire nei colloqui di Vienna, ma penso che sia assolutamente ingiusto e irragionevole che la sorte di una persona (si riferisce, in linguaggio diplomatico, alla pretesa del presidente USA Barack Obama, che Assad si dimetta) paralizzi l’intero negoziato politico. Si tratta di qualcosa di inaccettabile e ingiusto. Il governo siriano insiste perché Assad partecipi al processo di transizione. Molti paesi occidentali si oppongono a tale posizione del governo siriano. Nel frattempo abbiamo perso anni.
 
250.000 persone sono state uccise. Ci sono 3 milioni di rifugiati o profughi interni. Più del 50% degli ospedali, delle scuole e delle infrastrutture sono state distrutte in Siria.
 
Non dovete perdere altro tempo. Questa crisi va al di là della Siria, al di là della regione. Colpisce anche l’Europa. Si tratta di una crisi mondiale”.
 
Il Segretario generale dell’ONU, in questo modo, pone implicitamente la responsabilità di tutto questo – il sangue e la miseria - a carico del presidente statunitense Barack Obama, e sui molti paesi occidentali che, suoi alleati, condividono la pretesa che vi sia un cambio di governo in Siria.
 
La posizione del presidente russo Vladimir Putin è sempre stata totalmente opposta a quella di Obama: nel senso che egli ritiene che solo elezioni popolari possano decidere chi debba essere il presidente della Siria. Il Segretario generale dell’ONU è d’accordo su questo punto con Putin, e respinge la pretesa di Obama che la questione debba essere invece risolta da non Siriani, e con mezzi non democratici (in definitiva, la stessa cosa che George W. Bush ha fatto in Iraq, e Barack Obama in Libia).
 
 
Il presidente Bachar al-Assad
 
 
Gli ingenui, in Occidente, sono d’accordo con la linea delle aristocrazie occidentali, dicendo che su questa questione Putin ha torto e che è sua la causa del prolungarsi della guerra in Siria. Questi imbecilli non si chiedono nemmeno se, nella presente controversia, sia Obama o Putin a difendere il principio democratico fondamentale dell’autodeterminazione dei popoli. Ma l’uomo medio è talmente manipolabile, da poter tranquillamente scambiare il nero col bianco e viceversa; e convincersi che il buono è male e il male buono. Totalmente manipolabile.
 
La mia intervista è stata insabbiata dai giornali spagnoli perché il governo spagnolo è alleato degli Stati Uniti. Per esempio, il più importante giornale spagnolo che ha pubblicato qualche passo di questa intervista è El Pais e il titolo che ha scelto è stato: “La Catalogna non fa parte dei territori che hanno diritto all’autodeterminazione”. Anche su questo aspetto, il titolo è falso. Ecco che cosa Moon ha effettivamente detto a proposito di questa questione dell’indipendenza della Catalogna:
 
“La questione catalana è una questione delicatissima e, in quanto segretario generale dell’ONU, io non posso formulare valutazioni sul punto, trattandosi di una questione puramente interna”.
 
Le menzogne e la distorsione nei medi occidentali sono la routine, talvolta tanto evidente, che praticamente qualsiasi lettore intelligente è in grado di capire che le cose che legge sono solo menzogna e propaganda, come nel caso di specie.
 
Questo giornale ha infatti confinato le dichiarazioni su Assad e Obama (la parte più esplosiva di tutta la storia) quasi alla fine, ma non proprio alla fine dell’articolo, perché uno dei metodi standard utilizzati dai media di attualità quando vogliono minimizzare una notizia è di collocarla quasi alla fine, ma non alla fine. Perché piazzarla alla fine le darebbe risalto, piuttosto che minimizzarla, e non è il modo professionale di insabbiare le notizie scomode. L’arte e il modo di insabbiare una notizia sgradita è importante per i gestori di qualsiasi media di attualità, perché si tratta di una tecnica indispensabile a perseguire gli obiettivi del proprietario, che è null’altro se non la propaganda che è la ragione principale per la quale i ricchi acquistano i grandi media, e per la quale le grandi imprese decidono di acquistare gli spazi pubblicitari (e dunque finanziare) i media stessi, ciò che accresce i profitti del proprietario.
 
Quanto a sapere per quale ragione gli amministratori (ivi compresi gli editori) di El Pais volevano che il loro giornalista deformasse le parole di Moon, facendole apparire ostili all’indipendenza catalana, essa è semplicemente che i proprietari di El Pais si oppongono all’indipendenza catalana. Questa posizione trapela solo dagli editoriali. Con qualche rara eccezione, gli editoriali dei giornali e i loro reportage vengono confezionati allo stesso modo. Ma talvolta, per particolari esigenze, la posizione editoriale è differente da quella che trapela dai reportage. Le Pubbliche Relazioni e la Propaganda sono scienze che non si possono improvvisare. E una delle principali funzioni della gestione è quella di utilizzare questa scienza in modo da massimizzare gli effetti positivi per i proprietari dei media. E’ così per ogni impresa, ma anche la stampa rientra nell’attività di gestione: plasmare la pubblica opinione in modo utile all’aristocrazia che possiede la gran parte della ricchezza della nazione, L’idea della stampa libera è anch’essa propaganda. In realtà la stampa è tutt’altro che libera.
 
Comunque, Ban Ki-moon ha assunto una posizione coraggiosa e rara: quel che ha detto è vero, benché sia quasi un tabù nell’ovest. Vedete voi stesse quale è stata l’audience riservata all’articolo che ho scritto. Esso è stato proposto praticamente a tutti i media nazionali di attualità degli Stati Uniti e di molti altri paesi occidentali. Cercate su google il titolo: “Ban Ki-moon condemns the american stand on Syria, endorses Putin’s” per sapere chi lo ha pubblicato.
 
 
Eric Zuesse è autore di “They’re Not Even Close: The Democratic vs. Republican Economic Records, 1910-2010” e di “Christ’s Ventriloquists: The Event that Created Christianity”. 
 
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