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ProfileLe schede di ossin, 5 gennaio 2022 - E sebbene Robert F. Kennedy, Jr (nell'immagine a sinistra) non abbia mai ricoperto cariche pubbliche, questo libro di per sé dimostra che è assolutamente degno del nome di famiglia che porta...     

 

Unz Review, 6 dicembre 2021 (trad.ossin)
 
Pravda statunitense: Vaccinazioni, Anthony Fauci e l'AIDS
Ron Unz
 
 
 
 
RFK, Jr. e il movimento anti-vax
 
Nell'ultimo anno o giù di lì, i ferventi anti-vax sono diventati una presenza importante sul nostro sito web alternativo, e la cosa mi è sembrata molto sgradevole. Anche molti dei nostri editorialisti di lunga data - Mike Whitney, Paul Craig Roberts, Linh Dinh, Gilad Atzmon e Israel Shamir - si sono collocati in quel campo, e i lunghi articoli di Whitney hanno attirato numerosissimi lettori.
 
Non ho mai prestato attenzione ai vaccini e le mie opinioni sul ruolo che potrebbero svolgere contro il Covid erano del tutto tradizionali e convenzionali, come ho spiegato un paio di mesi fa in una candida intervista di 9.000 parole:
 
Are the Opponents of the Covid Injections "Anti-Vaxx Crackpots"?
Intervista a Ron Unz
Mike Whitney • The Unz Review • 1 agosto 2021 • 9.000 parole
 
I commenti postati, spesso intrisi di attacchi feroci contro di me, hanno rapidamente  superato le 200.000 parole, quindi sono stato costretto ad aprire due discussioni aperte. Anche molti degli articoli anti-vax di Whitney, Roberts e Dinh hanno raccolto lunghi commenti.
 
Il software di commento che ho sviluppato per questo sito Web è abbastanza potente e flessibile, consentendo dibattiti significativi che possono facilmente raggiungere la lunghezza di un grosso libro, una situazione piuttosto unica in Internet. Di conseguenza, alcuni anti-vax hanno dichiarato che il nostro milione o due milioni di parole di discussioni anti-vax probabilmente costituiva il più grande archivio di questo tipo esistente, un risultato che mi ha suscitato sentimenti piuttosto contrastanti.
 
Ho scoperto gradualmente che Robert F. Kennedy Jr., erede della famosa famiglia, era una figura pubblica di spicco nel movimento anti-vax, e il mese scorso ha pubblicato un lungo libro sull'argomento. Un commentatore di cui rispetto l'opinione lo aveva fortemente sostenuto, quindi ho deciso di farmene un’idea migliore e l'ho acquistato facendo clic su un pulsante.
 
 
Anche altri sembravano condividere il mio interesse. Per una decina di giorni, The Real Anthony Fauci è diventato il bestseller n. 1 su Amazon e ora ha accumulato oltre 1.500 recensioni, il 95% delle quali a cinque stelle, il che è quasi un record. Il saggio si è anche guadagnato un paio di dozzine di forti sponsorizzazioni, per lo più da parte di medici o scienziati, incluso un premio Nobel, ma anche di personaggi appartenenti all’intero spettro ideologico, tra cui Oliver Stone, Tucker Carlson, Naomi Wolf e Mark Crispin Miller. Nel frattempo, nonostante il grande successo e l’altisonante nome del suo autore, l'opera sembra essere stata accolta da un silenzio quasi totale dei media.
 
Ho trovato il libro in sé piuttosto poco attraente. Nonostante il testo sembri fine e generalmente ben curato, ho notato alcune stranezze stilistiche peculiari. I margini del testo sono estremamente stretti, così stretti che le pagine sono prive di titoli di capitolo, mentre anche la dimensione dei caratteri è più piccola del normale, talvolta minuscola. Queste scelte insolite hanno permesso di ridurre a sole 480 un'opera che avrebbe dovuto riempire 600 o 650 pagine, ma a costo di una certa leggibilità, con l'intento probabilmente di ridurne lunghezza e costo. Ci sono un paio di migliaia di note di riferimento, ma invece di essere mostrate su ogni pagina o raggruppate alla fine, sono state distribuite capitolo per capitolo, cosa che ho trovato scomoda. Peggio ancora, il libro è privo di indice, e questo ha ridotto grandemente l'utilità della versione cartacea, che è quella che preferisco. Tutto ciò suggerisce che il libro sia stato pubblicato in gran fretta, ma penso che sarebbe valsa la pena di dedicare una settimana in più alla creazione di un indice o alla riorganizzazione delle note. Ma forse questo verrà fatto in una seconda edizione.
 
Tuttavia, nessuno di questi difetti, né l'apparente mancanza quasi totale di copertura mediatica o pubblicità, sembrano aver impedito il successo di questo enorme bestseller n. 1, dimostrando che i contenuti controversi a volte trionfano ancora su qualsiasi altra cosa.
 
Ma valutarne il contenuto è tutta un'altra cosa, soprattutto per un laico ignorante come me. Una parte considerevole dei duemila riferimenti citati dall’autore sono articoli di riviste accademiche o altri studi scientifici, e io non sono né un medico né un ricercatore biologico, quindi anche se avessi provato a controllarne qualcuno, cosa che non ho fatto, non sarei stato in grado di valutarli adeguatamente. Pertanto, tutte le mie osservazioni, almeno per quanto riguarda le questioni scientifiche, devono essere prese con le pinze.
 
Abbastanza sorprendentemente, e molto contrariamente alle mie aspettative, la posizione dichiarata di Kennedy sui vaccini sembra piuttosto prudente, molto diversa dal selvaggio allarmismo che si incontra spesso in Internet. Egli ha affermato che molti vaccini non sono stati adeguatamente testati, spesso hanno avuto effetti collaterali dannosi e sono stati brevettati solo per il profitto di avide corporazioni farmaceutiche e di funzionari governativi corrotti, accuse molto più moderate e molto più plausibili di quelle che mi sarei aspettato. Anche se non è affatto raro che gli anti-vax più radicali segnalino milioni, o addirittura miliardi! - di decessi dovuti all'attuale campagna di vaccinazione contro il Covid, non ho visto affermazioni così eclatanti nei capitoli accuratamente documentati di questo libro.
 
Alcune delle sue teorie sulle campagne di vaccinazione degli ultimi due decenni mi sembrano piuttosto poco plausibili. Kennedy considera il fondatore di Microsoft, Bill Gates, come una mente nefasta che patrocina il progetto di vaccinazione globale, ma io penso che Gates sia motivato più da ragioni di profitto e di potere personali, piuttosto che dall’obiettivo di sterminare la maggior parte della razza umana, come pensano gli anti-vax più eccitabili. Ma nonostante abbia letto il libro di Kennedy con mente aperta, non ho trovato nulla che mettesse seriamente in discussione la mia ipotesi molto più banale. Dopo essere stato accusato negli anni '90 di essere un monopolista diventato l'uomo più ricco del mondo vendendo software mediocri e difettosi, Gates potrebbe aver semplicemente cercato di riscattare la sua reputazione finanziando progetti di beneficenza, scegliendo il settore della salute pubblica e dei vaccini, senza poter immaginare che due decenni dopo questo suo impegno sarebbe diventato oltremodo controverso.
 
Allo stesso modo, sebbene ci siano certamente molte critiche da rivolgere ai governi statunitense ed europeo per come hanno reagito all'epidemia di Covid, la mia interpretazione diverge nettamente da quella dell'autore. Secondo lui, i blocchi e le altre misure di controllo decise dalle nostre élite politiche rappresentano una strategia pianificata e sinistra per distruggere tutte le nostre libertà tradizionali ed instaurare uno stato di polizia totalitario, mentre io ho visto in tutto questo solo una grande e assoluta incompetenza.
 
La Cina ha risposto brillantemente alla minaccia totalmente inaspettata di una misteriosa malattia altamente contagiosa, imponendo un blocco a breve termine estremamente severo, mille volte più imponente di qualsiasi cosa vista nella storia del mondo; ciò ha permesso al governo di debellare completamente il virus con perdite umane minime, ripristinando la vita normale per quasi tutti i cinesi entro un paio di mesi. Ma quando l'Occidente ha cercato di imitare questo approccio di successo, i blocchi imposti sono stati così casuali e disorganizzati che si sono rivelati del tutto inefficaci a controllare il virus e, poiché i nostri leader sconcertati non avevano altra soluzione, hanno mantenuto quei blocchi in vigore per un anno o più, così che milioni di persone sono morte, e la vita di molte centinaia di milioni di persone è stata gravemente sconvolta.
 
La mia analisi è ovviamente molto diversa da quella di Kennedy. E tuttavia, se non siamo d'accordo sul fatto che le nostre élite al potere debbano essere criticate e punite per la loro malvagia sovversione, ma invece per la loro criminale incompetenza, sul piano pratico stiamo sulla stessa trincea, e ogni altra questione conta poco.
 
Questo rinvia ad una critica più ampia. Sebbene molte delle affermazioni sostanziali e fattuali fatte da Kennedy sembrino ragionevolmente plausibili, e di solito siano ben documentate, vengono spesso presentate in un tono eccessivamente stridulo che ho trovato sgradevole, un tono che a volte quasi confina con l'isteria. Data l'enormità delle questioni e i milioni di vite in gioco, si tratta di un atteggiamento abbastanza comprensibile, ma penso che il libro sarebbe stato più convincente se il tono usato fosse stato più contenuto.
 
RFK Jr. è con tutta evidenza diventato un leader del movimento anti-vax statunitense, che può ampiamente rappresentare il 20-30% della nostra popolazione, e il suo enorme bestseller sembra destinato a diventare il suo testo seminale. Io tenderei a collocarmi decisamente dall'altra parte ma, dopo avere attentamente valutato le sue affermazioni, penso che i disaccordi potrebbero essere più apparenti che reali. Mi mancano le competenze scientifiche per valutare il 95% delle sue affermazioni. Eppure, anche se molte o la maggior parte di esse fossero corrette, non credo che avrei bisogno di ritrattare nessuna delle affermazioni che ho fatto nella mia lunga intervista di agosto in cui denunciavo i "pazzi anti-vax".
 
Il suo primo e più lungo capitolo tratta delle varie risposte che sono state date all'epidemia di Covid, sostenendo che l'uso di trattamenti medici estremamente economici ma ragionevolmente efficaci come l'idrossiclorochina (HCQ) e l'Ivermectin (IVM) era stato impedito dagli interessi della potente industria farmaceutica, che si aspettava lucrosi profitti dai vaccini sperimentali e dai propri farmaci brevettati e molto costosi. Questa discussione infuria in Internet dai primi mesi del 2020 ed io non ho mai preso posizione. Ma, anche se non posso valutare l’attendibilità degli studi scientifici che Kennedy cita contro quelli dall'altra parte, mi pare che un esempio ragionevolmente persuasivo presentato sia quello dell’IVM (farmaco ivermectin).
 
A differenza di alcuni dei suoi sostenitori più estremi, Kennedy sembra ammettere che il Covid sia una malattia pericolosa, ma ha correttamente sottolineato che molto dipende dall’età del paziente. Ha sottolineato che i vaccini si sono dimostrati molto meno efficaci di quanto originariamente previsto, e ha notato che sono stati autorizzati rapidamente senza test sufficienti, il che potrebbe alla fine portare a gravi problemi di salute futuri. La foglia di fico legale che ha permesso di mettere da parte il normale regime delle sperimentazioni sui pazienti è stata l'affermazione che non esisteva nessun altro trattamento medico, e questo probabilmente spiega le critiche pilotate contro l'uso dell'IVM. Inoltre, la vaccinazione dei bambini o dei giovani sembra assai malaccorta, data la mitezza della malattia riscontrata nei giovani e giovanissimi.
 
I programmi di vaccinazione obbligatoria imposta con gravi sanzioni legali o di lavoro sono il punto focale esplosivo del movimento anti-vax, e tali programmi non hanno, a mio parere, alcun senso. I vaccini sembrano inefficaci nel prevenire l'infezione o la trasmissione e il loro principale vantaggio è ridurre notevolmente il rischio di malattie gravi o di morte. Quindi i vaccinati hanno poco da temere da coloro che rifiutano l'ago, e dunque ognuno deve poter restare libero di fare una scelta consapevole - o anche emotiva - nel soppesare i rischi di un vaccino relativamente non testato contro quelli della grave malattia da Covid. Data l'estrema paranoia di una considerevole fetta di anti-vax, una forte pressione governativa potrebbe persino rivelarsi controproducente.
 
Il contesto nascosto dei programmi di guerra biologica statunitensi
 
Kennedy si è più direttamente occupato dei problemi del vaccino contro il Covid, e sono stato piacevolmente sorpreso nello scoprire alcuni punti di forte disaccordo su tali questioni, ma sono stato ancora più soddisfatto di come egli ha trattato una delle mie aree di interesse. Considero la storia a lungo tenuta nascosta del massiccio programma statunitense di guerra biologica come fondamentale per comprendere le ragioni dell'epidemia globale che sta attualmente devastando il mondo, ma qualsiasi associazione di questo tipo è stata quasi del tutto evitata dai giornalisti tradizionali e anche all'interno dei media alternativi pochissimi si sono mostrati disposti ad affrontare quel tema. Eppure Kennedy affronta apertamente la realtà, dedicando il suo ultimo e secondo capitolo più lungo a questo argomento, facendo sì che molti milioni di persone ne sentano parlare per la prima volta.
 
Sebbene l'autore sia un democratico liberal, con profonde radici ideologiche e il più forte dei pedigree familiari, nella confusione degli attuali Stati Uniti, l’unica copertura mediatica mainstream significativa data al suo libro è stata un'intervista di un'ora di Tucker Carlson di FoxNews, che lo ha elogiato come "una delle persone più coraggiose e oneste” che avesse mai incontrato. E verso la fine di quella trasmissione, agli ascoltatori è stato detto che se avessero voluto leggere un solo capitolo del libro, la sezione sulla guerra biologica statunitense era la più importante:
 
 
Quel capitolo inizia con una breve panoramica delle origini della seconda guerra mondiale e della successiva crescita di quei controversi programmi militari di guerra biologica, osservando che furono ufficialmente aboliti dal presidente Richard Nixon nel 1969 e successivamente banditi da un trattato internazionale. Ma quei divieti contenevano una grande lacuna, consentendo la prosecuzione di progetti di biodifesa "a duplice uso", quindi gran parte di quello che era stata la ricerca sulla guerra biologica venne semplicemente ribattezzata "ricerca sui vaccini", e spostata dal Pentagono ai National Institutes of Health.
 
Kennedy concentra quindi la sua attenzione sul dottor Robert Kadlec, una figura centrale nella storia che racconta. Dalla fine degli anni '90 in poi, Kadlec è stato uno dei principali sostenitori negli USA della guerra biologica, affermando che la tecnologia offre la possibilità di lanciare potenti attacchi contro l'approvvigionamento alimentare o la popolazione di avversari globali, riducendo al minimo il rischio di ritorsioni dirette. Come scrisse nel 1998:
 
Le armi biologiche sotto la copertura di una malattia endemica o naturale forniscono a un attaccante la possibilità di una smentita plausibile. La capacità della guerra biologica di creare perdite economiche significative e provocare di conseguenza instabilità politica, insieme a una possibilità di smentita plausibile, la rende la più efficace di qualsiasi altra arma umana.
 
Negli ultimi decenni, i nostri programmi di guerra biologica hanno assorbito ben oltre $100 miliardi di finanziamenti governativi ma, ironia della sorte, le uniche vittime conosciute sono stati i cittadini statunitensi morti negli attacchi all'antrace sotto falsa bandiera che sono stati dispiegati subito dopo l'11 settembre. Come spiega Kennedy, la spedizione di quei pacchi mortali di armi biologiche ai principali senatori e giornalisti statunitensi ha indotto il Congresso ad approvare il controverso Patriot Act e, per quanto si sia detto che erano stati spediti da terroristi islamici, l'FBI in seguito ha stabilito che le spore erano state estratte dalle nostre scorte di guerra biologica, probabilmente quella a Ft. Detrick. Sebbene già conoscessi questi fatti, fino a quando non ho letto il libro di Kennedy non sapevo che i soci in affari di Kadlec hanno tratto enormi benefici da quei misteriosi attacchi, che hanno spinto il governo nel panico a salvare la loro società BioPort dalla bancarotta imminente, con nuovi enormi e redditizi contratti di difesa biologica.
 
Negli anni che seguirono, Kadlec transitò più volte attraverso le porte girevoli di programmi federali di guerra biologica e società private che ricevevano i relativi contratti, e la giornalista investigativa Whitney Webb ha fornito un resoconto molto dettagliato delle sue attività. Dopo il varo dell'amministrazione Trump, alcuni dei suoi principali esponenti hanno immediatamente iniziato a mobilitarsi per uno scontro globale contro la Cina, e nel 2017 Kadlec è stato riportato al governo. Poi, nel 2018 e nel 2019, l'approvvigionamento alimentare della Cina è stato gravemente colpito da misteriose epidemie virali che hanno distrutto gran parte della sua industria avicola e il 40% del suo intero patrimonio di suini, di gran lunga il più grande del mondo.
 
Durante questi anni, Kadlec è stato anche impegnato in una serie di diverse esercitazioni di guerra biologica, intese a preparare la società statunitense alla diffusione di nuovi virus pericolosi e misteriosi. In particolare, ha condotto da gennaio ad agosto 2019 l'esercitazione di simulazione su larga scala "Contagio cremisi", che vedeva le autorità federali e locali impegnate in una difesa coordinata delle loro comunità contro il rischio di infezione da un ipotetico focolaio di un pericoloso virus respiratorio in Cina; e due mesi dopo la fine di questa grande esercitazione, un misterioso virus che aveva proprio quelle caratteristiche è apparso improvvisamente nella città cinese di Wuhan.
 
Il capitolo evidenzia anche gli stretti rapporti tra l'establishment statunitense della guerra biologica e il laboratorio di Wuhan, che deteneva la corrispondenza genetica più vicina al virus Covid e ha anche ricevuto finanziamenti statunitensi per intraprendere gli esperimenti di "crescita batterica" che molti esperti ora ritengono abbia prodotto il virus potenziato che ha provocato l'attuale pandemia. L'autore è molto attento a evitare di riportare accuse o scenari espliciti che sono stati il fulcro della mia serie di articoli negli ultimi 18 mesi, ma fornisce un'enorme quantità di informazioni importanti sparse in quelle 65 pagine e quasi 300 note. Ciò consente ai lettori attenti di collegare facilmente i punti.
 
La crisi dell'HIV/AIDS come una bufala medico-mediatica?
 
Mi aspettavo che il libro di Kennedy contenesse una critica dettagliata dei vaccini e delle controverse misure di salute pubblica che i governi occidentali hanno varato per controllare l'epidemia di Covid, e così è stato. Mi ha fatto piacere vedere anche un lungo capitolo sul sostanziale nesso tra il misterioso nuovo virus che ha devastato il mondo e i vecchi programmi di guerra biologica statunitensi. Ma una parte importante del libro è dedicata a un argomento completamente diverso, che non mi aspettavo di trovare e che ho trovato del tutto sorprendente.
 
Il bersaglio omonimo del libro di Kennedy è il dottor Anthony Fauci, che ha svolto per cinque decenni un ruolo di primo piano nella sanità pubblica del governo statunitense, e adesso è diventato il volto ufficiale della nostra risposta all'epidemia di Covid. Con l'atteggiamento calmo e rassicurante di un medico esperto e la sua onnipresenza sugli schermi TV, è stato elevato al rango di eroe nazionale dal mainstream politico, che approva le sue politiche, ma alla fine ha attirato un'enorme ostilità da parte di quei segmenti della popolazione che si oppone con veemenza a lockdown, mascherine e vaccinazioni.
 
Dal momento che non guardo la TV e non ho prestato molta attenzione alle notizie sul Covid, mi sono perso lo spettacolo in diretta della fama nascente di Fauci, e dunque non ho mai provato sentimenti forti di alcun genere nei suoi confronti. Tuttavia, il suo nome mi era già in qualche modo familiare da tre o quattro decenni, da quando aveva assunto un analogo ruolo governativo nella crisi dell'AIDS, ed ha continuato poi ad essere vagamente associato a quella malattia nella mia mente.
 
Dato che Fauci era l'obiettivo principale di Kennedy ed è stato l'AIDS a lanciare la sua carriera, era prevedibile che l’argomento sarebbe stato trattato. Ma quello che ci viene offerto sono addirittura sette capitoli interi di quasi 200 pagine, che costituiscono quasi la metà dell'intero libro. Le affermazioni incendiarie che Kennedy fa sull'AIDS, e sul ruolo di Fauci in quel disastro umano, sono del tutto nuove per me, e mi manca anche solo un frammento di esperienza tecnica per poterle valutare adeguatamente. Ma, se anche il 10% delle accuse sono fondate, il ritratto che ne viene fuori è assolutamente devastante.
 
Nonostante costituisca gran parte del libro di Kennedy, questo materiale scioccante sull'AIDS sembra essere stato accuratamente evitato dalla maggior parte di coloro che ne hanno discusso o hanno intervistato l'autore, e riceve un'attenzione trascurabile sulla pagina di vendita di Amazon. In effetti, quando ho menzionato alcune delle sue affermazioni a un accademico che conosco, ha controllato un po' in giro, e non ne ha trovato menzione da nessuna parte, tanto da sospettare che avessi avuto un’allucinazione. Kennedy apre uno di questi capitoli sull'AIDS con la frase "Ho esitato a scrivere questo capitolo..." e posso facilmente capire perché.
 
Come tutti sappiamo dai media, l'AIDS è una malattia autoimmune mortale che è stata diagnosticata per la prima volta nei primi anni '80, e che colpisce principalmente uomini gay e tossicodipendenti. Trasmessa dai fluidi corporei, la malattia di solito si diffonde attraverso l'attività sessuale, le trasfusioni di sangue o la condivisione di aghi, e l'HIV, il virus responsabile, è stato finalmente scoperto nel 1984. Nel corso degli anni sono stati sviluppati una varietà di trattamenti medici, dapprima quasi del tutto inefficaci, poi sempre più efficaci, tanto che, mentre un tempo essere sieropositivo equivaleva ad una condanna a morte, l'infezione è ora diventata una condizione cronica e controllabile. L'attuale pagina di Wikipedia sull'HIV/AIDS contiene più di 20.000 parole, inclusi oltre 300 riferimenti.
 
Eppure, secondo le informazioni fornite nel bestseller n. 1 di Amazon di Kennedy, questa immagine ben nota e solida, che non avevo mai seriamente messo in discussione, è quasi del tutto falsa e fraudolenta, sostanzialmente una bufala medico-mediatica. Invece di essere responsabile dell'AIDS, il virus HIV è probabilmente innocuo e non ha nulla a che fare con la malattia. Ma quando si scoprì che gli individui erano infettati dall'HIV, essi furono sottoposti ai primi, estremamente redditizi, farmaci per l'AIDS, che erano in realtà letali e spesso li uccidevano. I primi casi di AIDS erano stati per lo più causati dall'uso molto pesante di particolari droghe illegali e il virus dell'HIV era stato erroneamente diagnosticato come responsabile. Ma, dal momento che Fauci e le compagnie farmaceutiche affamate di profitto costruirono presto enormi imperi su quella diagnosi errata, per più di 35 anni hanno fatto di tutto per mantenerla e proteggerla, esercitando tutta la loro influenza per sopprimere la verità nei media, mentre distruggevano le carriere di tutti i ricercatori onesti che sfidavano quella frode. Nel frattempo, l'AIDS in Africa era qualcosa di completamente diverso, probabilmente causato principalmente dalla malnutrizione o da altre condizioni locali.
 
Ho trovato il racconto di Kennedy scioccante, più di qualsiasi altro cha abbia mai ascoltato.
 
Affermazioni straordinarie richiedono ovviamente prove straordinarie. I capitoli dedicati da Kennedy all'AIDS includono più di 900 riferimenti a fonti, molte delle quali tratte da articoli di riviste accademiche o ad altre informazioni scientifiche presumibilmente autorevoli. Ma anche se ho un forte background scientifico, la mia formazione accademica originale essendo in fisica teorica, non sono un medico né un virologo, e meno che mai ho esperienza nella ricerca sull'AIDS, e questi articoli non significherebbero nulla per me anche se provassi a leggerli. Quindi sono stato costretto a cercare altre indicazioni che mi dimostrassero che le 200 pagine di Kennedy sull'AIDS rappresentano qualcosa di più della pura follia.
 
Il suo libro ha ottenuto elogi entusiastici da una lunga lista di medici e scienziati, ma i loro nomi e le loro origini mi sono completamente sconosciuti. D’altronde, con quasi un milione di medici praticanti negli USA, non è difficile trovarne qualcuno disposto ad elogiare qualsiasi cosa. Tuttavia, la prima approvazione sul retro di copertina è del Prof. Luc Montagnier, il ricercatore medico che ha vinto un premio Nobel per aver scoperto il virus dell'HIV nel 1984. Egli scrive: “Tragicamente per l'umanità, ci sono molte, molte falsità che provengono da Fauci e dai suoi servi. RFK Jr. rivela decenni di bugie.” Inoltre, ci viene detto che già alla Conferenza internazionale sull'AIDS di San Francisco del giugno 1990, Montagnier aveva dichiarato pubblicamente che "il virus dell'HIV è innocuo e passivo, un virus benigno".
 
Forse questo premio Nobel ha approvato il libro per altri motivi e forse il significato della sua sorprendente dichiarazione del 1990 è stato frainteso. Ma sicuramente l'opinione di un premio Nobel per la scoperta del virus HIV non va assolutamente ignorata.
 
E non solo lui. Kennedy spiega che, l'anno successivo, un importante microbiologo di Harvard organizzò un gruppo contenente alcuni dei virologi e immunologi più illustri del mondo e rilasciarono una dichiarazione pubblica, approvata da altri tre premi Nobel per la scienza, che sollevava le stesse domande:
 
È opinione diffusa tra il pubblico in generale che un retrovirus chiamato HIV causi un gruppo di malattie chiamate AIDS. Molti scienziati biomedici ora mettono in dubbio questa ipotesi. Proponiamo un'approfondita rivalutazione delle prove esistenti a favore e contro questa ipotesi, che dovrà essere condotta da un adeguato gruppo indipendente. Proponiamo inoltre che vengano progettati e intrapresi studi epidemiologici critici
 
Come racconta Kennedy, a quel punto i ricercatori sull'AIDS e i media mainstream erano completamente in balia dell'oceano di finanziamenti governativi e di pubblicità farmaceutica controllati da Fauci e soci, quindi questi gridi di allarme provenienti da eminenti scienziati furono quasi del tutto ignorati. Secondo un giornalista, nel corso dei decenni sono stati spesi circa due trilioni di dollari per la ricerca e la cura dell'HIV/AIDS, e il fatto che tante carriere e tanti lucrosi stipendi dipendessero da una sorta di "complesso industriale dell'HIV/AIDS" fece sì che pochi fossero disposti a mettere in crisi le tesi su cui poggiava tutto quell'impero.
 
Fino a un paio di settimane fa, non avevo mai pensato di mettere in discussione l'ortodossia dell'AIDS. Ma scoprire lo scetticismo scientifico di lunga data di così tanti esperti ben informati, tra cui quattro premi Nobel, uno dei quali l'effettivo scopritore del virus HIV, ha completamente modificato la mia prospettiva. Non posso facilmente ignorare o respingere le teorie presentate da Kennedy, ma posso solo riassumerle brevemente e lasciare ai singoli lettori il compito di approfondire e poi decidere da soli. E per correttezza nei confronti dell'autore, lui stesso sottolinea ripetutamente che non può "prendere posizione sulla relazione tra HIV e AIDS", ma è semplicemente turbato dal fatto che Fauci abbia usato con successo i suoi finanziamenti governativi e l'influenza dei media per sopprimere il dibattito scientifico. Secondo Kennedy, il suo libro ha lo scopo di “dare aria e luce alle voci dissenzienti”.
 
Il suo racconto sulle origini della connessione HIV/AIDS è assolutamente sbalorditivo e sembra ben documentato. Il dottor Robert Gallo, un ricercatore dell'NIH nell'orbita di Fauci, inizialmente rivelò che l'HIV pareva essere la causa dell'AIDS nel corso di un’affollata conferenza stampa nel 1984, prima che i suoi risultati di ricerca di supporto fossero effettivamente pubblicati e rivisti dai suoi colleghi scienziati. Solo molto tempo dopo che la teoria si era già saldamente radicata nei media nazionali, è emerso che solo 26 delle 76 vittime dell'AIDS esaminate nel suo studio mostravano tracce del virus HIV, una percentuale estremamente bassa per conclusioni tanto importanti.
 
Inoltre, i critici alla fine hanno rilevato che molte migliaia di vittime documentate dell'AIDS egualmente non recavano alcun segno del virus HIV, mentre milioni di persone infette dall'HIV non mostravano alcun sintomo di AIDS. Correlazione non vuol dire necessariamente causalità, ma in questo caso anche la correlazione sembrava molto incerta. Secondo Kennedy, i ricercatori dell'AIDS completamente ortodossi ammettono a malincuore che nessuno studio scientifico ha mai dimostrato che l'HIV causi l'AIDS. Le diffuse accuse di gravi comportamenti scientifici scorretti e di vero e proprio furto intellettuale che a lungo hanno pesato sulla ricerca di laboratorio di Gallo sono state infine confermate da procedimenti legali, e questo spiega perché il suo nome non sia stato incluso nel Premio Nobel per la scoperta dell'HIV.
 
Originariamente la ricerca sull'AIDS era di competenza del National Cancer Institute ma, attribuitane la causa ad un virus, il centro di malattie infettive di Fauci riuscì a prenderne il controllo. Ciò ha dato la stura ad un'enorme quantità di finanziamenti del Congresso ed a grande attenzione dei media per quello che in precedenza era stato un angolo oscuro e sonnolento del NIH, e Fauci si è presto affermato come lo "zar dell'AIDS" regnante degli USA. Il collegamento HIV-AIDS può essere scientificamente valido o meno, ma ha avuto enormi implicazioni politiche e finanziarie per la carriera di Fauci.
 
Nel 1985 si scoprì che l'AZT, un farmaco già esistente, uccideva il virus dell'HIV nei test di laboratorio. Fauci ha quindi compiuto enormi sforzi per accelerarne gli studi clinici come trattamento appropriato per individui sani e positivi all'HIV, con l'approvazione della FDA finalmente arrivata nel 1987 e, con essa, il primo momento di trionfo di Fauci. Con un prezzo di $ 10.000 all'anno per paziente, l'AZT è stato uno dei farmaci più costosi della storia e, con il costo coperto dall'assicurazione sanitaria e dai sussidi governativi, ha prodotto una manna finanziaria senza precedenti per il suo produttore.
 
Kennedy dedica un intero capitolo alla storia dell'AZT, e la storia che racconta potrebbe essere stata scritta da Kafka o forse da Monty Python. Sembra che Fauci sia stato sottoposto a enormi pressioni per produrre scoperte mediche che giustificassero il suo enorme budget e, quindi, ha manipolato gli studi sull'AZT per nascondere la natura estremamente tossica del farmaco, che ha rapidamente ucciso molti dei pazienti che lo hanno ricevuto, con i suoi sintomi simili a quelli dell’AIDS. Quindi, dopo l'approvazione della FDA nel 1987, centinaia di migliaia di individui perfettamente sani trovati infettati dall'HIV sono stati sottoposti a un regime di AZT e il gran numero di decessi risultanti è stato erroneamente attribuito al virus piuttosto che al farmaco antivirale. Secondo gli esperti scientifici citati nel libro, la stragrande maggioranza delle "morti per AIDS" post-1987 erano in realtà dovute all'AZT.
 
Uno dei grandi scienziati eroi nel racconto di Kennedy è il prof. Peter H. Duesberg di Berkeley. Nel corso degli anni '70 e '80, Duesberg era stato ampiamente considerato tra i più importanti virologi del mondo, eletto alla prestigiosa National Academy of Sciences all'età di 50 anni, e dunque uno dei membri più giovani della storia. Già nel 1987 iniziò a sollevare seri dubbi sull'ipotesi dell'HIV/AIDS e ad evidenziare i pericoli dell'AZT, pubblicando infine una serie di articoli sull'argomento che gradualmente conquistò molti altri, compreso Montagnier. Nel 1996 ha pubblicato Inventing the AIDS Virus, un enorme volume di 712 pagine che espone il suo caso, con la prefazione del premio Nobel Kary Mullis, il famoso inventore della tecnologia PCR e lui stesso un altro importante critico pubblico dell'ipotesi dell'HIV/AIDS. Duesberg ha anche dimostrato la fiducia assoluta nella sua tesi, offrendo di farsi iniettare sangue contaminato dall'HIV.
 
Ma piuttosto che discutere apertamente con un avversario scienziato così forte, Fauci e i suoi alleati hanno invece impedito a Duesberg di ricevere finanziamenti dal governo, distruggendo così la sua carriera di ricercatore, diffamandolo e facendo pressioni sugli altri affinché facessero lo stesso. Secondo i colleghi ricercatori citati da Kennedy, Duesberg è stato distrutto come un monito e un esempio per gli altri. Nel frattempo, Fauci ha dispiegato la sua influenza per far bandire i suoi critici dai principali media nazionali, assicurando che pochi al di fuori di un ristretto segmento della comunità scientifica si rendessero conto della controversia.
 
Quanto ho scritto raschia solo la superficie della straordinaria storia di Kennedy e vorrei invitare chi fosse interessato ad acquistare e leggere il libro, per decidere autonomamente. Si tratta di una scelta economica poiché la versione Kindle viene venduta a soli $ 2,99. Per ulteriori informazioni, potrà anche consultare la lunga recensione che abbiamo pubblicato una settimana fa dello scrittore francese Laurent Guyénot, che si concentra proprio sui capitoli sull'HIV/AIDS, che sono gli elementi più esplosivi ma sottostimati:
 
Fauci e la grande truffa dell'AIDS
Una recensione parziale di Robert F. Kennedy, Jr., The Real Anthony Fauci
Laurent Guyénot • www.ossin.org • 27 novembre 2021
 
Una completa inversione della realtà scientifica
 
Ho trovato la storia presentata da Kennedy assolutamente straordinaria, che realizza un'inversione quasi totale della realtà scientifica che avevo sempre accettato fino a solo un paio di settimane fa. Ricordo vagamente che i miei giornali avevano occasionalmente accennato a questo tipo di controversie sull'AIDS, 25 o 30 anni fa, ma avevo pensato che tali controversie fossero state risolte da tempo. Anche se ora ho letto due volte tutti i suoi capitoli sull'AIDS e ho trovato la sua narrativa inquietantemente credibile e persuasiva, avrei ovviamente bisogno di leggere diversi libri di opposto orientamento prima di poter sperare di formare un'opinione intelligente.
 
Ma supponiamo che, nonostante la ricchezza di materiale fattuale di Kennedy, ci sia una probabilità dell'80% che la teoria di Kennedy sia assolutamente sbagliata. Ciò significherebbe anche che c'è anche una probabilità del 20% che sia sostanzialmente corretta, e una conclusione del genere sarebbe sconcertante. Prima dell'epidemia di Covid, l'AIDS era stata, per quasi quattro decenni, la malattia più temuta nel mondo, assorbendo forse un paio di trilioni di dollari di finanziamenti e diventando il fulcro di un esercito di scienziati ed esperti medici. È semplicemente sbalorditivo che qualcuno suggerisca che l'HIV/AIDS potrebbe essere stato in gran parte una bufala e che la stragrande maggioranza dei decessi non sia dovuta alla malattia ma ai farmaci assunti per curarla.
 
I miei libri di testo a volte menzionavano che, nel tenebroso XVIII secolo, i principali medici occidentali trattavano ogni sorta di disturbi col salasso, una pratica ciarlatana che causava regolarmente la morte dei loro pazienti, e spesso viene annoverato tra le vittime di tale pratica anche il nostro George Washington. In effetti, alcuni hanno sostenuto che per diversi secoli prima dei tempi moderni, i trattamenti medici standard hanno inavvertitamente spento molte più vite di quante ne hanno salvate, e quelli troppo poveri o arretrati per consultare un medico probabilmente hanno beneficiato di tale mancanza. Ma non avevo mai immaginato che questa stessa situazione potesse essersi verificata durante gli ultimi decenni della nostra moderna era scientifica.
 
Secondo Kennedy, la natura estremamente lucrativa dell'AZT e di altri trattamenti precoci per l'AIDS ha reso ciechi i loro produttori all'ovvio danno che stavano infliggendo, e quella situazione ricorda il caso simile di Vioxx, un farmaco antidolorifico diffuso commercialmente e, alla fine, ritirato. Come ho scritto in un articolo del 2012, Merck aveva continuato a promuovere quel farmaco molto redditizio in una massiccia campagna pubblicitaria molto tempo dopo aver appreso dei suoi effetti collaterali a volte mortali. Quando la FDA ha finalmente chiesto il ritiro, gli studi governativi hanno indicato che Vioxx aveva già causato decine di migliaia di morti premature, mentre il mio esame delle statistiche sulla mortalità ha suggerito che la cifra reale potrebbe essere stata di centinaia di migliaia.
 
Chinese Melamine and American Vioxx: A Comparison
Ron Unz • The American Conservative • 17 aprile 2012 • 1.800 parole
 
Il racconto di Kennedy sottolinea che coloro che hanno sfidato l'ortodossia regnante dell'HIV/AIDS comprende i migliori esperti scienziati, e Fauci e i suoi alleati hanno superato le loro critiche non confutando le loro argomentazioni ma invece inserendoli nella lista nera dei media e lavorando per distruggere le loro carriere. Solo due settimane fa avevo pubblicato un articolo che discuteva del destino molto simile toccato a importanti giornalisti e studiosi che avevano messo in discussione le dottrine dell'establishment su argomenti politici e storici controversi, ma sono sorpreso di scoprire questo parallelo nel mondo che dovrebbe essere più oggettivo della scienza medica.
 
Pravda statunitense: giganti costretti al silenzio da ominicchi
Ron Unz • www.ossin.org • 9 dicembre 2021 
 
In tutte le vicende raccontate, le critiche anti-establishment di illustri personaggi sono state accolte da un silenzio assoluto, e ciò farebbe intendere che si trattava di critiche non facilmente confutabili dall'evidenza o dalla logica. Osservo oggi un analogo atteggiamento di silenzio intorno al bestseller di Kennedy e alla apparentemente assurda “teoria del complotto HIV/AIDS”, che in esso viene trattato così diffusamente.
 
Robert F. Kennedy, Jr. è una figura di spicco nel tanto denigrato movimento anti-vax statunitense e il suo libro sta diventando una sorta di manifesto di quella causa. I suoi attacchi stridenti contro le aziende farmaceutiche, l'ortodossia medica e Fauci gli hanno procurato numerosi e potenti nemici. Se le sue affermazioni sull'AIDS fossero davvero ridicole come potrebbero sembrare, non avrebbero dovuto già suscitare una valanga di critiche contro di lui? Supponiamo che il suo tomo anti-vax abbia dedicato 200 pagine a sostenere che il nostro mondo sia segretamente controllato da invisibili Rettiliani alti 12 piedi provenienti da un'altra dimensione. Sicuramente i nemici di Kennedy avrebbero scatenato un'enorme tempesta di scherno mediatico contro di lui per una simile follia, che avrebbe ugualmente screditato la sua critica alle campagne di vaccinazione. Eppure, invece, un silenzio completo ha accolto le sue affermazioni sull'AIDS, sollevando nella mia mente dubbi sul fatto che l'establishment medico sospetti di avere molto da nascondere e che molte delle accuse di Kennedy potrebbero essere fondate.
 
In qualità di osservatore esterno senza particolare esperienza in queste aree della medicina, sono rimasto colpito da gran parte del materiale che Kennedy ha schierato a sostegno delle sue opinioni non ortodosse sui vaccini e sui trattamenti per il Covid, ma ho scoperto che le prove che ha fornito sull'HIV e sull'AIDS sono certamente le più complete e persuasive. Ma se, come sostiene, la verità sull'HIV e sull'AIDS è stata occultata con successo per decenni dall'intera industria medica, dobbiamo necessariamente guardare con grande sospetto anche ad altre affermazioni mediche, comprese quelle riguardanti il Covid e le vaccinazioni.
 
Mi chiedo anche se non debba essere questa la ragione di fondo delle aspre polemiche in corso sulle vaccinazioni, e delle reazioni quasi paranoiche di così tanti avversari. Coloro che hanno sfidato il dogma scientifico ufficiale sull'AIDS sono stati da tempo cacciati dalla scena pubblica, cosicché sono in pochi, tra coloro che si informano nei media mainstream, ad essere a conoscenza della disputa. Ma le teorie dissenzienti presentate da Kennedy sono probabilmente circolate per anni all'interno di particolari segmenti della popolazione, e molti si sono quindi convinti fermamente che un numero enorme di statunitensi sia morto perché l'establishment medico ha inflitto il micidiale trattamento AZT per combattere l'innocuo virus dell'HIV. È logico che siano oggi molto sospettosi quando hanno visto che un virus Covid a bassa mortalità viene trattato con nuovi vaccini sperimentali che hanno aggirato il consueto processo di test attraverso una serie di deroghe di emergenza. Dopo aver letto il libro di Kennedy, credo che non sia irragionevole essere preoccupati.
 
Prima di leggere il suo libro, non sono sicuro di aver mai letto qualcosa di Kennedy e, sebbene sia sulla sessantina e porti uno dei nomi politici più famosi della storia statunitense moderna, ne avevo solo sentito parlare. Fino a circa un decennio fa, ero altrettanto ignorante circa le vere circostanze dell’uccisione del padre e dello zio, e accettavo acriticamente la rassicurante narrativa dei media, secondo cui entrambe le loro tragiche morti erano avvenute per mano di solitari squilibrati. Come ho sottolineato nel mio primo articolo sulla Pravda statunitense, una volta squarciato il nostro velo di ignoranza mediatico su diverse questioni importanti, dovremmo essere molto più disposti ad aspettarci che altre indagini producano altre sorprese. Sebbene il libro di Kennedy affronti argomenti al di fuori della mia competenza, e dei quali non mi sono mai interessato, penso che possa essere importante quanto le altre opere di storia e politica che ho letto nel corso degli anni. E sebbene Robert F. Kennedy, Jr. non abbia mai ricoperto cariche pubbliche, questo libro di per sé dimostra che è assolutamente degno del nome di famiglia che porta.
 
 
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