4/12/2009


Rojo esige il rispetto dei diritti di Haidar


Il presidente del Senato, Javier Rojo, ha trasmesso oggi al presidente della Camera dei Consiglieri
(Senato), del Marocco, Mohamed Cheij Biadila, la dichiarazione istituzionale firmata da tutti i gruppi della Camera Alta nella quale si chiede al Governo marocchino la restituzione del passaporto ad Aminatu Haidar.
Entrambi i presidenti hanno tenuto questa mattina una riunione nel Senato, dedicata esclusivamente" alla situazione dell'attivista saharaui che dal 16 di novembre è in sciopero della fame nell'aeroporto di Lanzarote, dove fu espulsa dalle autorità marocchine dopo avere cercato di ritornare a Laayoune.
Rojo ha insistito dopo l'incontro che spetta al Marocco risolvere questa situazione, e ha ricordato gli
accordi internazionali firmati anche da questo paese che "danno diritto alle persone a risiedere nei luoghi dove sono nati, dove sono cresciuti, e a potersi muovere liberamente".
"Tutti dovremmo rispettare questi principi", ha detto il presidente del Senato che ha ribadito che "nessuno vuole interferire" nella politica interna del Marocco, ma che la situazione di Haidar "deve essere risolta".
Rojo ha detto che "non si tratta di imporre nessuna posizione, bensì di convincere" il Governo
Marocchino, perché quello che si sta rivendicando sono i diritti di una persona "che ha sempre difeso i diritti umani", come Aminatu Haidar.
Il presidente del Senato ha fatto notare che l'unanimità di tutti i gruppi parlamentari nel sottoscrivere la dichiarazione istituzionale con la quale si chiede al Marocco la restituzione del passaporto a Haidar "rafforza" la posizione della Spagna su questo tema ed esprime il "clamore" della società spagnola perché il Governo marocchino risolva questa situazione.
"Al di sopra di tutto, devono prevalere i diritti umani", ha insistito Rojo che ha ribadito che le buone
relazioni tra i due paesi non possono essere messi in discussione" da questa situazione.
"Le relazioni tra Marocco e Spagna sono state, sono e devono essere positive", ha puntualizzato.
La Commissione della Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo del Senato ha approvato all'unanimità questa settimana una dichiarazione che chiede al Governo del Marocco la restituzione del passaporto di Aminatu Haidar, il suo libero ritorno a Laayoune e l’impegno a garantire la libertà, l'integrità ed i diritti umani dell'attivista.
"So che questa situazione complicata non è qualcosa che si possa risolvere con una conversazione, ma era importante che si ascoltasse la posizione del presidente del Senato con l'unanimità di tutti i gruppi parlamentari. Non è solo il nostro sentimento di questa casa, ma quello di tutte le voci che in Spagna chiedono di risolvere questa situazione", ha concluso.
http://www.canariasahora.es/noticia/110188/






Canariasahora, 3 dicembre 2009

 

L’ONU è alla ricerca di una soluzione “rapida” per Haidar

 

“L'Onu si tiene in contatto col Marocco e le altre parti per trovare una soluzione "rapida" al caso dell'attivista saharawi Aminatou Haidar, che è da 19 giorni in sciopero della fame nell’aeroporto spagnolo di Lanzarote per rivendicare il suo diritto a tornare in Sahara occidentale”, ha fatto sapere giovedì l'organismo internazionale.
La portavoce dell'Onu, Marie Okabe, ha detto in una conferenza stampa che il segretario generale delle Nazioni Unite, il sudcoreano Ban Ki-moon, ha ribadito la sua "preoccupazione" per lo stato dell’attivista e "che le Nazioni Unite sono impegnate a trovare una soluzione. "
Il portavoce ha aggiunto che le Nazioni Unite "lavorano con il Marocco e le altre parti, per promuovere una rapida soluzione", ma non ha voluto fornire ulteriori dettagli sul ruolo delle Nazioni Unite in questo caso e non ha voluto commentare i contatti intrapresi dalle autorità spagnole con il Segretariato generale dell’organismo internazionale.
A Madrid, fonti del ministero spagnolo degli Esteri hanno confermato mercoledì che l’ambasciatore di Spagna presso le Nazioni Unite, Juan Antonio Yanez-Barnuevo, aveva trasmesso a Ban Ki-moon per telefono la richiesta di aiuto da parte
del suo paese per sbloccare la situazione.
L’attivista Haidar è dallo scorso 15 novembre in sciopero della fame nell’aeroporto di Lanzarote, dopo essere stata espulsa il giorno prima dalle autorità marocchine, perché nella carta d'imbarco aveva indicato  'Sahara occidentale' invece di Marocco.
La cosiddetta Gandhi saharawi  tornava da New York (USA), dove aveva ricevuto un premio per il suo lavoro.
Ban Ki-moon ha già espresso la sua preoccupazione per il caso il 24 novembre scorso, in risposta ad una lettera del Fronte Polisario, che denunciava la situazione di attivista.
In tale occasione, ha invitato Rabat e Polisario a continuare a cooperare con il suo inviato speciale, Christopher Ross, per trovare una data per il nuovo ciclo di negoziati patrocinati dalle Nazioni Unite.
Il contenzioso territoriale nel Sahara occidentale è ancora da risolvere, vista la stagnazione dei negoziati avviati nel 2007 su richiesta del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Le due parti hanno nel frattempo tenuto quattro riunioni nella località di Manhasset, alla periferia di New York, senza essere riusciti ad avvicinare le rispettive posizioni.





EST - Spagna, tensioni con il Marocco sul caso Haidar


Roma, 4 dic (Velino) - Frizioni tra Spagna e Marocco sul caso Haidar, l’attivista saharawi da oltre due settimane in sciopero
della fame. Rabat ha rifiutato la proposta del governo di Madrid di concedere il passaporto ad Aminatou Haidar, accolta dalla
Spagna dopo l’espulsione dal suo Paese a metà agosto. Una delegazione del governo marocchino è giunta a Madrid per
spiegare le ragioni del rifiuto, e un’intesa appare piuttosto lontana. A capo della missione il presidente del Senato di Rabat, Mohamed Sheikh Biadillah, l’esponente saharawi che occupa il più alto incarico nelle istituzioni del Marocco. “Ha buttato il suo passaporto e ha
rinnegato la sua nazionalità”, è stato il commento di Biadillah, raccolto dalla stampa spagnola.
“La Spagna non merita quello che il Marocco sta facendo – ha osservato Elena Valenciano, responsabile della politica estera del Partito socialista -. Con il loro atteggiamento, i marocchini corrono il rischio di vanificare il lavoro iniziato nel 2004”. Il riferimento è alla salita del Psoe al governo e al conseguente rafforzamento delle relazioni tra i due Paesi. Critiche all’intransigenza del Marocco sono arrivate anche da un’altra esponente del partito di José Luis Rodriguez Zapatero, Leire Pajin, segretaria dell’organizzazione del Psoe. “Haidar ha diritto a tornare a casa dai suoi figli”, ha dichiarato. Il governo spagnolo ha inviato nei giorni scorsi una lettera formale all’incaricato d’affari di Rabat, nella quale si chiede di concedere il passaporto, senza ricevere alcuna risposta.
(bic) 4 dic 2009 16:01
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1015486




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