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La Audiencia Nacional (Corte Suprema spagnola) rigetta il ricorso di Aminatou per difetto di competenza


J. Yoldi – El Pais, 5/12/2009


Il giudice della Audiencia Nacional Eloy Velasco ha deciso ieri di archiviare il caso dell'attivista saharawi Aminatou Haidar, espulsa da Laayoune a metà novembre e costretta a fare ingresso in territorio spagnolo, nonostante fosse senza passaporto, ritenendo la propria incompetenza, per quanto i fatti segnalati, commessi in territorio marocchino, possano configurarsi come crimini contro l'umanità.
Il giudice afferma che la recente riforma legislativa, che pone limiti alla giurisdizione universale, impedisce il perseguimento di tali presunti reati, a meno che i loro presunti autori non si trovino in territorio spagnolo, o che le vittime siano di nazionalità spagnola o che si individui l'esistenza di un vincolo rilevante con la Spagna, cosa che al momento non appare. Il giudice ha accolto così la richiesta del Procuratore della Audiencia, Pedro Martínez Torrijos, che aveva chiesto di archiviare la denuncia per mancanza di giurisdizione oggettiva, perché i presunti colpevoli sono tutti stranieri e nessuno di essi risiede o si trova in Spagna .
Eloy Velasco, tuttavia, ha trasmesso il dossier al Giudice istruttore n. 8 di Arrecife (Lanzarote), cui la denucnia era stata presentata, perché accerti quanto è accaduto all'aeroporto di Arrecife e se il divieto di espatrio a Laayoune, imposto ad Aminatou Haidar, possa costituire un reato.





COMUNICATO DEGLI AVVOCATI DI AMINATOU


Aeroporto di Guacimeta-Lanzarote, 02/12/2009
Per quanto riguarda la situazione Aminattou Haidar e le proposte formulate dal governo della Spagna:

ORIGINE DELLA SITUAZIONE

Il 13/11/2009 Aminattou Haidar è tornata a Laayoune, territorio non autonomo del Sahara occidentale, da Gran Canaria, proveniente dagli Stati Uniti dove era andato a ricevere il Civil Courage Prize 2009, assegnato dalla John Train Foundation. Il ritorno è stato effettuato a bordo di un aereo della "Compagnia spagnola Binter”. Al suo arrivo in Laayoune, è stata arbitrariamente arrestata dalla polizia marocchina, che le ha sottratto i documenti e l’ha sottoposta ad un defatigante interrogatorio senza assistenza legale.

Il 14/11/2009, 24 ore dopo il suo arrivo, è stata costretta, con la forza e contro la loro volontà, ad entrare in un aereo di un'altra compagnia spagnola "Canarie Aeronautica" ed è stata trasferita con questo, contro la sua volontà e senza passaporto, in Spagna, sbarcando nell'isola di Lanzarote. In seguito fu costretta dalle forze di polizia spagnole ad entrare in Spagna, contro la sua volontà e senza documenti, con il divieto espresso, da parte della Polizia di frontiera di Lanzarote, di uscire dalla Spagna, avendo ricevuto ordini precisi in tal senso da parte del governo della Spagna.

SITUAZIONE ATTUALE


COMPORTAMENTI DEL GOVERNO MAROCCHINO E SPAGNOLO
Le azioni intraprese dai governi del Marocco e di Spagna, tramite i propri agenti e le loro autorità, violano direttamente il diritto internazionale, le leggi nazionali di entrambi i paesi ed i diritti umani di Aminattou Haidar, come indicato di seguito:

A) .- Da parte del Marocco:
 - Si viola la legislazione interna del Marocco, che vieta il diniego di ingresso e l'espulsione di un cittadino e garantisce, all'articolo 9 della sua Costituzione, il diritto alla libertà di circolazione e di stabilimento.
 - Il Patto internazionale sui diritti civili e politici, ratificato dal Marocco, all’art.12.4: "Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato del diritto di entrare nel proprio paese", disposizione che, ai sensi dell'art. 31 della Costituzione del Regno del Marocco, fa parte del suo diritto interno.

B) .- Da parte della Spagna:
 - La compagnia aerea che ha operato il trasferimento di Aminattou Haidar da Laayoune a Lanzarote ha violato il contenuto dell’articolo 66-66,3 della legge sugli stranieri (legge 4 / 2000 dell’ 11 gennaio sui diritti e le libertà degli stranieri in Spagna e la loro integrazione sociale), avendo realizzato un trasferimento forzato e contro la volontà della signora Haidar, dato che non esiste alcuna risoluzione che decreta l'espulsione da Laayoune della passeggera, che conosceva la volontà espressa della signora Haidar di non andare in Spagna e che era perfettamente informata della mancanza di documentazione della stessa per entrare nel territorio spagnolo. In aggiunta non vi era alcuna causa di forza maggiore che obbligava il trasferimento e non era la stessa azienda che aveva portato Aminattou Haidar a Laayoune il 13/11/2009.
 - Nell’effettuare il trasferimento forzato della Sig.ra Haidar, il vettore può essere incorso in qualcuno dei reati penali previsti dal titolo VI del codice penale in tema di "crimini contro la libertà", ed ha anche violato  l'art. 17 della Costituzione spagnola, che sancisce il diritto alla libertà e alla sicurezza di tutte le persone (il crimine contro la libertà può essere commesso con ogni mezzo, come la forza, l'intimidazione e anche l'inganno (STS 1224/2003 del 19 Settembre; (STS 2205/2002).)
 - Imposizione di ingresso in Spagna È stato violato dalle autorità spagnole l'art. 25 della legge sugli stranieri, laddove dispone che , per autorizzare l'ingresso di uno straniero  extracomunitario in Spagna si  richiede sia la volontà, sia la richiesta di ingresso nel paese da parte della persona straniera, ed anche il passaporto, non costituendo titolo idoneo di viaggio alcun altro permesso  (il permesso di soggiorno temporaneo per motivi eccezionali, che Aminatou ha per ragioni mediche esime solo dalla necessità del visto, ma impone la necessità del passaporto, come stabilito dagli artt. 5 e 6 del regolamento della legge sugli stranieri-RD 2393/2004 del 30 dicembre, che approva il Regolamento della legge 4 / 2000 dell’ 11 gennaio sui diritti e le libertà degli stranieri in Spagna e la loro integrazione sociale).  In ogni caso, il permesso di soggiorno temporaneo per motivi eccezionali costituisce un diritto del titolare e non può mai convertirsi in un ordine contro la persona.
 - Imponendo l'ingresso della Signora Haidar in Spagna con la forza e contro la sua volontà è stato violato, tra l'altro, il diritto alla libera circolazione sancito dall'articolo 19, secondo comma, in combinato disposto con l'articolo 13.1 della Costituzione spagnola, che "garantisce il diritto di ogni persona spagnola o straniera ad entrare e uscire liberamente dalla Spagna nei termini stabiliti dalla legge"
 - Per quanto riguarda il soggiorno in Spagna ed il divieto di uscita imposto dalle autorità spagnole a Aminattou Haidar,  con esso la stessa viene privata del diritto alla libera circolazione, senza motivo giuridico che lo giustifichi, negandole la possibilità di ritornare a casa sua a Laayoune . La signora Haidar non è incorsa in alcuna causa legale di divieto di lasciare la Spagna, previste dall'art. 28 della legge sugli stranieri (legge 4 / 2000 del 11 gennaio sui diritti e le libertà degli stranieri in Spagna e la loro integrazione sociale) e nell’art. 20 del regolamento. Non essendo la signora Haidar in possesso del suo passaporto, poiché lo stesso è stato ritirato dalla polizia marocchina, la sua uscita dalla Spagna è disciplinata dall'art. 19.3 del regolamento della legge sugli stranieri (regio decreto 2393/2004 del 30 dicembre, che approva i regolamenti della legge 4 / 2000 del 11 gennaio sui diritti e le libertà degli stranieri in Spagna e la loro integrazione sociale), che recita testualmente: "Se l'uscita è realizzata con documentazione errata, nessuna documentazione o carta d'identità, sulla quale non può essere impresso il timbro di uscita, lo straniero dovrà compilar, negli uffici di controllo della polizia, lo stampato previsto per la registrazione dell’uscita.
 - Anche la Spagna, attraverso i suoi agenti, ha violato  il Patto internazionale sui diritti civili e politici, che nel suo articolo 12.2 stabilisce che "Ogni individuo è libero di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio.
 - Inoltre il Governo spagnolo ha violato l’art. 2.2 del protocollo n. 4 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali del Consiglio d'Europa, che comprende il diritto alla libertà di circolazione, dicendo che "ognuno è libero di lasciare qualsiasi paese, incluso il suo ", convenzione  recentemente ratificata dalla Spagna (BOE 13.10.2009)
 - Da parte dell’amministrazione della giustizia spagnola si è violato il diritto di difesa di Donna Aminattou Haidar, ed il diritto alla tutela giurisdizionale effettiva dei giudici e dei tribunali (art. 24 della Costituzione spagnola), nel negare ogni comunicazione alla stessa ed al suo avvocato, in merito alla denuncia presentata il 15/11/2009 dalla Signora Haidar, assistita dai suoi avvocati, al Commissariato dell’aeroporto di Lanzarote, per la violazione dei suoi diritti. Al contrario, si è proceduto contro di lei perché aveva esercitato il suo diritto allo sciopero della fame ed alla lotta pacifica per rivendicare il rispetto dei propri diritti e chiedere il ripristino della giustizia, qualificando tali azioni come "disordine pubblico" e violando il suo diritto alla privacy rendendo pubblica attraverso i media la sentenza del Tribunal Superior de Justicia de Canarias senza notificarla alla signora Haidar.

PROPOSTE DEL GOVERNO SPAGNOLO A AMINATOU HAIDAR

 - Che Aminatou Haidar chieda alle Autorità consolari marocchine un nuovo passaporto  

Non risolve la situazione nella quale Marocco e Spagna hanno posto Aminattou Haidar perché:

a) .- Questa opzione va al di là della sovranità e dei poteri della Spagna, nessuno può dare quello che non ha.
b) La Sig.ra Haidar già possiede un passaporto valido, che scade nel maggio 2010 e può essere prorogato per altri cinque anni.
c) Il fatto di non avere un passaporto non impedisce la partenza dalla Spagna (art.19.3 RELOEX). Né si può impedirle di entrare nel suo paese senza violazione da parte del Marocco del Patto (ICCPR articolo 12.4)
d) Le Convenzioni di Ginevra e il diritto umanitario impongono allo Stato che occupa un territorio non autonomo in modo contrario alla legge, l'obbligo di fornire protezione e documentazione alla popolazione indigena, a non imporre trasferimenti forzati ed a non modificare la loro popolazione. Così la signora  Haidar è Saharawi ed è in possesso di un passaporto rilasciato dallo Stato occupante, che è l’unico che può rilasciarlo dal momento che, sia pure in violazione del diritto internazionale, controlla il territorio del Sahara occidentale. Allo stesso modo il diritto internazionale vieta espressamente che lo Stato occupante trasformi collettivamente gli abitanti di un Territorio non autonomo in propri cittadini, senza pregiudizio del fatto che individualmente gli abitanti del territorio beneficino dei diritti che vengano loro riconosciuti da tale Stato.

  - Lo "status di rifugiato per Aminattou Haidar" concesso dalla Spagna

Non risolve la situazione nella quale Marocco e Spagna hanno costretto Aminatou Haidar perché:

a) .- La tutela  conferita dallo status di rifugiato e / o di asilo politico ad Aminattou Haidar le impedirebbe il ritorno a Laayoune, Sahara Occidentale, occupata in violazione del diritto dal Marocco (art. 12 e seguenti della legge 5 / 1984 del 26 marzo che regolano il diritto d'asilo e status di rifugiato)

 - la cittadinanza spagnola concessa dalla Spagna ad Aminattou Haidar

Non risolve la situazione nella quale Marocco e Spagna hanno costretto Aminatou Haidar perché:

a) .- La nazionalità spagnola implica necessariamente la rinuncia alla cittadinanza precedente, e quindi Aminatou Haidar viaggerebbe come spagnola a Laayoune. Così, le autorità marocchine di occupazione nell’esercizio di una sovranità acquisita con la forza sopra il territorio non-autonoma del Sahara occidentale e la sua gente, e non riconosciuto dalle Nazioni Unite, potrà decidere di allontanarla o ammetterla, come con  qualsiasi persona straniera fornita di nazionalità diversa da quella marocchina.
b) la Spagna nell’esercizio della sua sovranità e nella protezione dei propri cittadini non potrà garantire né l'ingresso né il soggiorno di Aminattou Haidar nel Sahara occidentale, a causa della sua condizione di straniera nel territorio. Quindi, se il Marocco le rifiutasse l'ingresso, sarebbe la Spagna a collaborare per separare la Signora Haidar dai suoi figli, dalla sua famiglia, dalla sua terra.
c) Il diritto di chiedere e di acquisire la nazionalità spagnola già è detenuto da Aminattou Haidar, dal momento che sua madre è cittadina spagnola.

DAL GIORNO 14 NOVEMBRE 2009, AMINATOU HAIDAR CHIEDE SOLO ALLA SPAGNA L'ATTUAZIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E DEL DIRITTO SPAGNOLO, IL RISPETTO DEI SUOI DIRITTI UMANI E DI POTER TORNARE A CASA SUA COI SUOI FIGLI E LA SUA FAMIGLIA IN LAAYOUNE , TERRITORIO NON AUTONOMO DEL SAHARA OCCIDENTALE, NELLA STESSA CONDIZIONE DOCUMENTALE CON LA QUALE VENNE FORZOSAMENTE TRASFERITA IN SPAGNA, CONTANDO ORA SUALLA SUA VOLONTA’ DI RITORNARE.