La Liberté, 9 dicembre 2009


Il timido passo indietro di Hillary


 

di Marzak Tigrine

 

Di stretta attualità per la gravità del caso della militante saharawi dei diritti dell’uomo, Aminatou Haidar in sciopero della fame, il conflitto del Sahara Occidentale è stato discusso al Dipartimento di Stato USA dal capo della diplomazia algerina con Hillary Clinton

 

Approfittando della sua presenza a Washington per una riunione tra Algeria e Stati Uniti sulle questioni bilaterali ed internazionali, il ministro algerino degli affari esteri ha sollevato col segretario di stato nordamericano la questione del Sahara Occidentale, alla luce della ribalta per gli sviluppi di questi giorni, determinati dallo sciopero della fame della militante saharawi dei diritti dell’uomo, Aminatou Haidar, a Lanzarote nelle isole Canarie, dal 14 novembre scorso, dopo la sua espulsione da Laayoune da parte delle autorità marocchine.

Durante una conferenza stampa comune, Hillary Clinton ha risposto ad una domanda sul Sahara Occidentale, affermando di averne discusso “al Dipartimento di Stato e che ella aveva fatto appello alle due parti in conflitto perché partecipino ai negoziati senza condizioni sotto la direzione dell’inviato personale del  Segretario generale delle Nazioni Unite, Christopher Ross”. Per conto suo, l’Algeria ha da sempre chiesto che questo conflitto del Sahara Occidentale sia risolto in ambito ONU ed in modo conforme alla legalità internazionale ed alle risoluzioni dell’ONU, attraverso negoziati tra le due parti in conflitto senza condizioni preliminari, il Marocco ed il Fronte Polisario. E questo invito di Hillary Clinton costituisce una correzione di tiro, dopo la sua sortita mediatica a Marrakech all’inizio del mese scorso, quando si era chiaramente allineata sulla proposta di autonomia marocchina che Rabat avanza come solo ambito di discussione col Fronte Polisario.

Interrogata sull’avvenire del Maghreb, la responsabile del Dipartimento di Stato USA ha restituito la palla a Mourad Medelci, che ha spiegato di aver discusso con Hillary Clinton “della pace nel mondo, senza preferenza per una o un’altra soluzione. In particolare abbiamo parlato della lotta al terrorismo, di questioni economiche e sociali, del dialogo in termini generali. Ma le nostre discussioni si sono concentrate sulla sicurezza e gli aspetti legati alla sicurezza economica e sociale e globalmente di tutte le possibilità”.

Mourad Medelci si è anche incontrato con Jeffrey Feltman, sottosegretario di stato per il Medio oriente e l’Africa del Nord, Robert Hormats, sottosegretario di stato per gli affari economici, energetici ed agricoli, e Daniel Benjamin, coordinatore della lotta al terrorismo del Dipartimento di Stato, col quale ha affrontato  tutte le “questioni della cooperazione bilaterale e le questioni politiche di interesse comune.

Medelci è stato poi ricevuto alla Casa Bianca da Antony Blinken, consigliere del vice-presidente per gli Affari della sicurezza nazionale.  


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