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Ultime notizie sull’Accampamento della Dignità

Laayoune, 27 ottobre 2010 - Il Ministero saharawi dei territori occupati ha comunicato le generalità delle persone colpite dal fuoco dell’esercito marocchino, mentre tentavano di raggiungere l’Accampamento della Dignità di Gdeim Izik, a 18 km da Laayoune. Si tratta di:
1) ELGARHI NAYEM FOIDAL MOHAMED SUEIDI; deceduto
2) ELGARHI ZUBEIR FOIDAL MOHAMED SUEIDI; ferito con colpi d’arma da fuoco all’anca e con dentatura rotta
3) ALAOUI  MOHAMED-LAGDAF HASSANA WALAD; ferita da colpi d’arma da fuoco alle cosce
4) ALAOUI SALEK HASSANA WALAD; ferito da colpi d’arma da fuoco alla gamba
5) DAWDI AHMED EMBAREK BRAHIM; due ferite d’arma da fuoco all’anca e all’addome, è stato operato all’addome.
6)  AHMED ABAY AHMED HAMMADI ; ferito al piede
Attualmente sono ricoverati all’ospedale militare di Laayoune.
Sempre il Ministero Saharawi dei territori occupati ha dato notizia che il 26 ottobre il padre di Nayem Elgarhi, il bambino saharawi ucciso dall'esercito marocchino nella notte del 24 ottobre, è stato informato dalla polizia che suo figlio era già stato sepolto.
Il corpo di Nayem Elgarhi sarebbe stato prelevato e sepolto di notte, senza la presenza della sua famiglia e senza il suo consenso, impedendo ai familiari di vederlo per l’ultima volta.
Secondo il Ministero saharawi dei territori occupati, “il Marocco mira in tal modo ad evitare un funerale di massa che possa essere occasione di altre manifestazioni Saharawi di protesta” contro l’uccisione del bimbo.
Non vi sono dichiarazioni ufficiali del governo marocchino , ma una fonte semiufficiale ha confermato la avvenuta sepoltura, sostenendo tuttavia che essa è stata effettuata in presenza di tre familiari del bimbo, membri della sua tribù, tra cui vi erano il padre e uno zio.

Impedito ai giornalisti spagnoli di visitare il campo di Gdeim Izik
Sette giornalisti spagnoli di cinque diversi media sono stati lasciati a terra mentre tentavano di imbarcarsi sul volo che doveva portarli a Laayoune per coprire le vicende in corso nel Sahara Occidentale.
La Compagnia di bandiera marocchina Royal Air Maroc (RAM) ha annullato senza spiegazioni i biglietti di sei giornalisti sul volo AT0483 tra Casablanca e Laayoune e ha impedito ad un altro, il cui biglietto non era stato cancellato, di salire a bordo dell'aereo.
I corrispondenti accreditati a Rabat di TVE e TV3, del giornale El Mundo e della agenzia EFE hanno scoperto, al loro arrivo all'aeroporto di Casablanca, che i loro biglietti erano stati cancellati e la compagnia aerea non ha offerto la possibilità di volare verso Laayoune fino al prossimo venerdì. L'ufficio della RAM ha detto solo che "qualcuno aveva cancellato la prenotazione", senza fornire ulteriori spiegazioni.
Invece, il corrispondente della Catena Ser, il cui biglietto non era stato cancellato, ha potuto accedere alla sala di imbarco, dove - secondo quanto ha poi dichiarato - le forze di sicurezza gli hanno ritirato la carta d'imbarco e il personale di RAM gli ha impedito di prendere aereo senza di essa.

Un altro accampamento nei pressi di Smara
Un gruppo di oltre 100 Saharawi avrebbe tentato, sabato scorso, in tre occasioni, a costruire un campo di protesta per gli sfollati nella zona di Smara, nei pressi delle due sponde del fiume Saguia e Elgaiz. Alla fine è stato eretto un accampamento a Elgaiz, una piccola località a est di Smara, dove un gruppo di famiglie ha sfidato le forze d'occupazione marocchine creando 12 aree per tende. Qui si sarebbero trasferite 140 persone, tra cui 40 donne. A mezzogiorno del 25 ottobre sono sopraggiunte forze dell’esercito e della Gendarmeria marocchina a dare man forte alla polizia locale, agli ordini del Pascià della città.
I militari hanno brutalmente attaccato le persone con manganelli e bastoni ed hanno circondato il campo per smantellare e distruggere tutti i beni dei profughi saharawi. Dopo l'intervento, molti Saharawi sono fuggiti verso il fiume Seluan. Per rappresaglia, la sera stessa, le autorità della città hanno ordinato il sequestro di 18 taxi che avevano trasportato i profughi nel campo. Il numero di feriti dopo l'operazione ha superato il numero di 50, secondo i difensori dei diritti umani saharawi in città.