Messaggini da Laayoune

La situazione a Laayoune e nel Sahara Occidentale, dopo la violenta azione di polizia che ha portato allo smantellamento del campo della Dignità di Gmeil Izik, è ben più drammatica di come viene dipinta dai comunicati ufficiali. Attualmente sembra che le autorità marocchine stiano per autorizzare l’ingresso nei territori della stampa straniera e che, a questo fine, stiano cercando di cancellare le tracce del delitto.
Solo allora sarà forse possibile avere un quadro preciso di quello che è accaduto in questi giorni drammatici.
Intanto noi di Ossin cerchiamo di raccogliere le informazioni come possiamo. Dai comunicati ufficiali delle Autorità marocchine, da quelli della RASD (Repubblica Araba Democratica Saharawi), dalla stampa spagnola (la più attenta a quanto sta accadendo). Ma abbiamo anche delle fonti dirette, soprattutto amici che, con difficoltà, riusciamo a contattare per telefono.
Qualcuno ci manda dei messaggini sms per tenerci aggiornati sulle ultime novità.

E sono proprio queste brevi comunicazioni, il cui contenuto non sappiamo quanto sia attendibile, che, nella loro sequenza, danno il quadro della serietà della situazione.

E’ per questo che vi proponiamo gli ultimi ricevuti, senza commenti, nella loro cruda drammaticità.


8.11.2010, ore 19.40 : “Uno dei morti si chiama gangar babi 34 anni”

9.11.2010, ore 11.03 : “I marocchini escono dalle loro case in avenue Smara scortati dall’esercito come una sfida”


9.11.2010, ore 15.22
: “C’è una campagna di arresti in tutti i quartieri di Laayoune”

9.11.2010, ore 17.14 : “Quello che sta accadendo a Laayoune è un genocidio”

10.11.2010, ore 12.06 : “Sette persone sono state trovate morte gettate in un pozzo dove stava il campo”


10.11.2010, ore 16.16 : “Le autorità marocchine decidono di invitare qualche giornalista dopo la cancellazione dei segni questa sera”


11.11.2010, ore 12.53 : “Dei coloni marocchini hanno versato benzina su un vecchio saharawi che abita dietro la moaque(?) nella via di Tantan ed hanno appiccato il fuoco su di lui ma non si conosce il suo stato dopo l’incidente”

 
 

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