Le Courrier de la Russie, 2 marzo 2014 (trad. ossin)


Ucraina: l'est issa la bandiera russa

Inna Doulkina


Il 1° marzo, gli abitanti di otto città ucraine russofone hanno manifestato contro l'attuale governo provvisorio di Kiev e per rafforzare i loro legami con la Russia. A Donec'k e Charkiv, i manifestanti hanno preso d'assalto le sedi dell'amministrazione regionale, hanno tolto le bandiere ucraine dalle facciate e issato al loro posto bandiere russe


A Charkiv hanno manifestato 10.000 persone in piazza della libertà. Sono stati subito attaccati da militanti filo-europei, che hanno utilizzato gas lacrimogeni. Ne è nata qualche bagarre e subito la situazione è degenerata: circa 1500 manifestanti, armati di mazze da baseball, hanno preso d'assalto la sede del governo regionale.


Ne hanno fatto uscire i militanti filo-europei, li hanno picchiati e costretti a mettersi in ginocchio per implorare perdono. Gli scontri hanno provocato 106 feriti, tra cui il capo dell'Euromaidan a Charkiv, lo scrittore Serhiy Jadan - nonostante le molte ferite, è attualmente fuori pericolo.


Di sera, le forze dell'ordine hanno finito col riprendere il controllo della situazione e hanno levato la bandiera russa issata dai manifestanti.





 

"La gente a Charkiv non ne può più - ha testimoniato al canale televisivo ucraino TSN Viktor un abitante di Charkiv che ha partecipato alla manifestazione - E' perché la gente è malcontenta del nuovo governo ucraino, che si mette ad issare un po' dappertutto le bandiere russe".


Anche a  Donec'k, 7000 persone  hanno protestato in piazza Lenin. Verso mezzogiorno, i manifestanti hanno eletto un nuovo governatore regionale, Pavel Goubarev, che ha invitato gli abitanti di Donec'k a non riconoscere l'autorità del Parlamento ucraino a Kiev. Ha anche proposto di organizzare un referendum sullo statuto della regione, sul modello di quello che si svolgerà in Crimea il 30 marzo. Intorno alle 13, i manifestanti hanno preso d'assalto la sede dell'amministrazione regionale e, scandendo "Viva la Russia" e "Viva i Berkut"(le unità della polizia antisommossa che hanno fronteggiato i rivoltosi a Kiev, ndt), hanno issato la bandiera russa sul tetto.


La manifestazione a Donec'k



Il ministro della Giustizia ad interim, Pavel Petrenko si è affrettato a denunciare le decisioni prese dalle nuove autorità di Donec'k e della Crimea, soprattutto quelle sulla organizzazione di un referendum, giudicandole "illegittime".

Manifestazioni filo-russe hanno avuto luogo il 1° marzo anche a Odessa, a Mykolaiv,  Kotovs'k, Cherson, Luhans'k e Dnepropetrovsk.


In Russia, le autorità degli Oblast' di Belgorod, Rostov sul Don e di Brjansk hanno annunciato che accoglieranno un gran numero di rifugiati ucraini. "Molti Ucraini stanno attraversando la frontiera. Dicono di voler restare in Russia per un periodo indeterminato, perché temono per la loro vita", ha riferito Vassili Goloubev, governatore della regione di Rostov sul Don.

 

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