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 Bufale, 2009 – E’ oramai nota la tecnica utilizzata dalle agenzie di propaganda filo-israeliane per liberarsi di coloro che non sono allineati con la politica di occupazione dei territori palestinesi: li si attacca sul piano personale con raffiche di accuse false e calunniose. Ne è stato recentemente vittima anche Jean Ziegler, che ha risposto a tono


(Jean Ziegler)





Risposta a Charlie-Hebdo

Con stupore scopro in Charlie-Hebdo (del 18.3.2009) un articolo il cui titolo è di gusto squisito: “Secondo Jean Ziegler, l’obesità minaccerebbe la Somalia”.
L’articolo di Charlie riprende quasi alla lettera il testo assolutamente diffamatorio diffuso in questi giorni tra le missioni diplomatiche accreditate alle Nazioni Unite, a Ginevra, da UN-Watch, un’agenzia fedele alla causa degli ultras israeliani.
A fine aprile avrà luogo la Conferenza mondiale dell’ONU contro il razzismo, detta Durban II. Un-Watch si scatena contro l’Alto Commissariato dell’ONU per i diritti dell’uomo, contro il presidente del Consiglio per i diritti dell’uomo, contro Stéphane Hessel, e anche contro la mia modesta persona… Nella qualità di Rapporteur speciale dell’ONU per il diritto all’alimentazione, ho commesso l’imperdonabile delitto di segnalare la situazione alimentare estremamente preoccupante di quasi il 60% delle famiglie palestinesi dei territori occupati, soprattutto a Gaza.

 Vorrei rettificare almeno le più grossolane menzogne diffuse da Charlie-Hebdo.

1) Io non ho né “partorito l’idea” né mai “ricevuto” un qualsiasi “Premio Gheddafi per i diritti dell’uomo”.
2) L’espressione “Gaza, campo di concentramento” non è mia, ma dello scrittore israeliano Michael Warschawski.
3) In nessuno dei miei rapporti all’ONU ho considerato gli Stati Uniti come una “dittatura imperialista” né li ho accusati di compiere un “genocidio a Cuba”.
4) Pura invenzione è anche la mia sedicente complicità (derivante da una nota corruzione socialista)  con Il Brasile di Lula. Quanto alla politica del bioetanolo, io l’ho criticata davanti all’Assemblea generale dell’ONU nel 2007. Nel mio libro L’IMPERO DELLA VERGOGNA (Livre de poche, 2008), l’intera parte quarta (p. 203-233) è dedicata alle critiche verso Lula
5) L’affaire Garaudy. Sollecitato da Jacques Vergès, difensore di Roger Garaudy, durante il processo gli ho inviato una lettera. Subito dopo mi sono accorto che era stata manipolata, come d’altronde anche quella del mio amico, l’abbé Pierre. In seguito ho radicalmente condannato le tesi di Garaudy
6) Io abuserei delle mie funzioni all’ONU pubblicando libri (probabilmente impossessandomi di documenti confidenziali dell’organizzazione…). Calunnia! Che il mio ultimo libro LA HAINE DE L’OCCIDENT (edizioni Albin Michel, 2008) non piaccia a UN-Watch né al governo israeliano, riesco facilmente a comprenderlo.
7) Lo squisito articolo di Charlie si conclude con la frase: “Dopo sette anni trascorsi a politicizzare la lotta contro la fame, Jean Ziegler chiede di essere nominato nuovamente Rapporteur al Consiglio per i diritti dell’uomo”. Errore! Il mandato di Rapporteur è limitato. Al contrario, mercoledì 23 marzo 2009,  sono stato confermato per acclamazione dai 47 Stati membri del Consiglio nelle mie nuove funzioni di membro del Comitato consultivo dei diritti dell’uomo.

Per essere giusti, aggiungo che l’articolo di Charlie non è solo un copia-incolla del testo di UN-Watch. Curiosamente Charlie se la prende con mia moglie, Erica Deuber Ziegler.
Nella sua qualità di direttrice della cultura della città di Ginevra, avrebbe vietato la rappresentazione di “Mahomet”, tragedia di Voltaire, a Ferney-Voltaire, su esplicita richiesta di Tariq Ramadan.
Charlie delira. L’idea di montare “Mahomet” nell’ambito delle celebrazioni del tricentenario della nascita di Voltaire, nel 1994, fu di Pascal Meylan, sindaco di Ferney-Voltaire (Dipartimento dell’Ain), ma venne subito scartata per ragioni di bilancio. Richieste di sostituirsi alla municipalità francese, le autorità ginevrine non hanno neppure preso la cosa in considerazione. Ora Charlie-Hebdo dovrà spiegare ai suoi lettori come una direttrice della cultura della città di Ginevra potrebbe vietare la rappresentazione di una pièce teatrale sul territorio della Repubblica francese.

Jean Ziegler

4.4.2009