Analisi e Interventi

 Marocco - Le Journal Hebdomadaire intervista Toni Negri, in questi giorni in Marocco per un ciclo di conferenze. Tema: la crisi dell'unilateralismo nord-americano e il destino del mondo.

 

(nella foto: Toni Negri)

 

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 L'Europa invecchia e e tenta di risolvere la sua crisi demografica ed economica con le politiche di immigrazione selettive che consentano l'ingresso solo di soggetti altamente qualificati sul piano professionale. In questo modo spera di risolvere i suoi problemi di invecchiamento, ma ancora una volta lo fa a danno dell'Africa, privandola delle migliori risorse umane.

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Sudan, settembre 2008 - Povero Darfour. Tutti i benpensanti del mondo occidentale hanno preso partito per le popolazioni di questa regione del nord-ovest del Sudan, devastata dalle siccità e dai conflitti a ripetizione oltre che, dal febbraio 2003, da una guerra civile che ha registrato terribili atrocità. In linea di principio questo impegno delle élites e delle società civili dei paesi ricchi e dei loro governi avrebbe dovuto aiutare il Darfour ad uscire da questa situazione difficile. Ma succede piuttosto il contrario: più i paesi ricchi dichiarano il proprio amore per il Darfour, più la pace se ne allontana.
Un articolo di Afrique Asie, tradotto in italiano a cura di ossin

 

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Sudan - La richiesta di arresto del presidente sudanese Omar el-Bechir, presentata dal Procuratore Luis Moreno-Ocampo alla Corte Penale Internazionale, suscita preoccupazione e sospetti anche per il carattere del proponente.  Luis Moreno-Ocampo, un uomo da sempre alla ricerca della più ampia notorietà e con l'ambizione di partecipare alle elezioni presidenziali argentine, ha fatto esattamente quello che da anni gli intellettuali europei più alla moda e le più famose vedettes di Hollywood vanno pretendendo: incriminare il presidente sudanese per genocidio. Poco conta che non vi sia sostanza giuridica, il colpo di teatro è stato comunque realizzato. Un'ultima considerazione: questo procuratore che non ha mai avuto niente da ridire su Guantanamo e l'Iraq, né sui crimini israeliani nei territori occupati, ha dalla sua nomina posto sotto inchiesta 12 individui: tutti africani.
Un profilo del procuratore-vedette apparso su Afrique Asie di luglio 2008, tradotto in italiano a cura di ossin

 


(nella foto, Luis Moreno-Ocampo)


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Italia, settembre 2008 - L'accordo con la Libia per la riparazione dei danni provocati nel periodo coloniale, e le scuse offerte ai Libici da Silvio Berlusconi a nome del popolo italiano, costituiscono un precedente, per ora unico, nei rapporti tra ex-colonie ed ex-potenze occupanti. Proponiamo un punto di vista che viene da un'ex-colonia, l'Algeria, nell'editoriale del quotidiano di Algeri, La Liberté, pubblicato il 2 settembre 2008. Tradotto in italiano a cura di Ossin.

 


(Nella foto, Berlusconi e Kadhafi)

 

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Italia, 17 marzo 2008 – Sette anni fa a Napoli, il 17 marzo 2001, i giovani e giovanissimi che avevano manifestato contro l’espropriazione della democrazia da parte delle istituzioni internazionali della “globalizzazione” sono stati circondati e aggrediti a freddo da uno straordinario spiegamento di forze dell’ordine, il cui unico scopo sembrò essere quello di “punirli” per essere scesi in piazza. Prove generali di quanto sarebbe accaduto pochi mesi dopo a Genova, in occasione del G8.

Nel silenzio assordante della politica e delle istituzioni, solo spezzoni della società civile protestarono. E successivamente vi fu l'interventodella magistratura, con l'arresto di alcuni poliziotti per le violenze contro i manifestanti (il processo di primo grado é ancora in corso).
Nel 7° anniversario di quegli avvenimenti, vogliamo ricordarli pubblicando un appello lanciato in quei giorni da un gruppo di professionisti e intellettuali e la richiesta di arresto della Procura di Napoli.

 

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Italia, 3 aprile 2008 - Già l'avevamo visto il 5 gennaio 2006 nella sinagoga di Roma, in compagnia di Fini, alla veglia per Ariel Sharon, l'assassino di Sabra e Chatila. Oggi Walter Veltroni dichiara al quotidiano di Tel Aviv, Maariv, che il muro dell'apartheid é "una reazione alla situazione in cui Israele si trova... una reazione difensiva".

La sintonia è piena, identica l'idea di "giustizia": forse non a caso il primo atto di Veltroni leader del PD è stato di sollecitare un raid poliziesco contro una pacifica comunità rom, come rappresaglia per il barbaro assassinio di Giovanna Reggiani. Proprio come quelli che il governo di Tel Aviv compie ogni giorno contro i civili palestinesi

 

(nella foto, bambini palestinesi uccisi come "reazione difensiva")


 

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Italia 18 dicembre 2007 - L' Assemblea generale dell'ONU, con 104 voti a favore, 54 contro e 29 astenuti ha approvato la proposta di moratoria universale contro la pena di morte, della quale era stata promotrice l'Italia. Un segno di civilità indubbiamente, chissà quanto efficace tenuto conto del suo carattere non vincolante.Quasi contemporaneamente, intanto, nella striscia di Gaza Israele uccideva, con la tecnica degli omicidi mirati, 13 miliziani palestinesi. Un commento di ossin. (Il Palazzo di vetro dell'ONU, foto ossin)

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Caracas, 3 dicembre 2007 - La riforma costituzionale proposta dal presidente venezuelano Hugo Chavez è stata respinta dall'elettorato con uno scarto di voti dell'1%. Prima sconfitta per il Presidente che vince sempre, prima soddisfazione per i suoi numerosi nemici nel mondo. Che esultano in modo addirittura ridicolo.

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 Italia 28 ottobre 2007 - Continua con successo l'impegno italiano all'ONU per la moratoria delle esecuzioni capitali. Continuano però, proprio in Italia, le uccisioni ai posti di blocco o nel corso di operazioni di polizia. L'ultima vittima in ordine di tempo è Pasquale Guadagno, un ragazzo di venti anni, incensurato, colpito dal proiettile di un carabiniere mentre fuggiva dopo avere rubato un'auto.

 

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Cuba, 3 giugno 2007 - Avevamo offerto ai nostri lettori la lettera che Alessandra Riccio e Fosco Giannini hanno indirizzato a Liberazione, a commento di un brutto articolo (di Angela Nocioni) apparso nei giorni scorsi.
Ieri è stata pubblicata anche dal quotidiano di Rifondazione comunista, insieme a molte altre che esprimevano sconcerto e indignazione. Ottima cosa la pubblicazione, peccato sia accompagnata da un editoriale del direttore, Piero Sansonetti, brutto e banale come il reportage della Nocioni (che forse non a caso viene definita “una delle giornaliste più brave della nostra redazione”).
Offriamo anche questo ai nostri lettori, con un breve commento.


 

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Cuba - Il quotidiano Liberazione del 30 maggio 2007 ha pubblicato un "reportage" dall'Isola caraibica davvero insulso. Disinformato, banale, sembrano le considerazioni di un turista che pretenda di farsi un'idea del paese attraverso gli sguardi che riesce a lanciare dal pulman che lo porta in spiaggia o le chiacchiere scambiate col cameriere del bar. Invece apprendiamo che l'autrice dell'articolo, Angela Nocioni, è nientedimeno che "l'inviata" di Liberazione all'Avana. Vogliamo offrire il "reportage" al giudizio dei nostri lettori, insieme ad una lettera che Angela Riccio e Folco Giannini, due persone che invece conoscono bene Cuba e che sanno riflettere, hanno scritto al direttore, Piero Sansonetti. Il quale però non l'ha ancora pubblicata.

 

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Il 1° ottobre 2008 la Corte di Appello di Parigi ha annullato la condanna pronunciata in 1° grado contro Shimon Samuels, nel processo per diffamazione intentato dall'UOIF (Union des Organisations islamiques de France) contro il Centro Wiesenthal e le sue accuse di antisemitismo dispensate a casaccio. L'assoluzione non riconosce la verità delle affermazioni di Samuels, ma solo la sua buona fede. Come dire che ha detto il falso, ma credendoci. L'episodio riporta alla mente un'altra clamorosa bufala del Centro Wiesenthal a proposito del presunto antisemitismo di Hugo Chavez. Gli articoli che seguono analizzano nei dettagli le tecniche manipolatorie e diffamatorie usate in quella occasione (Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez)


Leggi tutto: Chavez antisemita, una invenzione del Centro Wiesenthal

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Omosessuali in Africa

 
In Africa l’omosessualità è illegale in 29 paesi per gli uomini e in 20 per le donne. La situazione legale riflette la forte omofobia che spira nel continente e che è ben documentata dai discorsi di Robert Mugabe, presidente dello Zimbabwe, Nujoma, presidente della Namibia o del presidente Musevini, dell’Uganda. Ma le organizzazioni per la difesa dei diritti dei gay e delle lesbiche possono anche vantarsi di alcuni significativi passi avanti. e lesbiche sono visibilmente presenti e contribuiscono al dibattito nazionale.

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Oggi non sono piú i poveri che lottano contro la Mondializzazione
Non sono più i poveri del mondo a lottare contro la mondializzazione. Dopo che molti, tra i paesi emergenti, hanno saputo trarre profitto dalla forzata apertura dei mercati, oggi ad avversarla sono soprattutto i popoli (e le élites) dei paesi ricchi. Un articolo di Afrique Asie tradotto in italiano a cura Ossin.


(Seattle 1999)

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Il Diritto alla città, alcuni appunti

Presentiamo un resumè dell’articolo di David Harvey apparso su New Left Review 53 (Settembre-Ottobre 2008)

 

David Harvey ha compiuto uno studio sull’urbanizzazione relazionata al processo di accumulazione e ne ha analizzato gli sviluppi sotto il capitalismo. La prima domanda che si pone è: “ha l’urbanizzazione contribuito al benessere umano?”. Risponde a questa domanda con le parole del sociologo Robert Park, il quale considera la città il più grande successo dell’uomo nel modellare il mondo in cui vive. Ma al contempo la città è a anche il luogo in cui l’uomo è costretto a vivere, per cui ne è modellato. Ne deriva che “la città che vogliamo” non puo' prescindere dalla questione dei legami sociali (relazione che riguarda la natura, lo stile di vita, la tecnologia, i valori estetici). Il “diritto alla città è più di una libertà individuale ad accedere alle risorse offerte dall’urbe: è il diritto di cambiare noi stessi attraverso il cambiamento della città”. E' un diritto comune ancor più che individuale perché il “rimodellamento” è compiuto da un potere collettivo. Quindi la libertà di fare e rifare le nostre città, cioè “noi stessi”, è uno dei più preziosi e al contempo trascurati dei diritti umani.

 

Fin dal loro inizio le città si sono sviluppate sotto l’impulso della concentrazione geografica e sociale e dal surplus di capitale. Quindi l’urbanizzazione è sempre stato un fenomeno di classe, dato che il surplus è estratto da qualcuno a vantaggio di qualcun altro.

 

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