Stampa



Investig'action, 10 febbraio 2014 (trad. ossin)



Già 80 giorni...

Bahar Kimyongur


Oggi ho inciso la mia ottantesima linea sul muro. Il mio attuale esilio italiano si declina già in 13 giorni di galera e 67 giorni di obbligo di dimora. Sono esattamente 40 giorni che il dossier turco di estradizione è arrivato in Italia, 40 giorni che la ministra Annamaria Cancellieri non ha deciso se io debba essere estradato in Turchia o rimpatriato in Belgio. Invece di negoziare la concessione di un salvacondotto che mi consentirebbe di tornare a casa dalla mia famiglia, le autorità belghe dicono di avere fiducia nella giustizia italiana, proprio in quello stadio della procedura dove la decisione è puramente politica




 

Secondo la legge italiana, finché la signora Cancellieri non decide, né il procuratore generale, né il presidente della Corte d'Appello di Brescia incaricato del caso possono trattare il mio caso.


Peraltro l'accusa turca riguarda una mia azione assolutamente pacifica e anodina: un po' di cagnara fatta 14 anni fa nel Parlamento europeo, nel momento in cui un ministro turco prendeva la parola.


Da allora l'11° tribunale penale di Ankara (un tempo la Corte per la sicurezza dello Stato) chiede instancabilmente la mia estradizione a costo di coprirsi di ridicolo.


Infatti, per dimostrare la mia pericolosità e così "aggravare" la mia posizione, la giustizia turca non ha trovato niente di meglio che di inserire nel mio dossier di estradizione anche un articolo da me scritto, assolutamente inoffensivo come la mia cagnara.


Ma l'Europa democratica non è da meno.


Servirmi della mia libertà di espressione mi ha infatti valso inchieste giudiziarie e carcere in Belgio, nei Paesi Bassi, in Spagna e oggi in Italia.


Nel 2006 la giustizia olandese ha respinto la richiesta turca di estradizione e mi ha  rimesso in libertà. Nel 2009 la giustizia belga mi ha assolto pienamente. L'anno scorso la giustizia spagnola mi ha liberato sotto cauzione. Quanto alla giustizia italiana, dovrà alla fine allinearsi alle precedenti decisioni europee, vale a dire restituire la richiesta di estradizione al mittente.


In attesa, dopo tutte queste assurde cabale, gli romperebbe troppo il c… allo Stato belga di chiedere a un ministro italiano di smetterla di giocare con la vita di un suo cittadino?