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France-Irak Actualité, 10 gennaio 2015 (trad. ossin)


Quando il Mossad assassinò a Londra un grande caricaturista palestinese

Non siamo sempre stati Charlie

Gilles Munier


Ricordiamolo! Il disegnatore e caricaturista palestinese Naji al-Ali, famoso nel Medio Oriente, è stato assassinato a Londra il 22 luglio 1987, nei pressi del quotidiano kuwaitiano, Al Qabas, dove lavorava. Era irriverente nei confronti dei potentati arabi, chiamava il sionismo col suo nome e denunciava la corruzione di alcuni dirigenti palestinesi. Un killer professionista gli ha conficcato un proiettile in testa, proseguendo poi il suo cammino con calma, senza essere disturbato.

La stampa occidentale non si è commossa per questo attentato alla libertà di espressione, come accade invece oggi dopo l’agguato contro Charlie Hebdo, Due pesi e due misure?

Dieci mesi più tardi, Scotland Yard ha arrestato un certo Ismail Suwan, uno studente palestinese coinvolto nell’organizzazione dell’assassinio. Interrogato, ha rivelato di essere stato reclutato dal Mossad e che i suoi capi l’avevano informato del progetto di omicidio.

Di fronte al rifiuto di Israele di fornire spiegazioni, Margaret Thatcher, primo ministro inglese, dispose la chiusura della sede del Mossad a Londra – Palazzo Green – e l’espulsione di due “diplomatici” israeliani. Nonostante il MI5 (il servizio di informazioni interno inglese) conoscesse l’identità dell’assassino – un agente del Kidon, il servizio azione del Mossad – esso non è stato mai divulgato.

La stampa occidentale non ha mosso cielo e terra perché l’assassino ei suoi mandanti fossero catturati e processati.

Il Mossad ha continuato le sue attività in Gran Bretagna, pur senza essere riconosciuto ufficialmente.

E’ stato necessario attendere il 1998 perché Ephraim Halevy, di nuovo ricollocato alla testa del Mossad, ottenesse da Margaret Thatcher l’autorizzazione a riaprire la sede del Mossad a Londra.

Da leggere: “Le livre de Handala, caricatures de Naji al-Ali”, pubblicato nel 2011 dalle
Edizioni Scribest

Nella presentazione del “libro di Handala”, il disegnatore caricaturista francese Siné – licenziato da Charlie Hebdo nel luglio 2008 per delle frasi considerate antisemite da Philippe Val, il direttore dell’epoca – ha ricordato che il disegnatore è stato ucciso “a causa delle convinzioni che esprimeva a meraviglia attraverso i suoi disegni e il suo piccolo personaggio di nome Handala”.

Handala, rifugiato palestinese di 10 anni, miserabile, compare in tutti i disegni di Naji al-Ali, con le spalle girate al mondo che ha tradito il suo popolo