journal-neo.org, 3 novembre 2016 (trad. ossin)
 
Il crimine vero dello «Huma-gate» sono i rapporti coi Fratelli Mussulmani !
F. William Engdahl
 
Il vero crimine rivelato dalle email che Hillary Clinton ha spedito dal suo server privato è stato diligentemente tenuto nascosto, almeno fino ad oggi. Si tratta di una cospirazione criminale – sì, una vera cospirazione – che mira a nascondere qualcosa al popolo statunitense e al mondo. E’ talmente esplosivo che potrebbe provocare qualcosa di più del fallimento della strana campagna presidenziale di Clinton. E tanti di quei pericoli per chi vi è coinvolto, che un ministro della giustizia USA [Loretta Lynch] e un Direttore dello FBI [James Comey] hanno contribuito a tenerlo nascosto, a rischio della loro carriera. Soprattutto, esso potrebbe provocare la destituzione del presidente Barack Obama, per complicità in un crimine odioso contro gli Stati Uniti. Ecco che cosa stanno diligentemente insabbiando…
 
Hillary Clinton con Huma Abedin
 
Al centro del complotto c’è Huma Mahmood [Mahmoud] Abedin: la compagna quasi costante di Hillary da quando fu sua assistente alla Casa Bianca durante la presidenza di Bill Clinton, quando cominciarono gli scandali nel 1996. Huma Abedin è attualmente, a 40 anni, la vice direttrice della campagna elettorale della stessa Hillary Clinton, candidata all’elezione presidenziale.
 
Huma Abedin sembra essere stata l’unica altra persona che aveva accesso completo alle mail private di Hillary quando quest’ultima era segretaria di Stato e Huma era la sua vice-capo staff [Deputy Chief of Staff] e, in una posizione assolutamente sospetta, nonché in evidentissimo conflitto di interessi, proprio mentre occupava quel posto al Dipartimento di Stato USA, accreditata del più alto livello di sicurezza, Abedin era dipendente della Fondazione Clinton: la stessa Fondazione Clinton che si trova oggi al centro di una inchiesta per avere illegalmente sfruttato la posizione di Hillary come segretario di Stato per traffici di influenza, in cambio di milioni di dollari di «donazioni» alla Fondazione di Bill 1. 
I principali donatori erano i governi dell’Arabia Saudita e del Qatar, e non a caso: essi sono anche i due principali finanziatori del Fronte al Nusra di Al Qaeda (l’opposizione «moderata» di Washington ad Assad) e oggi dell’ISIS 2.
 
Perché penso che Huma Abedin, che è intima di Clinton da venti anni, da quando aveva 19 anni, si trovi al centro di una cospirazione criminale illegale definibile come potenzialmente «più grossa del Watergate»?
 
Ma perché Huma Abedin si trova ad essere al centro di una rete di terrorismo internazionale criminale che è stato dietro i maggiori gruppi terroristi islamisti attivi nel mondo, dopo che la CIA creò i mujaheddin afghani alla fine degli anni 1970, come parte dell’Operazione Cyclon.
 
Huma Abedin, il braccio destro della potenziale prossima presidente statunitense, fa infatti parte della Fraternità dei Fratelli Mussulmani dalla testa ai piedi, più precisamente nel suo caso della «Sorellanza mussulmana». E il grado di influenza che ella ha su Hillary Clinton, secondo tutti gli osservatori più vicini, è considerato straordinario.
 
Huma Abedin è stata cresciuta dal 1970, quando aveva solo due anni, e fino a quando ha fatto ingresso all’Università George Washington, dai suoi genitori mussulmani: Syed Zainul [Saïd/Saïed Zainoul] Abedin e Saleha Mahmood [Mahmoud] Abedin, a Gedda, in Arabia Saudita.
 
Huma e la sua famiglia erano emigrati a Gedda, dove suo padre sunnita Syed, nato in India, occupava un posto importante nel Ministero degli affari islamici del governo saudita. A Gedda il padre di Huma ha fondato il Giornale per gli affari delle minoranze mussulmane [Journal of Muslim Minority Affairs]. Tenete a mente questo nome, in quanto esso è centrale nella storia di Huma.
 
Syed Abedin fondò anche, con soldi sauditi, un think tank: l’Istituto per gli affari delle minoranze mussulmane [Institute of Muslim Minority Affairs] a Gedda. Secondo Walid Shoebat, un ex affiliato ai Fratelli Mussulmani, adesso attivista per la pace, «gli Abedin, da decenni, sono stati di fatto al servizio di una entità straniera: il ministero degli affari islamici del governo saudita, e non della democrazia statunitense, come ha dichiarato il presidente Obama». 3.
 
All’epoca di cui parliamo, infatti, il governo saudita lavorava a stretto legame con la Confraternita dei Fratelli Mussulmani [Muslim Brotherhood] per divulgare il loro «modello» di un islam ultra reazionario e feudale nel mondo intero, con l’appoggio della CIA…
 
Huma Abedin venne allevata in una ampia colonia di famiglie di esiliati della Confraternita dei Fratelli Mussulmani, fatte arrivare «di contrabbando» nell’Arabia Saudita ultrareazionaria dalla CIA negli anni 1950, dopo il fallimento del tentativo della Confraternita di ammazzare il presidente egiziano Nasser 4.
 
Io ho documentato dettagliatamente la fusione di questa Confraternita dei Fratelli Mussulmani, politicamente aggressiva, originaria dell’Egitto, fondata negli anni 1920 da Hassan Al-Banna, con la corrente ultra-feudale dell’islam wahhabita dei Saud, nel mio ultimo libro: L’egemonia perduta. Quella che gli stessi dei distruggeranno [The Lost Hegemon: Whom the gods would destroy]. Vi ho descritto dettagliatamente la setta di Huma Abedin. Due citazioni del fondatore della Confraternita dei Fratelli Mussulmani, Hassan al-Banna, dimostrano la vera natura di quel che, di fatto, è un culto di morte organizzato da una società segreta [secret society death cult]:
 
«Allah è l’obiettivo, il Profeta la nostra guida; il Corano la nostra Costituzione; il jihad la nostra strada; la morte al servizio di Allah la nostra aspirazione più elevata; Allah è grande; Allah è grande».
 
Credo della Società dei Fratelli Mussulmani d’Egitto, Hassan al-Banna
 
«La vittoria può venire solo dalla padronanza dell’arte della Morte. Una morte da martire, combattendo per la costituzione di un nuovo califfato, è il passo più breve e più facile in questa vita per raggiungere la vita dell’al di là»
 
Hassan al-Banna, fondatore dei Fratelli Mussulmani 5.
 
Lo psicologo ebreo tedesco Arno Gruen, che scappò con la famiglia dalla Germania nazista a New York, ha studiato per tutta la vita le radici del fascismo. In una analisi sul rapporto tra un’infanzia disfunzionale e gli uomini che amano la guerra e sono affascinati dalla morte, Gruen notava: «Se la morte è quel che offre il massimo di sicurezza per un tale genere d’uomo, allora è quello cui aspira. Non è un caso se le ideologie che esprimono il più grande disprezzo per la compassione e rendono maggiore omaggio alla mitologia maschile della forza e del coraggio sono state e continuano ad essere quelle fasciste. E tutte queste in effetti glorificano la morte» 6.
 
La società dei Fratelli Mussulmani di Al-Banna si fonda su una ideologia di questo tipo, desiderosa di morte. La Confraternita dei Fratelli Mussulmani, in quanto società segreta, si è ispirata ai modelli di altre società segrete, con programmi nascosti, sul modello della Compagnia di Gesù (Gesuiti) o delle SS di Himmler nella Germania nazista. Infatti, in esilio a Berlino durante la Seconda Guerra Mondiale, il Gran Muftì di Gerusalemme, Amin al-Husseini, che all’epoca era una delle più grandi autorità mussulmane, lavorò a stretto contatto col capo delle SS Heinrich Himmler per diffondere l’odio con trasmissioni radio a onde corte da Berlino, che incitavano a sommosse anti-ebraiche a Gerusalemme. Nella sua autobiografia, pubblicata dopo la guerra, il Gran Muftì scrive: «La nostra fondamentale condizione per una cooperazione con la Germania era di avere le mani libere per sradicare fino all’ultimo ebreo in Palestina e nel mondo arabo. Chiesi ad Hitler un impegno esplicito che permettesse di chiudere il problema ebraico in modo coerente con le nostre aspirazioni nazionali e razziali, e conforme ai metodi scientifici innovativi della Germania per il trattamento dei suoi ebrei. La risposta che ottenni fu: gli ebrei sono vostri» 7 8
 
Affari di famiglia
 
Oggi Huma Abedin è malvista dal pubblico statunitense, ma non per i rapporti profondi e pericolosi con la rete terrorista della Confraternita dei Fratelli Mussulmani. La sua cattiva fama è dovuta al fatto di essere la moglie straniera di Anthony Wiener, considerato un deviante sessuale. In realtà un laptop recentemente sequestrato dallo FBI, che si dice contenesse circa 650 000 email di Abedin, Hillary Clinton e sembra anche di Barack Obama, si ritiene fosse quello che Huma condivideva col marito Wiener, ed è stato sequestrato dall’ufficio dello FBI di New York nel corso di una inchiesta sullo stesso Wiener. Questi è stato infatti costretto a dimettersi dal Congresso degli Stati Uniti per avere spedito foto intime a diverse donne, e anche una foto con i suoi attributi mascolini ad una ragazza di 15 anni…
 
Ebbene il vero scandalo è stato diligentemente eluso, e i tabloid e i media PC (Politicamente corretti) hanno puntato sugli scandali sessuali che coinvolgevano Wiener. Ma è la relazione di Huma con la più pericolosa rete terrorista del mondo, la Confraternita dei Fratelli Mussulmani, che è il vero perno delle email segrete di Hillary.
 
Il fratello di Huma, Hassan Abedin, è stato un Ufficiale di Sviluppo [Development Officer] del Centro per gli studi islamici di Oxford [Oxford Center for Islamic Studies – OCIS] in Gran Bretagna, almeno fino al 2010, e lavorava sotto la supervisione del capo spirituale dei Fratelli Mussulmani, dei quali era il «collegamento esterno»: Sheikh Yusuf al-Qaradawi. Lavorava anche con Abdullah Omar Naseef, fondatore del Rabita Trust, una organizzazione finanziata dai Sauditi, affiliata alla Lega Mussulmana Mondiale [Muslim World League], controllata dalla Confraternita dei Fratelli Mussulmani, che venne classificata dal governo USA come una «entità terrorista mondiale designata specialmente» [Specially Designated Global Terrorist Entity], e il cui patrimonio venne congelato dal Tesoro USA dopo l’11 settembre 2001. Naseef era – e lo è tuttora – il presidente del Consiglio dell’OCIS, e Qaradawi componente dello stesso Consiglio, proprio nel periodo in cui vi lavorava Hassan Abedin. Inoltre Hassan Abedin ha collaborato col principe saudita Alwaleed ben Talal ad un progetto dal titolo: Divulgare l’islam nell’occidente [Spreading Islam to the West.] 9.
 
Sempre questo finanziatore del terrorismo di al Qaeda, figura emblematica della Confraternita dei Fratelli Mussulmani, Abdullah Omar Naseef, ha dunque co-fondato l’Istituto per gli affari delle minoranze mussulmane [Institute of Muslim Minority Affairs] in Arabia Saudita nel 1978, insieme al padre di Huma Abedin 10…
 
La dolce mamma Abedin
 
La madre di Huma Abedin, nata pachistana, Saleha Mahmood Abedin, è anch’essa un membro influente del ramo femminile della Confraternita dei Fratelli Mussulmani: le Sorelle Mussulmane [Muslim Sisterhood – Sorellanza Mussulmana]. Saleha Abedin è infatti membro del Consiglio del gruppo di Presidenza [Presidency Staff Council] del Consiglio islamico internazionale per la da’wa e il soccorso (CIIDS) 11) dei Fratelli Mussulmani, al fianco di un’altra autorità dei Fratelli Mussulmani, Abdullah Omar Naseef, che ha giocato un ruolo di primo piano sia in al Qaeda che nella Confraternita: lo stesso Naseef che ha co-fondato l’Istituto per gli affari delle minoranze mussulmane di Said Abedin, con sede in Arabia. 12.
 
Nonostante il braccio finanziario della Lega Islamica Mondiale (LIM) 13 negli Stati Uniti – Rabita Trust – sia stato chiuso a causa dei suoi legami col terrorismo, 14, esso ha continuato però ad esistere col nome di Rabita al-Alam al-Islami. Ebbene, Saleha Abedin è anche membro di questa organizzazione. 15.
 
Saleha Abedin è anche presidente del Comitato Islamico Mondiale per le donne e l’infanzia (CIIFE 16). Pure questo CIIFE è una organizzazione affiliata alla Lega Islamica Mondiale finanziata dai sauditi e controllata dalla Confraternita dei Fratelli Mussulmani. La Carta del CIIFE di Saleha Abedin venne d’altronde redatta dal capo spirituale dei Fratelli Mussulmani, Yusuf al Qaradawi. 17 
 
In un discorso trasmesso nel 2009 dall’emittente qatarina filo-Fratelli Mussulmani Al Jazeera, Qaradawi dichiarò: «Nel corso della Storia, Allah ha imposto agli ebrei persone che avrebbero dovuto punirli per la loro dissolutezza. L’ultima punizione è stata messa in esecuzione da Hitler. Per mezzo di tutte le cose che ha loro fatto (anche se gli ebrei le hanno molto esagerate), Hitler è riuscito a rimetterli al loro posto. Si è trattato di un castigo divino contro di loro…» 18.
 
Le politiche ufficiali di questo CIIFE di Saleha Abedin comprendono la difesa dello stupro maritale, del matrimonio dei bambini, della circoncisione genitale femminile e della poligamia. Il documento che enuncia la posizione del CIIFE di Saleha dichiara infatti che «la criminalizzazione della circoncisione genitale femminile è in totale contraddizione con la legge islamica che non prevede tale divieto, come conferma il dottor Yusuf al-Qaradawi, che è stato uno dei redattori della Carta [del CIIFE]…» 19.
 
Nel 2010, proprio mentre si preparava al lancio dell’ondata di rivoluzioni colorate islamiche chiamate «Primavere arabe» in Egitto, Tunisia, Libia e Siria, la Segretaria di Stato Hillary Clinton si recò in Arabia Saudita, alla Università femminile di Dar al-Hekma, a Gedda, un porto sul mar Rosso. Sua ospite era la madre di Huma Abedin, la dottoressa Saleha Mahmood Abedin. All’epoca, Saleha Abedin, la madre della collaboratrice più stretta di Hillary e depositaria di circa 650 000 email che lo FBI sta spulciando, era la vice decana della stessa università. Era stata Saleha Abedin infatti a fondarla, insieme a Yaseen Abdullah Kadi, un Saudita citato dalla Risoluzione n° 2000 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite perché sospettato di far parte della rete terrorista di Osama bin Laden, al-Qaeda. L’università di Saleha era anche sostenuta da diversi membri della famiglia Bin Laden. 20.
 
Huma Abedin non è quindi in alcun modo estranea alla grande famiglia dei Fratelli Mussulmani: ne è parte integrante. Ella ha lavorato come editrice assistente del Giornale per gli affari delle minoranze mussulmane, la cui editrice era la madre, Saleha, e il fratello Hassan Abedin l’editore associato. Nel 2002, Huma fu assunta al giornale, fondato dal defunto padre, anch’egli legato alla Confraternita dei Fratelli Mussulmani, e vi resterà ufficialmente fino al settembre del 2008, poco tempo prima di essere designata ad un importante incarico nel Dipartimento di Stato di Hillary Clinton, sotto l’amministrazione Obama. Quando fu assunta al giornale della madre, nel 2002, sedeva nel Consiglio di orientamento editoriale [Advisory Editorial Board] un terrorista conclamato ed eminente personalità dei Fratelli Mussulmani, Abdullah Omar Naseef. 21
 
Peggio ancora, quando era ancora studentessa all’Università George Washington nel 1987, e lavorava come stagista alla Casa Bianca per Hillary Clinton, Huma Abedin faceva parte del Consiglio Esecutivo della sezione università George Washington dell’Associazione degli studenti mussulmani [Muslim Students Association – MSA], la più influente organizzazione studentesca mussulmana dell’America del Nord, fondata nel 1963 da esponenti dei Fratelli Mussulmani. Fu ancora in quel periodo che sempre Huma Abedin, oggi vice direttrice della campagna elettorale e amica intima di lunga data della candidata alla presidenza Hillary Clinton, fu assistente editrice del giornale di Naseef. 22.
 
Una reale «cospirazione della vasta Ala destra»
 
Ciò che va delineandosi in quel che dovrebbe più propriamente essere ribattezzato l’«Huma-gate» [con riferimento al Watergate], è una vera e propria «cospirazione della vasta Ala destra» [A Real ‘Vast Right Wing Conspiracy‘], come Hillary Clinton ama qualificare qualsiasi suo detrattore.
 
Huma Abedin ha chiaramente giocato un ruolo importantissimo nell’osceno matrimonio che si è consumato tra la comunità dell’intelligence statunitense, del Pentagono e del Dipartimento di Stato con l’organizzazione terrorista segreta mondiale della Confraternita dei Fratelli Mussulmani.
 
Mi è apparso chiarissimo, dai risultati delle ricerche che ho svolto per comprendere la vera natura della Confraternita dei Fratelli Mussulmani e delle relazioni che essa intrattiene con le reti dei servizi dello Stato profondo statunitense (per scrivere il mio saggio: L’Egemonia perduta), che questa cospirazione «Huma-gate», che l’Amministrazione Obama sta tentando di nascondere disperatamente, nasconda dell’altro: essa consente di capire le vere ragioni dell’inflessibile sostegno del presidente Barack Obama e della sua segretaria di Stato Hillary Clinton, e poi anche di John Kerry, a regimi facenti capo ai Fratelli Mussulmani, all’esito delle operazioni di cambio di governo lanciate nel 2010 e che hanno preso il nome di Primavere Arabe. E’ noto d’altronde che la Casa Bianca di Obama reagì furiosamente quando il presidente dei Fratelli Mussulmani di Egitto che aveva sostituito Hosni Mubarak, Mohammed Morsi, venne rovesciato da un putsch militare guidato dal generale Al Sisi.
 
Fu proprio ad Hillary Clinton che Obama assegnò il ruolo promotore, nel 2010, per supervisionare i colpi di Stato realizzati dai Fratelli Mussulmani in tutto il mondo islamico. Fu in seguito proprio Hillary Clinton, la cui assistente capo era Huma Abedin, legata ai Fratelli Mussulmani, che spinse con veemenza per il rovesciamento del presidente libico Muammar Gheddafi, un nemico implacabile della Confraternita, mentre perfino Obama e il suo segretario alla Difesa erano riluttanti a fare la guerra. Fu sempre Hillary Clinton che spinse per il rovesciamento del leader egiziano Hosni Mubarak e la sua sostituzione col capo dei Fratelli Mussulmani Mohamed Morsi. E ancora Hillary Clinton insistette per un intervento statunitense diretto nella guerra civile siriana, e per armare i “ribelli” siriani alleati con al Qaeda, oggi pudicamente ri-battezzati EIIL.
 
Il vero scandalo a proposito di queste 650 000 email di Hillary Clinton e di Huma Abedin, nascoste nel o nei laptop personali di Anthony Wiener, marito abbandonato da Huma Abedin, non è dunque che Hillary potrebbe avere mentito sotto giuramento a proposito della gestione di tutte le sue email.
 
Il vero scandalo è che i peggiori segreti del governo invisibile degli USA – il suo Stato profondo parallelo che opera incontrollato almeno dall’epoca del vice-presidente ed ex direttore della CIA, George H.W. Bush, negli anni 1980 – potrebbero ritrovarsi posti sotto la luce dei riflettori…
 
Se ciò dovesse accadere, allora «tutti i cavalieri del re e tutti gli uomini del re» si troveranno ad affrontare accuse di tradimento o peggio. Potrebbe essere una occasione appropriata per cominciare a fare pulizia nelle stalle di Augia, che sono oggi conosciute col nome pudico di “politica di Washington”.
 
 
Note:
 
1. allusione a «Clinton Cash : The Untold Story of How and Why Foreign Governments and Businesses Helped Make Bill and Hillary Rich» (Peter Schweitzer, Editions Harper, 2015).
2. Fonte: Wikipedia, Huma Abedin
3. Earl Cox, Muslim Brotherhood Taking Root in America, 15 gennaio 2013, Jerusalem Post 
4. F. William Engdahl, The Lost Hegemon: Whom the gods would destroy, mineBooks, Wiesbaden, 2016, pp. 94-98
5. id. p. 65
6. Id. p. 72
7. The Lost Hegemon: Whom the gods would destroy, Id. p. 75.
8. Nota del traduttore. Attenzione a capire bene qui la congiunzione tra il Gran Muftì di Gerusalemme e i Fratelli Mussulmani: negli anni 1930, il Gran Muftì dirige l’Alto Comitato arabo e condivide con la Guida dei Fratelli Mussulmani una identica sfiducia sia nei confronti degli ebrei che dell’Impero britannico (presente in Egitto, in Iraq e mandatario in Palestina) e parallelamente una identica ammirazione per i regimi fascista e hitleriano. Già nel 1935, il fratello della Guida Suprema, Abd Al-Rahman Al-Banna, si reca in Palestina dove incontra il Gran Muftì. Hassan Al-Banna gli scrive per assicurargli il suo appoggio. La loro collaborazione, rafforzata anche da legami personali, durerà fino alla morte di Al-Banna (1949). L’intesa si concretizza attraverso un aiuto reciproco: i Fratelli Mussulmani raccolgono fondi per l’Alto Comitato arabo del Gran Muftì, che in cambio procura loro una giustificazione ideologica e dei temi di propaganda che avranno successo in Egitto, radicalizzando peraltro gli Egiziani contro il sionismo, prima di essere temporaneamente sconfitti da Nasser.
Bisogna anche capire lo sviluppo di una recente propaganda che punta fortemente sull’anti-ebraismo del Gran Muftì (La svastica e il turbante, la tentazione nazista del gran Muftì – Turban und Hakenkreuz, Der Großmufti und die Nazis, documentario di Heinrich Billstein, trasmesso nel giugno 2016 dall’emittente Arte) : essa trascura contemporaneamente la massiccia strumentalizzazione anglo-americana dei Fratelli Mussulmani, per quanto attualmente ampiamente documentata, nel tentativo di distruggere nazioni sovrane (soprattutto Egitto e Siria). Già un processo simile contro l’Impero francese era stata individuata, proprio a Gedda, dai Servizi francesi. In generale una simile visione asimmetrica, limitata e di parte della realtà storica, è strumentale alla logica, tanto artificiosa quanto radicale, dello scontro di civiltà nella quale sia i mussulmani che gli Occidentali hanno tutto da perdere (vedi : Le Sabre et le Coran, Tariq Ramadan ; les Frères Musulmans à la conquête de l’Europe, Pierre Landau, Éditions du Rocher, 2005, p. 20-28 ; Le Turban Vert, 1931, réédition Energéïa, 2013 ; vedi anche Occident et islam, Sources et genèse messianiques du sionisme ; De l’Europe médiévale au Choc des civilisations,Youssef Hindi, SIGEST, 2015 ; sulla vera origine dell’ideologia dello scontro di civiltà).
9. Walid Shoebat, Proof : Huma has Ties to Muslim Brotherhood: Countless Documents Surface
10. Earl Cox, op. cit 
11. International Islamic Council for Da’wa and Relief – IICDR : Wikipedia solo in inglese, sito ufficiale. Su tali diverse connessioni assai poco conosciute dal lettore europeo, vedi soprattutto Éric Laurent : La Guerre des Bush (Plon, 2003) ; La Face cachée du 11 septembre (Plon, 2004) ; e Ben Laden : la vérité interdite, Jean-Charles Brisard et Guillaume Dasquié, Denoël, 2001.
12. Walid Shoebat, op. cit. 
13. Muslim World League: ONG mussulmana fondata nel 1962 a La Mecca dal principe Faysal dell’Arabia Saudita per promuovere il panislamismo in opposizione al panarabismo di Nasser. Vedi Wikipedia 
14. vedi le fonti della nota 9
15. Walid Shoebat, op. cit. 
16. International Islamic Committee for Woman and Child (IICWC), organizzazione membro del /affiliata al CIIDS più sopra evocato (Consiglio islamico internazionale per la da’wa e il soccorso [International Islamic Council for Da’wa and Relief – IICDR
17. Id. Per un lettore profano in materia di terrorismo o di geopolitica medio-orientale, quanto detto può sembrare incomprensibile, ma le organizzazione terroriste chiamano queste holding “portafogli azionari”
18. Walid Shoebat, op. cit.
19. Walid Shoebat, op. cit.
20. Id. Vedi anche Wikipedia : Yassin Kadi
21. Id.
22. Earl Cox, Muslim Brotherhood taking…, op. cit.
 
 
 
 
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