Stampa









Operazione Mani Pulite

E’ la corruzione che ha provocato la tragedia della Camair a Douala-Youpwé
Jean Marc Soboth


Ecco perché l’attuale ministro della comunicazione, Issa Tchiroma Bakary, non ha altra scelta che di fare il giullare del re. Ed ecco come Paul Biya lo tiene in pugno


Quando Issa Tchiroma Bakary è stato nominato ministro dei trasporti dal capo dello stato, Paul Biya, il 27 novembre 1992, ha avviato le procedure per revocare l’appalto di manutenzione degli aerei della compagnia aerea nazionale Cameroon Airlines (Camair) alla Air France, per affidarlo alla compagnia sud-africana South-African Airways (SAA). All’epoca l’opinione pubblica camerunense ha esultato di fronte a ciò che sembrava un ritorno della commessa a degli Africani.

In effetti la transazione non ebbe alcuna motivazione di ordine patriottico.

Lo si capirà più tardi, quando apparve chiaro un certo contenuto problematico del predetto contratto. Gli aerei della Camair hanno infatti subito cominciato a incappare in molti incidenti tecnici. “La manutenzione sedicente sudafricana è malfatta”, hanno allora cominciato a ripetere gli inascoltati tecnici della Camair, che si chiedevano perché, alla fine dei conti, non si fosse scelto di investire in loco, tenuto conto che erano  certificati Boeing Corp. Si è arrivati al punto che gli apparecchi camerunensi, di ritorno dall’Africa del Sud dopo la revisione, dovevano essere poi ricoverati nelle officine della Camair a Duala, dove i tecnici locali ricominciavano tutto da capo.

Si sono verificati degli incidenti di minore importanza che sono passati sotto silenzio. Ma il culmine si è raggiunto con il tragico schianto al suolo del Boeing 737 “Le Nyong”, di ritorno da Cotonou, che provocò la morte di non meno di 71 persone a Douala-Youpwé, a inizio dicembre 1995.

All’epoca l’inchiesta si concluse rapidamente con un “errore di pilotaggio” dell’ex pilota dell’aeronautica militare, il comandante Younoussa, assunto in tutta fretta dalla Camair, a cagione – pensate – della sua vicinanza al ministro dei trasporti, il signor Issa Tchiroma. Queste conclusioni hanno consentito di evitare l’argomento sgradito: la scandalosa manutenzione.

Uno studio giuridico libanese, Advanced Trust, appartenente a un certo Fouad Srouji, fornirà più tardi al governo camerunense i documenti che provano come alcuni funzionari camerunensi erano stati corrotti dai Sud-Africani per l’appalto della manutenzione degli aerei alla compagnia sud-africana. Alcuni avevano addirittura ottenuto degli immobili nel paese di Nelson Mandela. E avendo Issa Tchiroma promosso anche una catastrofica privatizzazione degli aeroporti del Camerun, qualcuno sospetta un altro mercato di imbrogli…


Advanced Trust, for ever…
Lo Stato Camerunense, attraverso i suoi consulenti, tra cui il consigliere agli affari giuridici Jean Fouman Akame, e l’avvocato Georges Engono Essame, vinceranno così la causa, con risarcimento dei danni nell’ordine di diversi miliardi di franchi Cfa,  davanti ai tribunali sud-africani nel corso di un’azione giudiziaria intentata a nome dello Stato. Un protocollo d’accordo con lo studio giuridico franco-libanese aveva permesso di acquisire le prove del deal mafioso.

Oltre al ministro dei trasporti, Issa Tchiroma, il deal coinvolgeva l’ex direttore commerciale della Camair, Louis-Paul Motazé e l’ex presidente del consiglio di amministrazione, signor Joseph Belibi. Il trio è tecnicamente responsabile della tragedia del Boeing 737 “Le Nyong”.

Sotto la guida del consigliere giuridico del capo dello stato. Jean Foumane Akame, la procura di Mfoundi ha espresso l’intento di procedere contro i corrotti. Il procuratore Mvondo Evezo’o ha scritto al capo dello stato per comunicargli l’intento di promuovere l’azione penale contro i tre corrotti. Tanto più che i rappresentanti dello Stato del Camerun hanno eccepito con successo, nella loro azione, oltre alla tragedia di Youpwè, anche la perdita di un reattore Boeing 747 Combi “Mont Cameroun” nel cielo parigino. L’apparecchio rientrava da una visita tecnica in Africa del Sud.

Non è successo niente. Il capo dello Stato, sollecitato, non ha mai risposto. Uniche reazioni conosciute sono state la nomina nel 2009 di Issa Tchiroma alla testa del ministero della comunicazione, come portavoce del governo, e le successive nomine del suo protetto Motazé.

Quelli che conoscono bene il machiavellico capo dello stato camerunense pensano che simili imbroglioni presentino ai suoi occhi il profilo ideale per essere membri del governo