Stampa



Le Grand Soir – 24 giugno 2010

Colombia, è stato eletto Santos. Gli USA possono dormire tranquilli
Chien Guevara

I Colombiani hanno votato domenica per la continuazione della politica di fermezza nei confronti della guerriglia, eleggendo Juan Manuel Santos, ex ministro della Difesa del governo uscente, come successore di Alvaro Uribe che aveva raggiunto il limite di otto anni di governo.
Juan Manuel Santos, 58 anni, eletto col 69% dei suffragi contro il 27,5% del suo rivale, l’ex sindaco di Bogotà Antanas Mockus, ha d’altra parte, nel suo discorso di vittoria, promesso alla guerriglia ancora più fermezza.
“Il tempo delle Farc è contato”, ha detto tra gli Hurrà dei suoi sostenitori. “Noi continueremo ad affrontarle con tutta la durezza e fermezza” necessarie, ha aggiunto, invitando la guerriglia a liberare tutti gli ostaggi immediatamente e “unilateralmente”.
“Una volta di più grazie a Dio, grazie alla Colombia. Grazie per la fiducia che nove milioni di Colombiani ci hanno testimoniato, nonostante la pioggia torrenziale e le partite di calcio”, ha dichiarato il presidente eletto davanti a migliaia di sostenitori radunati in una sala di spettacolo a Bogotà.
“Santos è Uribe” diceva una militante del movimento del presidente eletto. Il Partito sociale di unione nazionale (destra).




Il clan Uribe-Santos
di Serge Charbonneau

La parte “Uribe” del clan Uribe-Santos
La famiglia Uribe è senza dubbio legata al mondo della mafia colombiana. La fattoria di famiglia del padre di Uribe, Alfredo, era vicina a quella di Pablo Escobar.
Nel suo libro “Amando a Pablo”, l’ex amante del capo del cartello di Medellin, Virginia Vallejo, assicura che Pablo Escobar idolatrava Alvaro Uribe. Secondo questa testimonianza, Escobar diceva di Uribe: “Se non ci fosse caduto dal cielo questo ragazzo, avremmo dovuto andare a nuoto a Miami per portare la droga ai gringos”, insinuando in tal modo che Alvaro effettuava dei trasporti sospetti per via aerea.
Nel 2004, la rivista Newsweek ha pubblicato un rapporto del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DIA) che pone Alvaro Uribe all’ottantaduesimo posto in una lista di 104 personaggi implicati nel commercio di cocaina in Colombia. L’amicizia di Pablo Escobar con il padre di Alavro Uribe era notoria, il padrino di Medelin ha noleggiato un elicottero e pubblicato diversi necrologi quando Alfredo fu seppellito.
Il padre di Alvaro, grande proprietario terriero morto nel giugno 1983, sarebbe stato ucciso nel resistere a un tentativo di rapimento da parte della guerriglia delle Farc. Il documento della Agenzia di intelligence della Difesa (DIA) – l’equivalente militare della CIA – dice che Alfredo Uribe sarebbe stato “assassinato per i suoi legami coi narcotrafficanti”.
Pablo Escobar sarebbe dunque stato il padrino politico di Alvaro Uribe.
Nell’aprile 2008 il cugino del presidente Uribe, Mario Uribe Escobar, è stato arrestato per i suoi rapporti col narcotraffico e i paramilitari di estrema destra.
Alvaro ha anche avuto la “fortuna” di annoverare tra i suoi consiglieri un altro cugino di Pablo Escobar, José Obdulio, che si dice fosse l’uomo-ombra dell’ultimo patto di non aggressione tra le bande criminali di Medellin.
Uribe era un presidente che agiva sotto minaccia. Lo si vede nei suoi rapporti con Hugo Chavez. Qualche volta ottimi come se tra i due uomini vi fosse una reale amicizia, talvolta arroganti e accusatori, come se qualcuno gli avesse suggerito di non “fraternizzare” troppo con questo nemico dell’Impero.

La parte “Santos” del clan Uribe-Santos
Juan-Manuel Santos è sempre stato un nemico acerrimo di Chavez. Assolutamente nessuna pace e nessuna relazione è possibile tra i due uomini. La sua elezione costituisce una minaccia reale per la pace tra i due vicini.
Vi sono tensioni anche con l’Ecuador che, nel 2009, aveva chiesto all’Interpol di emettere un mandato di arresto contro Juan-Manuel Santos, incriminato per un raid contro la guerriglia delle Farc in territorio ecuadoriano (il massacro del 1 marzo 2008). Juan-Miguel Santos, un neoliberale, militarista, bellicoso che ha a cuore i suoi interessi e quelli degli amici di Washington.
La famiglia Santos, il cui patriarca, Eduardo, è stato il 20° presidente della Colombia dal 1938 al 1942, possiede una delle più grandi fortune colombiane. E’ proprietario della quasi totalità dei media colombiani, tra cui “El Tiempo”, il più grande quotidiano a diffusione nazionale, altre pubblicazioni come: Motor, Portafolio, Alò, molti giornali regionali, TV cablo Bogotà. E’ inoltre socio del potente gruppo spagnolo Prisa, proprietario, tra l’altro, di El Pais, giornale neoliberale spagnolo.
La famiglia Santos occupa dunque una posizione predominante nel campo politico, economico e mediatico in Colombia. Gli zii di Juan-Manuel dirigono la casa editrice El Tiempo. Al governo il vice presidente è Francisco Santos, cugino del redattore capo di El Tiempo, Enrique Santos, e cugino anche di Juan-Manuel. Alfredo Santos è direttore della rivista politica La Semana.
In Colombia, in occasione di ogni campagna elettorale, si ha l’abitudine di dire che El Tiempo non perde mai le elezioni. Riesce sempre ad ottenere la sua parte di ministri e ambasciatori. Questa potenza del mondo mediatico costituisce una sorta di continuità istituzionale che raggruppa le elite oligarchiche, utili a servire gli interessi delle ricche famiglie possidenti del paese. Non fanno parte di alcun partito, sono sempre “governamentalisti”, vale a dire sempre “vicini” al governo.

Il cagnolino degli USA
Ex ministro della Difesa, Santos si è messo in vista per le operazioni di commando contro le FARC, la più celebre delle quali è stato il bombardamento (in territorio ecuadoriano) dell’accampamento di Raul Reyes, numero due della guerriglia, il 1 marzo 2008, oltre all’operazione Jaque, che ha consentito la liberazione di 15 ostaggi, tra cui Ingrid Bétancourt, nel luglio dello stesso anno.
Questa lotta senza pietà per la sicurezza e contro il narcotraffico giustifica l’istallazione di basi militari USA in territorio colombiano.
Alimentando la paura, è riuscito a guadagnarsi una grande popolarità tra i più poveri, che hanno subito ben più violenze dai paramilitari di estrema destra, camuffate da azioni delle FARC, che da queste ultime.
Finanziata in gran parte dagli USA, la campagna di eradicazione della guerriglia sarà sempre comandata dalla CIA. Santos ha relazioni con gli USA sconosciute perfino al presidente Uribe. L’operazione di liberazione di Ingrid Betancourt, sotto le insegne della Croce Rossa, era stata preparata in segreto, senza che nemmeno Uribe ne sapesse niente.

Uribe è stato solo una pedina diplomatica che ha preparato il terreno per Santos.

Popolo colombiano, sei stato manipolato, hai appena eletto il tuo aguzzino.

Vicini venezuelani e Ecuadoriani, fate attenzione: l’Impero USA si avvicina.