ProfileIntervento, 14 febbraio 2019 - Tutte le relazioni intra-europee e transatlantiche sono intrise di queste contraddizioni che vengono messe sotto il tappeto da anni. L’iniziativa italiana verso la Russia oggi le espone in piena luce... (nella foto, Conte e Putin a Mosca)     

 

Dedefensa, 10 febbraio 2019 (trad.ossin)
 
Mosca-Roma, i germi di un “disordine nuovo”
Dedefensa
 
Il presidente russo Putin ha accettato di recarsi in Italia nel primo semestre di quest’anno - «con vivo piacere», ha detto. Tutti i dettagli sono nel testo qui sotto, di Sputnik France ovviamente. Il suo interesse concreto è che dà conto della considerevole intensità delle relazioni ufficiali e degli scambi di visite dei responsabili politici – soprattutto dall’Italia verso la Russia – degli ultimi mesi. Ma la visita di Putin ha una reale importanza a causa della situazione attuale della UE, delle divisioni in due fronti, spesso curiosamente contraddittori, tra gli Stati membri, 1) essenzialmente tra due “modelli” che si contrappongono (praticamente il “modello globalista” contro il “modello populista”), e 2) incidentalmente sulla questione dei rapporti con la Russia.
 
L'incontro a Mosca del Presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, e il Presidente russo, Vladimir Putin
 
L’Italia svolge un ruolo importante in questa situazione di tensione, di disordine e di scontro, specialmente e soprattutto a causa dei suoi litigi con la Francia. La Francia, nel suo blocco di governanti e macronisti che si scontrano coi Gilet gialli, è da un lato il rozzo archetipo del “modello globalista”; dall’altro, e per accentuare ancor più l’antagonismo, si trova singolarmente in un periodo antirusso a causa delle convinzioni del presidente –FakeNews (che sta facendo un gran lavoro a livello di chiacchiere da bar), e a causa della nomenclatura di auto-disinformazione che lo circonda. Lo scontro con l’Italia è quindi particolarmente fecondo, e perfino brutale, dal momento che i due vice-premier italiani Salvini-Di Maio non usano i guanti bianchi nella comunicazione, ma è anche efficace (la loro brutalità rientra nelle loro tattiche di comunicazione).
 
Ecco il testo di Sputnik France del 9 febbraio: «Vladimir Putin ha accettato l’invito a recarsi in Italia in una data che sarà successivamente fissata di comune accordo, ha dichiarato in una intervista a Sputnik l'ambasciatore della Russia a Roma, Sergueï Razov. “Per quanto riguarda la visita del Presidente russo in Italia, l’invito è stato accolto con piacere. Le date precise saranno stabilite attraverso i canali diplomatici e annunciate secondo prassi”, ha sottolineato.
 
«Il Primo Ministro italiano, Giuseppe Conte, aveva precedentemente espresso l’augurio di poter presto ricevere una visita del Presidente russo nella capitale italiana. L’ambasciatore italiano a Mosca, Pasquale Terracciano, ha precisato per parte sua che Vladimir Putin è atteso a Roma nella prima metà di quest’anno. “Non voglio anticipare niente, ma è evidente che tale visita sarà un elemento chiave nei nostri rapporti bilaterali”, ha fatto notare Segueï Razov.
 
«L'ambasciatore russo in Italia ha detto che Mosca e Roma intrattengono attualmente un dialogo politico attivo. Infatti Giuseppe Conte è stato in visita ufficiale a Mosca nell’ottobre scorso dove è stato ricevuto da Vladimir Putin e dal Primo Ministro, Dmitri Medvedev. Anche diversi ministri russi, tra cui il capo della diplomazia, Sergueï Lavrov, hanno recentemente visitato l’Italia. A novembre Dmitri Medvedev ha partecipato alla Conferenza sulla Libia a Palermo, essendo la Russia impegnata in modo costruttivo nella soluzione di questo problema internazionale “prioritario per i nostri colleghi italiani”, ha aggiunto Sergueï Razov.
 
«Ha ricordato in questo contesto la recente visita a Mosca della presidente del Senato italiano, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha avuto intensi colloqui col suo omologo russo, Valentina Matvienko, e con Presidente della Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, Viatcheslav Volodin. “La presidente del Senato italiano è stata anche invitata – e la cosa non è consueta – a prendere la parola dinanzi la Camera alta del Parlamento russo”. Una visita del Presidente della Camera dei deputati italiani, Roberto Fico, è prevista per il prossimo marzo su invito della presidenza della Duma, specificamente per partecipare ad una seduta della ‘Grande commissione interparlamentare’, ha osservato ancora Sergueï Razov. “Tutti questi contatti e summit non sono solo importanti in se stessi, ma anche perché danno un impulso appropriato al rafforzamento delle relazioni nei diversi assi e settori della cooperazione”, ha aggiunto in conclusione».
 
Questa visita di Putin in Italia sembra iscriversi in una lunga serie di incontri, a cominciare dalla visita del Primo Ministro Conte a Mosca dell’autunno 2018 quale primo atto del nuovo governo italiano verso la Russia. Ma questo è solo il dato cronologico. In verità la visita di Putin ha una importanza considerevole, che va molto al di là di quella di tutti i precedenti incontri (che hanno evidentemente preparato il terreno), essenzialmente per due ragioni:
 
1) perché è Putin e perché viene in Italia, nel cuore dell’Europa, nel momento in cui l’Europa attraversa una fase delicata per la sua sicurezza con l’uscita degli USA dal trattato di non proliferazione nucleare (TNP) in un’atmosfera assolutamente di sfrenato antirussismo; e
 
2) perché questa visita si svolge in un momento cruciale di tensione e di scontro in seno all’UE e al blocco BAO tra due modelli, – il “modello globalista” (la Francia della banda Macron & soci) e il “modello populista” (l’Italia populista che continua a battere su Macron attraverso i Gilet gialli, se vuoi simbolicamente).
 
L’aspetto più interessante di questa situazione è legato a due fattori contraddittori che in una corretta logica politica dovrebbero essere coincidenti – ma dove sta la corretta logica politica oggi? Questi due fattori sono: 1) la politica estera assolutamente antirussa di Washington D.C. che oggi è “D.C.-la-pazza”, soprattutto nel contesto della situazione europea e della NATO; e 2) i sentimenti e la posizione di Trump nei confronti della politica populista, soprattutto nel suo ergere barriere contro le ondate migratorie, punto sempre più importante mano a mano che ci si avvicina alle elezioni presidenziali del 2020.
 
L’attacco alla Russia è il cuore ardente della politica di aggressione del Systema così come messa in campo da “D.C.-la-pazza”, coi suoi Neocon, il suo Russiagate, la formazione di due ali (democratica e repubblicana) del “partito unico” che è la cinghia di trasmissione delle forze di sicurezza nazionale (compresi Pentagono, servizi di informazione e stampaSystema ecc). Sappiamo che questo è un campo in cui la posizione di Trump è confusa, difficile da definire, non detta e volubile ecc. Qualcuno sostiene che gli Italiani si assumono un grande rischio di isolamento, soprattutto perché troveranno poco sostegno, se non nessuno, nella NATO, dove l’allineamento è di rigore, anche per i paesi più grandi e coraggiosi come la Francia, il cui presidente prova un odio profondo per l’Italia, paragonabile ad una “lebbra nazionalista”.
 
D’altra parte e in senso contrario, gli Italiani populisti, che hanno soprattutto fondato il loro successo su una politica rigorosa nei confronti dell’immigrazione, si combinano benissimo in questo campo con i sentimenti di Trump e col suo “Muro” di separazione messicano. L’eminente editorialista e venerabile testa pensante dei paleoconservatori populisti Patrick Buchanan ha appena dedicato un articolo alla posizione politica di Trump, dove dice che il presidente (che Buchanan appoggia) ha trovato l’unico modo possibile per farsi rieleggere, con una politica anti-immigrazione che ha grande consenso nel suo elettorato. L’Italia populista è il paese europeo favorito da un Bannon, che è ancora in sintonia con Trump su queste questioni dei flussi migratori, e la posizione anti-UE di Salvini e Di Maio non può che piacere a Trump. Dunque l’Italia non è affatto isolata, anche nel campo transatlantico...
 
Un caso tipico di una simile situazione di ingarbugliamento è quello della Polonia nei confronti dell’Italia. La Polonia non può che opporsi con tutte le sue forze e con tutto il suo odio antirusso all’avvicinamento dell’Italia alla Russia, e in questo caso trova conferma l’idea di un isolamento dell’Italia. Ma capovolgiamo il bicchiere mezzo pieno e analizziamo il bicchiere metà vuoto: sappiamo anche che la Polonia, a causa della sua politica migratoria e del suo sovranismo, è aspramente criticata nella UE, e che essa è isolata, che non ha migliore alleato dell’Italia, e che l’Italia è la sua migliore garanzia contro l’isolamento nella UE...
 
Tuttavia abbiamo solo menzionato i casi più evidenti dei paesi più importanti, in questa sorta di “disordine nuovo”. Tutte le relazioni intra-europee e transatlantiche sono intrise di queste contraddizioni che vengono messe sotto il tappeto da anni. L’iniziativa italiana verso la Russia oggi le espone in piena luce... Questo lascia vedere, se si vuole, che “il re è nudo”, o in ogni caso vestito in modo tanto raffazzonato da doversi chiedere di quale regno egli sia sovrano. La Russia e l’Italia hanno la ricetta di un disordine di tipo nuovo. Se saranno abili, i due paesi se ne serviranno per seminare la discordia nel nemico – era la strategia favorita di De Gaulle.
 
 
 
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