Stampa

 

Nostramerica, 8 ottobre 2016
 
Ma il ciclone Mattew è passato o non è passato per Cuba?
Andrés Mari
 
Per la grande stampa ma anche per molti politici, il ciclone Mattew “non è passato” per Cuba. E’ passato invece per Haiti, dove si contano centinaia di morti da aggiungere alle catastrofi del terremoto e del colera di qualche anno fa in quel paese. Adesso il “mostro” –per maggiore spettacolarità della vita quotidiana degli USA- si dirige verso Cap Canaveral. E’ il solito spettacolo dozzinale con cui ci fanno digerire la politica in queste terre del Signore: che dolore Haiti; anche se la vergogna con cui il mondo guarda come vivono milioni di haitiani provoca appena qualche lacrima controllata.
 
Rovine e danni materiali, ma persone vive a Cuba dopo il passaggio del ciclone Mattew
 
Mattew sì che è passato per Cuba e ha fatto grandi danni materiali in diverse città per la forza dei venti e per la furia del mare, ma a Cuba non c’è lo spettacolo dei morti e delle miserie che piacerebbero ai soliti manipolatori delle notizie contro l’isola. A Cuba si sta già lavorando alla ricostruzione con tutto il Governo e con un popolo pronto ad aiutare i sinistrati. Dunque è vero: il ciclone non è passato per Cuba nonostante la tristezza che incombe sul paese per le cose perdute. Ma non è passato, non è passato per le informazioni delle agenzie di stampa, non è passato semplicemente perché a Cuba esiste un’ideologia che si pratica a favore delle persone e non delle Banche o delle grandi Corporazioni. Naturalmente questo ha un prezzo in altri ambiti e un prezzo molto alto per lo sviluppo dell’economia cubana, prezzo a cui si espone Cuba per l’ideologia che sostiene e che provoca il blocco economico, commerciale e finanziario che gli Stati Uniti le impongono perfino in modo extraterritoriale.
 
Se non fosse per questa ideologia a favore della persona –per nulla privilegiata in tanti paesi- oggi, o forse ieri, o già da molti anni, Cuba sarebbe ritornata ad essere “la gemma di prima del 1959” con i suoi morti e altre miserie, in cui si usa quella frase per condannare l’ideologia cubana. Ma, fortunatamente, per questo modo di pensare, il ciclone Mattew servirà solo a ricordare al mondo il valore umano del pensiero di Cuba.