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ProfileLe guerre dell'Impero in declino, 8 febbraio 2023 - Siediti, rilassati e goditi la gara a chi si sfracellerà per primo sul fondo del Gran Canyon: l'UE, la NATO o entrambi...    

 

Vineyard of the saker, 1° febbraio 2023 (trad. ossin)
 
NATO e UE, o piuttosto Wile il Coyote?
Pepe Escobar
 
Siediti, rilassati e goditi la gara a chi si sfracellerà per primo sul fondo del Gran Canyon: l'UE, la NATO o entrambi
 
 
Ovvio che nel quartier generale russo si cerchino di immaginare i giochi che metteranno in campo l’Impero e la NATO ormai letteralmente impazzite. Quale sarà la prossima folle acrobazia, a parte la terza guerra mondiale?
 
Ecco una deliziosa confutazione della dementia praecox della NATO. Tutto finora è fallito, dalle “sanzioni paralizzanti” a ogni sorta di armi miracolose, mentre l'intero Sud del mondo ammira le gesta della CMP Wagner – ora configurata come la migliore macchina da combattimento urbana del pianeta.
 
Il portavoce della CIA, Washington Post, ha debitamente fatto sapere come Washington, ancora una volta, si sia mangiato la salsiccia di fegato cancelliere Scholz a colazione, pranzo e cena. L'idea è stata lanciata dal Segretario di Stato Tony Blinken: annunciamo che consegneremo gli M1 Abrams all'Ucraina in un futuro nebuloso e non specificato, fornendo così copertura a Scholz per rilasciare i Leopard subito.
 
Quanto amore per la sovranità tedesca in azione!
 
Ogni analista militare con un QI superiore alla temperatura ambiente sa che tutti quei Leopard saranno debitamente inceneriti o, meglio ancora, catturati e sezionati da specialisti militari russi.
 
Quindi, quello che seguirà sarà una nuova tappa del racket di de-industrializzazione tedesco – finora molto riuscito – scatenato dagli Stati Uniti: gli USA invaderanno il complesso militare industriale tedesco con il loro Abrams “molto migliorato” – che forse potrebbe arrivare nel 2024, quando sarà rimasto solo il culo dell’Ucraina, o non arrivare mai. Quindi gli Abrams non saranno testati in un vero combattimento, per essere catturati e/o inceneriti.
 
A Washington si rincorrono voci, secondo cui la "strategia" statunitense in Ucraina - ampiamente dettagliata da infiniti rapporti di think tank - doveva essere aggiornata. Non si tratta più di “sconfiggere la Russia”, ma di fornire a Kiev i mezzi per “spaventare” la Russia. Lo stato maggiore russo deve tremare nei suoi stivali.
 
Nel frattempo, nella vita reale, quasi tutti i possibili scenari giocati a Washington e Bruxelles finiscono con la NATO come una gigantesca versione corazzata di Wile il Coyote che si tuffa nelle profondità del Gran Canyon. E sarà così anche se la tanto decantata offensiva russa “Grande Freccia” iniziasse tra pochi giorni o settimane, o non iniziasse mai.
 
Probabilmente lo stato maggiore russo ha concluso molto tempo fa che non ha senso ridurre l'Ucraina in macerie nel giro di poche ore, cosa che potrebbe facilmente realizzare. Da qui il leggendario approccio della macchina tritacarne – che non offre scuse alla NATO per “escalation” (cosa che continuano comunque a fare, come Jens “La guerra è pace” Stoltenberg ama tanto ripetere a pappagallo).
 
Il trucco è che l'accelerazione dell'escalation della NATO, guarda caso, è in qualche modo controllata dallo Stato Maggiore russo, che calcola sempre quali manovre ottimali saranno in grado di consumare più velocemente l'hardware militare della NATO. Chiamala una versione russa del detto popolare "la rana in una pentola bollente non si rende conto di essere cotta finché non crepa".
 
Attaccare Russia-Cina-Iran
 
La disperazione assoluta si manifesta adesso con gli attacchi all'Iran. Sia la Russia che la Cina hanno l'Iran come alleato chiave nell'Asia occidentale per l'intero e complesso processo di integrazione dell'Eurasia; partnership strategiche collegano il trio.
 
Quindi attaccare il Ministero della Difesa a Isfahan con i droni – totale fallimento – e bombardare un convoglio di aiuti umanitari dell'IRGC che va dall'Iraq alla Siria è una seria provocazione coordinata da Stati Uniti e Israele.
 
Essenzialmente si tratta anche di attacchi contro Russia e Cina. Israele non può alzare la mano o il piede senza il permesso degli Stati Uniti. L'intelligence iraniana potrebbe essere in grado di stabilire come la cabala neo-con e neoliberista straussiana incaricata della politica estera degli Stati Uniti abbia autorizzato, se non ordinato, questi attacchi, che ovviamente sono direttamente collegati alla disperazione della NATO in Ucraina.
 
In caso di dubbio, basta tornare a Zbig "Grande Scacchiera" Brzezinski: "Potenzialmente, lo scenario più pericoloso sarebbe una grande coalizione di Cina, Russia e forse Iran, una coalizione 'anti-egemonica', unita non dall'ideologia ma da contemporanei rancori. Ricorderebbe per dimensioni e portata la sfida posta un tempo dal blocco sino-sovietico”.
 
E il riflesso di Ucraina/Russia è ovviamente Taiwan/Cina.
 
Come ha ampiamente spiegato lo stratega del Credit Suisse Zoltan Pozsar, se Taiwan produce chip per i missili statunitensi, Washington li invia poi a Taiwan per la sua "autodifesa", ma Taiwan deve aspettare perché i missili sono invece necessari in Ucraina, o se i chip non possono essere spediti negli Stati Uniti a causa di un possibile blocco marittimo e aereo imposto dalla Cina, gli USA saranno operativamente mal equipaggiati per sostenere la loro guerra su due fronti contro i concorrenti Russia e Cina.
 
Addio Pax Americana. È la paura, anzi la paranoia, di una Taiwan distrutta – e la sua distruzione, comunque sia, sarebbe provocata dagli stessi statunitensi – che ha portato la cabala straussiana neo-con e neoliberista-con a chiedere che i loro chip siano Made in USA.
 
Sul fronte energetico, poiché i costi energetici degli Stati Uniti sono bassi, Washington ha scommesso che gran parte della deindustrializzazione della Germania sarebbe tornata a vantaggio degli Stati Uniti. Tuttavia, poiché i prezzi del petrolio iraniano, russo e venezuelano sono inferiori a quelli degli Stati Uniti, non molta manifattura si dovrebbe spostare verso l'Egemone: andrà piuttosto alla Cina.
 
In fondo al Gran Canyon!
 
La dichiarazione congiunta del 10 gennaio UE-NATO mostra graficamente come l'UE non sia altro che l’ufficio di pubbliche relazioni della NATO.
 
Questa missione congiunta NATO-UE consiste nell'utilizzare tutti i mezzi economici, politici e militari per assicurarsi che la “giungla” si comporti sempre secondo “l'ordine internazionale basato sulle regole” e accetti di essere saccheggiata all'infinito dal “giardino fiorito”.
 
Quindi alla fine cosa resta dell'“Europa”, quando è la NATO – in realtà Washington – a governare davvero?
 
“Europa”, secondo l'implacabile propaganda, significa difendere i “nostri valori” – come pace, democrazia e prosperità. Il trucco è che le élite non elette hanno forzato l'implicita identificazione di questa "Europa" immaginata, praticamente sacra, con l'Unione Europea. Ed è così che l'UE ha acquisito un'identità mitica.
 
Naturalmente, nella vita reale l'UE – come nella vera “Europa” politicamente organizzata – si è comportata come uno strumento tossico di divisione tra i popoli europei.
 
Invece della pace, ha investito in una guerra rabbiosa a tutto campo contro la Russia. L'UE è senza dubbio l'istituzione più democraticamente irresponsabile del pianeta: trascorri una giornata a Bruxelles e capisci tutto. E invece della prosperità, l'UE ha istituzionalizzato l'austerità.
 
Quindi siediti, rilassati e goditi la gara a chi si sfracellerà per primo sul fondo del Gran Canyon: l'UE, la NATO o entrambi.
 
 
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