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Le Grand Soir, 16 luglio 2014 (trad.ossin)


Le sofferenze di Gaza, i crimini israeliani e le nostre responsabilità


Noam Chomsky


Alle tre del mattino, ora di Gaza, il 9 luglio, nel pieno dell’ultima dimostrazione della barbarie di Israele, ho ricevuto la telefonata di un giovane giornalista palestinese che si trovava a Gaza. In sottofondo potevo ascoltare le grida di suo figlio in mezzo alle esplosioni e il rumore degli aerei da combattimento che sparavano su qualsiasi civile in movimento, e anche sulle abitazioni. Aveva appena visto volare in aria un suo amico che viaggiava in un veicolo visibilmente identificabile come assegnato alla stampa. Dopo un’esplosione, aveva udito delle grida provenire dalle case vicine, ma non poteva uscire per non diventare egli stesso un bersaglio. Abita in un quartiere tranquillo, senza obiettivi militari… a eccezione dei Palestinesi, che sono bersagli facili per la macchina da guerra ultra moderna che Israele possiede grazie agli Stati uniti.


Il mio amico mi ha raccontato che il 70% delle ambulanze sono state distrutte, e che si contavano 70 morti e più di 300 feriti, due terzi circa dei quali sono donne e bambini. Pochi militanti di Hamas sono stati colpiti, e pochi siti di lancio dei missili. Solo le abituali vittime.


E’ importante capire che cosa sia la vita a Gaza quando Israele dà prova di “moderazione”, tra due crisi regolarmente provocate come queste. Se ne può avere una buona idea nel rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Uniti per i Rifugiati di Mads Gilbert, il coraggioso fisico norvegese che ha lavorato a lungo a Gaza ed ha vissuto dall’interno la crudele e assassina operazione Piombo Fuso. Sotto ogni punto di vista la situazione è disastrosa. Per non parlare che della situazione dei bambini, Gilbert rapporta: “I bambini palestinesi di Gaza vivono una enorme sofferenza. Una gran parte soffre di malnutrizione a causa delle condizioni imposte dal Governo israeliano e a causa del blocco imposto al territorio palestinese di Gaza. La gran parte dei bambini con meno di due anni sono anemici (72,8%). La malnutrizione, la scarsa crescita e l’insufficiente aumento di peso toccano rispettivamente il 34.3, il 31.4 e il 31.45% di tutti i bambini del territorio”. Ed essa non fa che peggiorare mano a mano che si avanza nella lettura del rapporto.


Quando Israele “si comporta bene”, più di due bambini palestinesi vengono uccisi ogni settimana, una cifra costante da 14 anni. La causa profonda di tutto questo è l’occupazione criminale dei territori palestinesi e tutte le misure prese contro Gaza per fare in modo che la sua popolazione possa a stento sopravvivere, mentre i Palestinesi della Cisgiordania sono costretti a restare confinati in zone invivibili, dove Israele si appropria di tutto quello che vuole, il tutto nella flagrante violazione del diritto internazionale e delle esplicite risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, senza parlare di un minimo di decenza umana. E tutto ciò resterà uguale finché Israele continuerà ad essere sostenuta dagli Stati Uniti e tollerata dall’Europa – per nostra grande vergogna.