Stampa
L’origine della sua deposizione  viene dalla sua decisione di sedare “l’eccesso di rabbia” crescente della popolazione, soprattutto tra i residenti Han, per il peggioramento della sicurezza pubblica nella regione.  Ma l'obiettivo principale delle critiche formulate dai manifestanti non era  Li Zhi, bensì Wang Lequan, segretario del partito nel Xinjiang dal 1995.

Gli analisti dichiarano che la rimozione di Li Zhi ha garantito la posizione di Wang, anche come membro del Politburo. Costui è probabilmente un protetto del presidente Hu Jintao.

L'eruzione di massicce proteste di piazza a Urumqi, la scorsa settimana, è stata fonte di grande imbarazzo per il governo centrale e personalmente per Hu Jintao, tanto più che Pechino si sta preparando ad imponenti  celebrazioni per il 60 ° anniversario della fondazione della Repubblica popolare cinese (RPC) il 1 ° ottobre.

Le agitazioni in corso nel Xinjiang rendono più difficile per Pechino vantare la solidarietà e la coesistenza armoniosa tra i gruppi etnici come una  delle più importanti realizzazioni del regime comunista nel corso degli ultimi sei decenni.

Hu Jintao aveva compiuto una visita di quattro giorni nel Xinjiang, il 22-25 agosto, per ispezionare la situazione all'indomani del 5 luglio, giorno delle violenze ad Urumqi che avevano provocato 197 morti e 1.600 feriti.

Nella tradizione cinese, quando si verificano disordini violenti in una regione popolata da minoranze etnico-religiose, il leader supremo cinese (tradizionalmente l'imperatore) non ispeziona la zona finchè non sia stato rassicurato circa il ripristino dell’ordine pubblico.
Hu Jintao era stato rassicurato che l’ordine fosse stato ristabilito. Hu JIntao in visita nella regione si è quindi congratulato con le forze armate e con la polizia per aver interrotto le violenze.

Inffati gli ufficiali locali avevano dichiarato che la vita stava tornando alla normalità e che i turisti erano già tornati nella regione.
Ma Giovedi scorso ad Urumqi, decine di migliaia di residenti arrabbiati, la maggior parte di etnia Han, sono scesi in strada in segno di protesta contro il fallimento del governo di fermare le “aggressioni con siringa” ipodermica sui passanti Han, presumibilmente compiuti dagli Uiguri.

I residenti temevano che le siringhe contenessero  veleno o sangue HIV / AIDS di pazienti infettati. Non sarebbe il primo caso di questo genere.
Il Ministro della pubblica sicurezza Meng Jianzhu, che è volato a Urumqi a sovrintendere personalmente la gestione della vicenda, ha detto che le agitazioni erano la continuazione degli incidenti del  5 luglio. Ha accusato i "separatisti d'oltremare" di aver tentato di fomentare ulteriore odio tra la comunità Han e gli Uiguri.

Ma il 3 settembre le proteste sono state molto probabilmente spinte dall’inazione del governo circa la questione delle “aggressioni con siringa”. Alcuni manifestanti hanno detto ai media di Hong Kong che, già nel 17 agosto gli Han avevano sporto denuncia alla polizia locale di “aggressioni con siringa”, compiute presumibilmente da Uiguri. Queste aggressioni sarebbero continuate"quasi ogni giorno" (anche durante la visita di Hu Jinato) e la polizia Urumqi oggi ammette che i primi attacchi hanno avuto luogo il 17 agosto.

L’inazione della polizia potrebbe essere stata causata da una errata convinzione che gli incidenti fossero stati casi isolati. Tuttavia, è più probabile che le autorità avevano paura di dare luogo a “ricerche approfondite”  che avrebbero potuto generare altri conflitti etnici e di fatto negare che l’ordine fosse stato ristabilito.

Ma l'inerzia ha portato i residenti Han, che rappresentano il 75%  nella città di Urumqi (2.3 milioni di abitanti), a prendere in mano la situazione, ed organizzare la prima manifestazione importante.  Secondo la Xinhua, queste proteste erano composte da "decine di migliaia di persone" che hanno  "paralizzato il traffico cittadino e costretto i negozi a chiudere".

Le“aggressioni con siringa” sono avvenute anche durante le proteste e un aggressore è stato catturato dalla polizia che l’ha salvato dal linciaggio. Poliziotti armati hanno impedito alla folla di andare nelle zone degli Uiguri, ma cinque persone sono state uccise e ci sono state più di una decina di feriti durante le proteste del 3 settembre.

Sia  Lequan Wang che Li Zhi hanno fatto apparizioni pubbliche in diverse occasioni durante le proteste. I manifestanti gridavano:"Wang Lequan, dimettiti!" "Wang Lequan, dimettiti!”. Sulla televisione di Hong Kong, alcuni manifestanti sono stati visti gettare bottiglie di plastica verso di lui. "Questo governo non è in grado di proteggere la vita delle persone. Deve essere cambiato", ha detto un manifestante.

I residenti Han non sono contenti di Wang, che accusano di cattiva gestione degli incidenti. Da Washington, il leader in esilio uyguro, Rebiya Kadeer, ha invitato Wang a dimettersi, dandogli la colpa  per l’intensificarsi del conflitto etnico nel Xinjiang. Per una volta, le comunità Han e uigura nel Xinjiang sembrano avere una posizione comune.

Wang, tuttavia, probabilmente rimarrà al suo posto. Egli è un membro del Politburo e "non vi sono precedenti di un membro del Politburo licenziato per i suoi errori", secondo un ricercatore in sociologia del l'Accademia Cinese delle Scienze Sociali (CASS) di Pechino.

Due ex membri del Politburo, ex-capo del partito di Pechino Chen Xitong ed ex capo-gruppo di Shanghai Chen Liangyu sono stati in passato imprigionati per corruzione, ma solo come risultato di lotte di potere. Se Wang dovesse essere sostituito, Pechino dovrebbe trovare qualcuno con adeguata esperienza in questioni etniche.

"In questa fase, rimuovere Li  Zhi è stata la mossa corretta. L'agitazione in corso è avvenuta  a Urumqi e, in quanto responsabile della città, Li Zhi è certamente la prima persona da biasimare. Ma se tutta la situazione nel Xinjiang dovesse sfuggire di mano, allora la colpa ricadrebbe su  Wang", ha detto il ricercatore CASS.

Il licenziamento di Li Zhi è stato annunciato Sabato, e lui è stato immediatamente sostituito da Zhu Hailun, 51 anni, il segretario del Comitato di affari politici e giuridici del PCC-Xinjiang.  Zhu è al comando di tutte le forze dedite all’applicazione della legge nella regione e questo dimostra che la sostituzione di Pechino dia priorità assoluta al ripristino della legge e dell'ordine a Urumqi.

Liu Yaohua, capo della polizia nel Xinjiang,  è stato sostituito Sabato da Zhu Changjie, capo del partito nella prefettura di Xinjiang Aksu.
Dopo che la polizia ha usato i lacrimogeni per disperdere la folla le proteste di piazza sono tornate sotto controllo. Gli ospedali di Urumqi hanno riferito  di avere avuto 531 casi di “aggressioni con siringa” 106 dei quali confermati dai segni riportati sul corpo. Medici militari esperti  hanno escluso la possibilità che sostanze radioattive, carbonchio o sostanze chimiche tossiche, siano state usate negli attentati, aggiungendo che alcuni campioni sono stati inviati a Pechino per ulteriori verifiche.

Da Venerdì la polizia ha arrestato 25 indagati, sette dei quali sono stati tenuti in custodia dalla polizia, quattro di loro sono stati formalmente arrestati e altri quattro sono stati deferiti a procedimenti penali.

A causa del rimpasto della leadership di Urumqi, il governo ha annunciato una “dura campagna” contro le “aggressioni con siringa”. Gli aggressori  saranno perseguiti in modo rapido e puniti duramente, gli aggressori potrebbero essere condannati alla pena di morte. Anche chi diffondesse voci sulle “aggressioni con siringa”  potrebbe essere imprigionato per cinque anni. Le assemblee e le manifestazioni non autorizzate sono vietate e poliziotti armati sono stati dispiegati in tutta la città.

Il governo ha anche annunciato l’invio di 7.000 funzionari come "responsabili armonia" per le comunità residenziali a Urumqi per contribuire ad alleviare il panico e di tensione.


Fonte: Asia Times