Stampa




Intervista a Yu Jianrong, ricercatore per lo sviluppo rurale presso l’Accademia cinese di Scienze sociali


ZHAO LING


Traduzione in inglese di Manfred Elfstrom tratta da un articolo pubblicato dal giornale cinese (Southern Weekend). Questa traduzione è stata precedentemente pubblicata sul sito China Election & Governance.



Il Professor Yu consiglia una revisione delle leggi sulla proprietà terriera.

Il contadino senza terra Li Zheng è venuto a Pechino nel 1998 per partecipare alla lotta in favore dei diritti degli agricoltori e non è mai più ritornato alla sua casa nello Sichuan. Nel 1992, la sua città natale aveva confiscato 15.000 mq di terreno e fatto sgomberare 30.000 contadini per far spazio alla costruzione di una zona high tech. I contadini non vennero indennizzati adeguatamente e gli appositi uffici governativi non applicarono alcuna sanzione. Il Signor Li promise giustizia per i contadini senza terra.

Il Signor Li assomiglia ad un altro personaggio dello Sichuan, Zhang Dean, che undici anni prima aveva utilizzato poster raffiguranti “grandi personaggi” ed altri strumenti, per pubblicizzare le politiche del Governo centrale e spingere i contadini ad opporsi ad un sistema di tassazione ingiusto e sperequato.

Recentemente è stato difficile trovare persone come Zhang Dean, ma una persona come lui, spesso pronta alla lotta, piace ai pubblici ufficiali. Le antiche lotte della campagna sono state rimpiazzate da complicate dispute legate al diritto alla terra.

1.    Caratteristiche del nuovo approccio


Tra Agosto 2003 e Giugno 2004 l’Istituto di sviluppo rurale dell’Accademia cinese di Scienze sociali (CASS) ha condotto uno studio sulle dinamiche dell’attuale società rurale cinese. Tra le altre cose, lo studio ha dimostrato che gli obiettivi di chi si batte per i diritti dei contadini sono cambiati.

Lo studio del CASS si basa su varie fonti: la principale sono i media cinesi. I ricercatori hanno scoperto che, su 60.000 nuovi articoli, il tema più trattato verteva su “i tre problemi della campagna”, di cui le dispute legate alla terra rappresentavano il problema più comune. La tassazione dei contadini, che per lungo tempo è stato considerato il problema centrale delle campagne, è stato affrontato soltanto dal 1.9% degli articoli giornalistici.

Il gruppo del CASS ha anche raccolto 130 casi di tumulti nelle aree rurali dal 2004 e ha scoperto che 87 di questi disordini affondavano le loro radici nelle dispute legate alla terra. Un dipartimento governativo di statistica ad esso collegato mostra che, solo nella prima metà di quest'anno, si sono verificati 46.900 casi di attività illegali legate alla terra.

Altri indizi lo conffermano, come ad esempio le 20.000 lettere indirizzate ai media, uno studio sui 720 contadini che si sono recati a Pechino per fare appello alle autorità, e studi condotti dal Ministero delle Risorse agricole e dalle agenzie governative.

Il team leader del gruppo di ricerca del CASS, Yu Jianrong, ha detto che nel 2003 le dispute legate alla terra erano già aumentate fino a diventare il problema più grave in tema di diritti dei contadini.

Continua dicendo al giornalista che la maggior parte di queste dispute nascono in seguito alla confisca illegale o forzata delle terre da parte dei governi locali o a causa degli indennizzi troppo bassi. Questi due fattori sono stati la causa rispettivamente del 33% e del 23% delle 837 lettere di appello alle autorità che Yu Jianrong ha mostrato al giornalista.

Mentre nel “periodo senza tasse”, abitanti delle aree rurali, a titolo individuale o in gruppi, hanno portato avanti delle campagne, le organizzazioni politiche di villaggio sono diventate leader importanti dei movimenti. Questo perché gli interessi delle organizzazioni di villaggio e dei contadini sono spesso le stesse quando si arriva alla confisca della terra.

È comune per uomini e donne, per vecchi e giovani, prendere tutti parte a queste campagne. Secondo il contadino senza terra Li Zheng, per una famiglia di contadini, la terra non è importante soltanto per una generazione, ma per molte generazioni. Per questo bisogna fare tutto ciò che è possibile per difenderla.

La maggior parte delle dispute per la terra avvengono vicino ai centri urbani e gli imputati di reati legati alla terra si concentrano in città e nei governi di provincia; gli imputati di reati relativi alle tasse si trovano soprattutto nei villaggi e nei governi delle borgate. È interessante notare come, oltre all’aumento dei pubblici ufficiali governativi, delle compagnie immobiliari e delle “zone di sviluppo”, sono in aumento anche gli imputati in processi relativi a controversie legate alla terra.

Non è cambiato solo il modo in cui ci si confronta sull’attivismo contadino, ma anche i luoghi in cui il fenomeno si diffonde sono cambiati. Le dispute relative alla tassazione erano (e sono) concentrate nella Cina centrale; le dispute legate alla terra, invece, si verificano soprattutto nelle zone costiere più sviluppate. Secondo Yu Jianrong, “Le aree orientali hanno un’economia più sviluppata, perciò la terra qui è più costosa rispetto alle terre delle zone centrali del Paese. Le terre orientali riescono ad essere vendute subito e questo spinge i governi locali a controllarle.”

Anche il linguaggio usato per parlare di diritti di tutela stanno subendo un cambiamento importante. Siccome le lamentele dei contadini relative al problema della tassazione sono state fortemente supportate dalle politiche nazionali del governo, lo slogan dei movimenti contro le tasse era spesso “Mettiamo in pratica la politica del governo centrale, alleggeriamo il fardello dei contadini”. Oggi il tema della terra ha una relazione perfino più intima con la vita dei contadini, quindi il linguaggio è diventato anche più diretto:”Senza terra non esistiamo!”

Ci sono stati anche più coinvolgimenti esterni in tema di terra. I contadini che hanno perso il loro appezzamento di terreno o che hanno subito altri danni hanno la facoltà di utilizzare diversi canali per fare appello alla società. Una parte consistente di questi movimenti è rappresentata da esperti legali. Su 837 appelli scritti alle autorità sui problemi legati alla terra, 49 sono state scritti da avvocati e periti legali.

II. Background del cambiamento

Negli ultimi dieci anni, l’attivismo per i diritti dei contadini ha subito dei mutamenti che hanno seguito lo sviluppo economico.

I fatti dimostrano che nel decennio successivo al 1992 quello che era stato in precedenza il più grave problema delle campagne, quello legato alla tassazione, è stato risolto. A partire dal 2002, il problema più grave riscontrato nelle campagne è stato quello legato alla terra. Ma quali sono le vere ragioni che hanno portato a questo cambiamento?

A partire dalla metà degli anni ’80, era evidente che ci fossero dei problemi legati alla tassazione dei contadini. Per i 10 anni successivi al 1992, il governo realizzò un’importante riforma delle imposte, separando gli introiti derivanti dall’imposta sul reddito applicato dalle città e dalle contee e da altri enti governativi da quelli ottenuti dall’imposta sul reddito statale.
Secondo Yu Jianrong, a causa di un ritardo verificatosi nelle riforme strutturali, in molti livelli del governo locale si verificò un esubero di personale.  

I fondi amministrativi provinciali e territoriali non erano sufficienti per pagare tutti gli impiegati governativi, il che mise fortemente sotto pressione la leadership locale. Ne conseguì che i governi locali addossarono questo peso sulle spalle dei contadini.
Dopo il 2001, grazie alla riforma fee for tax il peso che gravava sui contadini si alleggerì e i conflitti legati alla tassazione si ridussero. Tuttavia, la situazione finanziaria nelle zone in cui le amministrazioni dipendevano pesantemente dalle tasse andò persino peggiorando.

Nel 2003, per la prima volta, il PIL medio per persona balzò a 1.000 $ e il Paese ebbe una rapida urbanizzazione. Di conseguenza, le città dovettero espandersi. Questo fece sì che la terra diventò la risorsa principale per le finanze del governo locale.

Per un po’di tempo, si verificò un processo di urbanizzazione e vennero utilizzate terre destinate all’agricoltura per usi non agricoli. Dal 1990 al 2002, in tutto il Paese, vennero sottratti 473.260.000 mq di terreno all’agricoltura per lasciare spazio all’edilizia. L’urbanizzazione era più massiccia nelle zone periferiche delle città e nelle aree agricole maggiormente abitate e più povere. In queste zone ogni abitante coltivava, in media, meno di 0,7 mq di campi; ogni mq destinato all’edilizia sottrasse la terra ad 1 persona su 4.  In 13 anni, secondo i calcoli dei ricercatori, 66.300.000 persone persero la terra. Il processo di urbanizzazione si intensificò, portando soldi ai governi locali, ma usurpando sempre più contadini della loro terra.

Molti esperti pensano che la soluzione ai “tre problemi agricoli” sia quella che il Paese trasferisca un numero maggiore di contadini nelle città, riducendo il numero totale di agricoltori. Yu Jianrong pensa che questo tipo di ragionamento si confà con le esperienze storiche dei Paesi sviluppati, ma l’urbanizzazione in Cina è stata costruita sulla dicotomia zone rurali e urbane senza libertà di movimento per la popolazione e sull’ambiguità dei diritti dei contadini legati alla proprietà della terra.

Yu Jianrong sostiene che nonostante le attuali leggi prevedano che tutte le terre rurali appartengano ai “collettivi contadini”, non si spiegano i meccanismi interni dei “collettivi contadini” o le relazioni tra questi ultimi e gli interessi dei singoli contadini. In pratica, l’autorità dei collettivi subiva il potere esercitato degli usufruttuari della terra, indebolendo leggi importanti. Il vero proprietario di tutte le terre è lo Stato.

In queste condizioni, i contadini non possono decidere se vendere o no la terra o a chi viene venduta, né negoziare i prezzi con il compratore.

III. L’importanza del movimento in difesa dei diritti dei contadini

Yu Jianrong crede che il brusco aumento delle dispute sulla terra degli ultimi due anni, non sia la conseguenza solo delle contraddizioni figlie dell’urbanizzazione, ma anche del tipo di gestione della nuova generazione di leader cinesi che spinge a dare “attenzione alle persone”. L’esplosione delle dispute legate alla terra mostrano un’atmosfera sempre più aperta in Cina e la crescente fiducia della gente comune nei confronti del governo.

I legislatori e gli esperti hanno sempre cercato delle soluzioni per risolvere il problema dei contadini senza terra. Sono stati fatti degli sforzi per gestire meglio la terra, controllarne severamente la confisca, aumentare gli indennizzi, migliorare le condizioni sociali dei contadini senza terra ecc.

Yu Jianrong crede, invece, che la prima cosa che i riformatori dovrebbero fare è chiarire i diritti dei contadini. Le leggi nazionali dovrebbero essere usate per riconsegnare le terre ai contadini. Solo dopo aver fatto questo, il Paese dovrebbe usare gli strumenti dell’urbanizzazione per risolvere il problema, esplorare la possibilità di creare un sistema attraverso il quale i contadini si possano muovere direttamente nelle città ecc.

I sistemi di gestione della terra coltivabile hanno sempre avuto un effetto importante sulla società e sulla politica. L’esperienza americana dovrebbe essere considerata un avvertimento per la Cina: durante lo sviluppo economico americano, il processo di urbanizzazione fu molto celere e non si tennero in considerazione i diritti terrieri dei contadini. Risultò che una gran parte dei contadini persero la loro terra e migrarono, acuendo ancor di più il grave gap esistente tra ricchi e poveri e portando l’America ad un lungo periodo di instabilità.

Nel gennaio 2003, durante un meeting sull’agricoltura, il Premier Wen Jiabao disse che molti programmi di confisca delle terre non prevedono degli equi indennizzi per i contadini, non provvedono al loro sostentamento e causano la perdita da parte dei contadini della terra e del lavoro. Disse, inoltre, che tutto ciò mette in pericolo la stabilità delle campagne e perfino quella dell’intera nazione.

Yu Jianrong sostiene che l’attivismo per i diritti dei contadini e la politica nazionale abbiano un rapporto complesso. I leader governativi di nuova generazione hanno adottato politiche che hanno infiammato i sostenitori dei diritti e si sono guadagnati la fiducia dei contadini. I movimenti per i diritti dei contadini, da parte loro, hanno influenzato il governo aiutandolo a comprendere la condizione dei contadini e spingendolo a modificare le leggi di conseguenza.

Ad esempio, a causa della diffusione dei movimenti contadini, il governo centrale ha parlato di quanto la tassazione abbia pesato sulle spalle dei contadini nel 1985, nel 1990, nel 1993 e nel 1996. Per il Governo la questione delle tasse è passata dall’essere considerata “una complicazione da eliminare” a “un problema politico” a “una pressante responsabilità politica” fino a “la questione principale alla quale lavorare”.

Ci sono ricercatori che pensano che i contadini cinesi siano mutati durante la maturazione del movimento a protezione dei loro diritti. I contadini hanno fatto esperienza politica mentre si battevano per difendere i loro diritti legali ed hanno diffuso il loro appello politico. Nonostante tutto ciò che è accaduto per la difesa dei diritti, la struttura di base della società cinese non è mutata; semplicemente è stato permesso ai contadini di usare la legge per far rispettare i propri diritti legali naturali.

Yu Jianrong sostiene che l’ obiettivo dell’attivismo contadino è cambiato, passando dalla “lotta alle tasse” alla “difesa dei diritti legato alla proprietà terriera”. Ciò significa che dal punto di vista degli interessi delle campagne, abbiamo ancora molta strada da fare prima di veder risolte le cause che stanno alla base dei “tre problemi agricoli”.




traduzione a cura di ossin (Francesca Pollastro)

source: China Left Review