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ProfileLe schede di ossin, 12 febbraio 2023 - La guerra in Ucraina: ci chiediamo solo se qualcuno a Washington si rende conto di che cazzo ha fatto... (nella foto, il presidente russo Vladimir Putin)  

 

Unz Review, 5 febbraio 2023 (trad.ossin)
 
Mettere le cose in chiaro. Cose che dovresti sapere sull'Ucraina
Mike Whitney
 
Ci chiediamo solo se qualcuno a Washington si rende conto di che cazzo ha fatto !
 
 
Il 16 febbraio 2022, un'intera settimana prima che Putin inviasse truppe da combattimento in Ucraina, l'esercito ucraino iniziò il pesante bombardamento dell'area (nell'Ucraina orientale) occupata principalmente da russi etnici. Funzionari della missione di osservatori dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) si trovavano nelle vicinanze in quel momento e hanno tenuto un registro dei bombardamenti mentre si svolgevano. Ciò che l'OSCE ha registrato fu che il bombardamento si intensificò drammaticamente nel corso della settimana fino a raggiungere il picco il 19 febbraio, quando vi fu un totale di 2.026 colpi di artiglieria. Tieni presente che l'esercito ucraino stava, in effetti, bombardando aree civili lungo la linea di contatto abitate da altri ucraini.
 
Vogliamo sottolineare che i funzionari dell'OSCE hanno operato nella loro capacità professionale raccogliendo prove di prima mano di bombardamenti nell'area. Quello che mostrano i loro dati è che le forze ucraine stavano bombardando e uccidendo la loro stessa gente. Tutto questo è stato documentato e non è stato contestato.
 
Quindi, la domanda che tutti dobbiamo porci è questa: il bombardamento e il massacro della propria gente è un “atto di guerra”?
 
 
Pensiamo che lo sia. E se abbiamo ragione, allora dobbiamo logicamente presumere che la guerra sia iniziata prima dell'invasione russa (che è stata lanciata un'intera settimana dopo). Ne consegue anche che la presunta "aggressione non provocata" della Russia non sia stata affatto non provocata, ma sia stata la risposta umanitaria appropriata all'uccisione deliberata di civili. Per sostenere che l'invasione russa è stata 'non provocata', dovremmo dire che sparare oltre 4.000 proiettili di artiglieria sulle città e sui quartieri dove vivono donne e bambini, non è una provocazione. Chi difenderà un simile punto di vista?
 
Nessuno, perché è assurdo. L'uccisione di civili nel Donbass è stata una chiara provocazione, una provocazione che mirava a spingere la Russia alla guerra. E, come abbiamo detto in precedenza, l'OSCE disponeva di osservatori sul campo che hanno fornito la documentazione completa del bombardamento così come ha avuto luogo, che è quanto di più vicino alla “pistola fumante” che si possa avere.
 
Questa, ovviamente, è una rottura importante con la "narrativa ufficiale" che identifica la Russia come l'aggressore. Ma, come abbiamo dimostrato, semplicemente non è così. La versione ufficiale è sbagliata. Anche così, potrebbe non sorprenderti sapere che la maggior parte dei media mainstream ha completamente omesso qualsiasi notizia relativa ai fatti accertati dagli osservatori dell'OSCE nell'est dell'Ucraina. L'unica eccezione è stata Reuters, che ha pubblicato un resoconto deliberatamente ambiguo pubblicato il 18 febbraio col titolo "La Russia esprime allarme per il forte aumento dei bombardamenti nel Donbass". Ecco un estratto:
 
 
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Venerdì il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha espresso allarme per un forte aumento dei bombardamenti nell'Ucraina orientale e ha accusato la missione speciale di monitoraggio dell'OSCE di sorvolare su quelle che ha definito violazioni ucraine del processo di pace….
 
Washington e i suoi alleati hanno espresso il timore che l'aumento della violenza nel Donbass possa essere utilizzato dalla Russia come un pretesto per invadere l'Ucraina. Le tensioni sono già alte per un rafforzamento militare russo a nord, est e sud dell'Ucraina.
 
“Siamo molto preoccupati per le notizie degli ultimi giorni – ieri e l'altro ieri c'è stato un forte aumento dei bombardamenti con armi proibite dagli accordi di Minsk”, ha detto Lavrov, riferendosi agli accordi di pace volti a porre fine al conflitto. "Finora osserviamo la missione speciale di monitoraggio fare di tutto per ridimensionare tutti i fatti attribuibili a colpa delle forze armate ucraine", ha detto in una conferenza stampa.
 
Venerdì l'esercito ucraino ha negato di aver violato il processo di pace di Minsk e ha accusato Mosca di avere falsamente accusato Kiev di bombardare i civili, accuse che costituivano una provocazione. (La Russia esprime allarme per il forte aumento dei bombardamenti nel Donbass, Reuters)“
 
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Si noti il modo intelligente in cui Reuters costruisce la comunicazione in modo tale da dare alle affermazioni dell'esercito ucraino la stessa credibilità delle affermazioni del ministro degli Esteri russo. Ciò che Reuters non sottolinea è che il rapporto dell'OSCE confermava la versione degli eventi di Lavrov, e smentiva invece le affermazioni degli ucraini. È compito di un giornalista fare emergere la distinzione tra realtà e finzione ma, ancora una volta, vediamo come vi sia un’agenda che non si propone di informare ma di fuorviare.
 
Larry C. Johnson, A Son of a New Revolution
 
 
Quello che stiamo cercando di chiarire è semplice: la guerra in Ucraina non è stata lanciata da un tirannico leader russo (Putin) deciso a ricostruire l'impero sovietico. Quella narrativa è una frode che è stata messa insieme da maghi del raggiro neocon, allo scopo di costruire un sostegno pubblico ad una guerra contro la Russia. I fatti che ho riferito sono evidenti, se solo si esamini la mappa che indica dove sono state registrate da parte di funzionari il cui compito era proprio quello di assolvere a tale compito. Capisci la differenza? La narrativa occidentale si basa su speculazioni, congetture e psicobalbettii; mentre quello che ti ho detto è dimostrato da eventi reali che si sono svolti sul campo e sono stati catalogati da professionisti qualificati nel settore. Quale versione dei fatti ti convince di più?
 
 
In conclusione: la Russia non ha iniziato la guerra in Ucraina. Questa è una finta narrativa. La responsabilità è dell'esercito ucraino e dei suoi capi a Kiev.
 
 
 
 
Ed ecco qualcos'altro che è tipicamente escluso dalla copertura selettiva dei media. Prima di inviare i suoi carri armati oltre confine in Ucraina, Putin ha invocato l'articolo 51 delle Nazioni Unite che fornisce una giustificazione legale per l'intervento militare. Naturalmente anche gli Stati Uniti lo hanno fatto numerose volte, per fornire una foglia di fico di legittimità ai loro numerosi interventi militari. Ma, in questo caso (e a differenza di tutte le volte che lo hanno fatto gli USA), le ragioni per le quali la Russia ha posto il tema della cosiddetta responsabilità di proteggere (R2P) sono vere e assolutamente verificabili (e verificate). Dopotutto, secondo la maggior parte delle stime, l'esercito ucraino ha ucciso oltre 14.000 russi etnici dal colpo di Stato sostenuto dagli Stati Uniti 8 anni fa. Se mai c'è stata una situazione in cui un'operazione militare difensiva poteva essere giustificata, era questa. Ma ciò non spiega ancora del tutto perché Putin abbia invocato l'articolo 51 delle Nazioni Unite. Per questo, ci rivolgiamo all'ex ispettore militare Scott Ritter, che lo ha spiegato in questo modo:
 
 
 
“Il presidente russo Vladimir Putin, in applicazione dell'articolo 51, ha ordinato quella che ha definito una “operazione militare speciale”…. ai sensi dell'articolo 51, non ci possono essere dubbi sulla legittimità dell'affermazione della Russia secondo cui la popolazione di lingua russa del Donbass era stata sottoposta a un brutale bombardamento durato otto anni che aveva ucciso migliaia di persone... Inoltre, la Russia afferma di avere prove documentali che l'esercito ucraino si stava preparando per una massiccia incursione militare nel Donbass che è stata anticipata dalla "operazione militare speciale" guidata dai Russi. [I dati dell'OSCE mostrano un aumento dei bombardamenti governativi nell'area nei giorni precedenti l'arrivo della Russia.]
 
..La linea di fondo è che la Russia ha presentato un'affermazione riconoscibile nell’ambito della dottrina dell'autodifesa collettiva preventiva, ideata originariamente dagli Stati Uniti e dalla NATO, in applicazione dell'articolo 51 e fondata su fatti e non su congetture.
 
Mentre potrebbe essere istintivamente più facile per le persone, le organizzazioni e i governi in Occidente ritenere che l'intervento militare della Russia costituisca una violazione arbitraria della Carta delle Nazioni Unite e, come tale, si configuri come una guerra illegale di aggressione, la scomoda la verità è che, tra tutte le affermazioni mai fatte per sostenere la legalità dell’opzione prevista dall’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, la giustificazione proposta dalla Russia per invadere l'Ucraina poggia su un solido terreno legale. ("Russia, Ucraina e diritto di guerra: crimine di aggressione", Consortium News)
 
 
Ecco un po' più di retroscena da un articolo dell'analista di politica estera Danial Kovalik:
 
 
 
"Bisogna iniziare questa discussione accettando il fatto che c'era già stata una guerra in corso in Ucraina negli otto anni precedenti l'incursione militare russa del febbraio 2022. E questa guerra del governo di Kiev... ha causato la morte di circa 14.000 persone, molti di loro bambini, e circa 1,5 milioni di sfollati in più... Il governo di Kiev, e in particolare i suoi battaglioni neonazisti, hanno effettuato attacchi contro questi popoli... proprio a causa della loro etnia. ..
 
Mentre la Carta delle Nazioni Unite proibisce gli atti di guerra unilaterali, prevede anche, all'articolo 51, che "nulla nella presente Carta deve pregiudicare il diritto intrinseco all'autodifesa individuale o collettiva..." E questo diritto all'autodifesa è stato interpretato nel senso di consentire ai paesi di rispondere, non solo a veri e propri attacchi armati, ma anche alla minaccia di un attacco imminente.
 
Alla luce di quanto sopra, io ritengo... che la Russia avesse il diritto di agire per autodifesa intervenendo in una Ucraina che già operava per procura degli Stati Uniti e della NATO, preparando un’aggressione, non solo contro le etnie russe all'interno Ucraina, ma anche contro la stessa Russia”. (“Perché l'intervento della Russia in Ucraina è legale ai sensi del diritto internazionale”, RT - articolo censurato nell'Unione Europea, autoproclamata "patria della libertà di parola")
 
 
 
Dimmi, qualcuno nei media occidentali ha riferito del fatto che Putin ha invocato l'articolo 51 delle Nazioni Unite prima di lanciare l'operazione militare speciale?
 
No, non l'hanno fatto, perché farlo significava ammettere che l'operazione militare di Putin è conforme al diritto internazionale. Invece, i media continuano a diffondere la bufala che "Hitler-Putin sta cercando di ricostruire l'impero sovietico", un'affermazione a supporto della quale non c'è un briciolo di prova. Tieni presente che l'operazione di Putin non comporta il rovesciamento di un governo straniero per insediare un tirapiedi sostenuto da Mosca, o l'armamento e l'addestramento di un esercito straniero che verrà utilizzato come proxy per combattere un rivale geopolitico, o la consegna ad un paese di grandi quantità di armi all’avanguardia, pur di raggiungere propri personalissimi obiettivi strategici, o perpetrare atti terroristici di sabotaggio industriale (Nord-Stream 2) per impedire l'integrazione economica dell'Asia e dell'Europa. No, Putin non si è impegnato in nessuna di queste cose. Ma Washington sì, perché Washington non si sente vincolata dal diritto internazionale. Agli occhi di Washington, il diritto internazionale è semplicemente un inconveniente che viene sprezzantemente ignorato ogni volta che decide di avviare un'azione unilaterale. Ma Putin non è così sprezzante, infatti, ha una lunga storia di gioco secondo le regole, perché crede che le regole aiutino a rafforzare la sicurezza di tutti. E ha ragione.
 
Ed è per questo che ha invocato l'articolo 51 prima di inviare le truppe per aiutare la popolazione del Donbass. Sentiva di avere l'obbligo morale di prestare loro la sua assistenza, ma voleva che le sue azioni fossero conformi al diritto internazionale. Pensiamo che abbia raggiunto entrambi gli obiettivi.
 
 
 
Il pianificatore imperiale statunitense George Kennan, architetto della prima guerra fredda, scrisse nel 1948: "abbiamo circa il 50% della ricchezza mondiale ma solo il 6,3% della sua popolazione" "Il nostro vero compito" è "mantenere questa posizione di disparità" @BenjaminNorton
 
 
Ecco qualcos'altro che non vedrai mai nei media occidentali. Non vedrai mai il testo effettivo delle richieste di sicurezza di Putin che sono state fatte ben 2 mesi prima che scoppiasse la guerra. E il motivo per cui non li vedrai, è perché le sue richieste erano legittime, ragionevoli e necessarie. Tutto ciò che Putin voleva erano assicurazioni basilari che la NATO non avesse intenzione di collocare le sue basi, eserciti e siti missilistici al confine con la Russia. In altre parole, stava facendo la stessa cosa che fanno tutti i leader responsabili per difendere la sicurezza e l'incolumità del proprio popolo.
 
Ecco alcuni estratti critici dal testo della proposta di Putin agli Stati Uniti e alla NATO:
 
Articolo 1
 
Le Parti coopereranno sulla base dei principi di sicurezza indivisibile, eguale e assoluta e a tal fine:
 
non intraprenderanno né parteciperanno né sosterranno attività che pregiudichino la sicurezza dell'altra Parte;
non attueranno misure di sicurezza adottate da ciascuna Parte individualmente o nell'ambito di un'organizzazione internazionale, alleanza o coalizione militare, che potrebbero pregiudicare gli interessi fondamentali di sicurezza dell'altra Parte.
 
Articolo 3
 
Le Parti non utilizzeranno i territori di altri Stati al fine di preparare o eseguire un attacco armato contro l'altra Parte o altre azioni che ledano interessi fondamentali di sicurezza dell'altra Parte.
 
Articolo 4
 
Gli Stati Uniti d'America si impegneranno a impedire un'ulteriore espansione verso est dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e a negare l'adesione all'Alleanza degli Stati dell'ex Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
 
Gli Stati Uniti d'America non stabiliranno basi militari nel territorio degli Stati dell'ex Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche che non sono membri dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, non utilizzeranno le loro infrastrutture per attività militari né svilupperanno con essi una cooperazione militare bilaterale.
 
Articolo 5
 
Le Parti si astengono dallo schierare le loro forze armate e i loro armamenti, anche nell'ambito di organizzazioni internazionali, alleanze o coalizioni militari, nelle aree in cui tale spiegamento potrebbe essere percepito dall'altra Parte come una minaccia alla sua sicurezza nazionale, ad eccezione di tale dispiegamento all'interno dei territori nazionali delle Parti.
 
Le Parti si astengono dal far volare bombardieri pesanti equipaggiati per armi nucleari o non nucleari o dal dispiegare navi da guerra di superficie di qualsiasi tipo, anche nell'ambito di organizzazioni internazionali, alleanze o coalizioni militari, nelle aree rispettivamente al di fuori dello spazio aereo nazionale e delle acque territoriali nazionali, da dove possono attaccare obiettivi nel territorio dell'altra Parte.
 
Le Parti manterranno il dialogo e coopereranno per migliorare i meccanismi atti a prevenire attività militari pericolose in e sopra l'alto mare, compreso l'accordo sulla distanza massima di avvicinamento tra navi da guerra e aerei.
 
Articolo 6
 
Le Parti si impegnano a non dispiegare missili lanciati da terra a raggio medio e corto al di fuori del proprio territorio nazionale, nonché nelle aree del proprio territorio nazionale, dalle quali tali armi possono attaccare obiettivi nel territorio nazionale dell'altra Parte.
 
Articolo 7
 
Le Parti si astengono dallo schierare armi nucleari al di fuori dei loro territori nazionali e restituiscono ai loro territori nazionali le armi già schierate al di fuori dei loro territori nazionali al momento dell'entrata in vigore del Trattato. Le Parti elimineranno tutte le infrastrutture esistenti per il dispiegamento di armi nucleari al di fuori dei loro territori nazionali.
 
Le Parti non addestreranno personale militare e civile proveniente da paesi non nucleari all'uso di armi nucleari. Le Parti non condurranno esercitazioni o addestramento per forze di uso generale, che includano scenari che prevedono l'uso di armi nucleari. ( "Per dare un senso alla guerra" , Israel Shamir, Unz Review)
 
 
Non ci vuole un genio per capire di cosa fosse preoccupato Putin. Era preoccupato per l'espansione della NATO e, in particolare, per l'emergere di un'alleanza militare ostile sostenuta dai nazisti governati da Washington che occupavano il territorio sul suo fianco occidentale. Era irragionevole da parte sua? Avrebbe dovuto abbracciare questi russofobi sostenuti dagli Stati Uniti e permettere loro di posizionare i loro missili sul suo confine? Sarebbe stata la cosa più prudente da fare?
 
Quindi, cosa possiamo dedurre dall'elenco delle richieste di Putin?
 
 
 
In primo luogo, possiamo dedurre che non sta cercando di ricostruire l'impero sovietico come insistono incessantemente i media mainstream. L'elenco si concentra esclusivamente sulle richieste relative alla sicurezza, nient'altro.
 
In secondo luogo, dimostra che la guerra avrebbe potuto essere facilmente evitata se Zelenskyj avesse semplicemente mantenuto lo status quo, e annunciato formalmente che l'Ucraina sarebbe rimasta neutrale. In effetti, Zelensky ha effettivamente accettato la neutralità nei negoziati con Mosca a marzo, ma Washington ha impedito al presidente ucraino di portare a termine l'accordo, il che significa che l'amministrazione Biden è in gran parte responsabile del conflitto in corso. (RT ha pubblicato oggi un articolo - censurato nella Unione Europea, autoproclamata "patria della libertà di parola" - affermando chiaramente che a marzo era stato raggiunto un accordo tra Russia e Ucraina, ma l'accordo è stato intenzionalmente affondato da Stati Uniti e Regno Unito. Washington voleva una guerra.)
 
In terzo luogo, mostra che Putin è un leader ragionevole le cui richieste avrebbero dovuto essere accettate con entusiasmo. È stato irragionevole da parte di Putin chiedere che “Le Parti si astengano dal dispiegare le proprie forze armate e… alleanze militari… nelle aree in cui tale dispiegamento potrebbe essere percepito dall'altra Parte come una minaccia alla propria sicurezza nazionale”? Era irragionevole per lui chiedere che “Le Parti eliminino tutte le infrastrutture esistenti per il dispiegamento di armi nucleari al di fuori dei loro territori nazionali”?
 
Dove sono esattamente le "richieste irragionevoli" che Putin avrebbe fatto?
 
Non ce ne sono. Putin non ha fatto richieste che anche gli Stati Uniti non avrebbero fatto se "si fossero trovati nei panni” della Russia.
 
In quarto luogo, dimostra che la guerra non è una lotta per la liberazione o per la democrazia ucraina. È una sciocchezza. È una guerra che mira a "indebolire" la Russia e, alla fine, a rimuovere Putin dal potere. Questi sono gli obiettivi prioritari. Ciò significa che i soldati ucraini non stanno morendo per il loro paese, stanno morendo per il sogno delle élite di espandere la NATO, schiacciare la Russia, circondare la Cina e mantenere l'egemonia degli Stati Uniti per un altro secolo. L'Ucraina è semplicemente il campo di battaglia su cui si sta combattendo la lotta per l’egemonia.
 
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Enumeriamo una serie di domande:
 
1. Chi ha iniziato la guerra?
Risposta: l'Ucraina ha iniziato la guerra.
 
2. L'invasione russa è stata una violazione del diritto internazionale?
Risposta: no, l'invasione russa dovrebbe essere approvata ai sensi dell'articolo 51 delle Nazioni Unite.
 
3. La guerra si sarebbe potuta evitare se l'Ucraina si fosse dichiarata neutrale e avesse soddisfatto le ragionevoli richieste di Putin?
Risposta : Sì, la guerra poteva essere evitata.
 
4. L'ultimo punto riguarda il Trattato di Minsk e come la disonestà dei leader occidentali influenzerà l'esito finale della guerra. 
Sono convinto che né Washington né gli alleati della NATO abbiano idea di quanto gravemente le relazioni internazionali siano state danneggiate dal tradimento di Minsk. In un mondo in cui gli accordi legalmente vincolanti possono essere messi da parte con disinvoltura in nome dell'opportunità politica, l'unico modo per risolvere le controversie diventa necessariamente il ricorso alla forza bruta. Qualcuno in Germania, Francia o Washington ci ha pensato prima di agire? (Ma, prima, qualche retroscena su Minsk.)
 
 
 
Lo scopo dell'accordo di Minsk era porre fine ai combattimenti tra l'esercito ucraino e l'etnia russa nella regione del Donbas in Ucraina. Era responsabilità dei quattro partecipanti al trattato – Germania, Francia, Russia e Ucraina – assicurarsi che entrambe le parti seguissero i termini dell'accordo. Ma, a dicembre, l'ex cancelliere tedesco Angela Merkel ha dichiarato in un'intervista a una rivista tedesca che non c'era mai stata alcuna intenzione di attuare l'accordo. Il piano era, invece, di guadagnare tempo per rendere l'Ucraina più forte al fine di prepararsi a una guerra con Russia. Quindi, chiaramente, fin dall'inizio, gli Stati Uniti intendevano provocare una guerra con la Russia.
 
Il 5 settembre 2014 Germania, Francia, Ucraina e Russia hanno firmato Minsk, ma il trattato è fallito e i combattimenti sono ripresi. Il 12 febbraio 2015 è stato firmato Minsk 2, ma anche questo è fallito. Per favore, guarda questo breve segmento su You Tube di Amit Sengupta che fornisce una breve carrellata degli accordi di Minsk e delle loro implicazioni: (Ho trascritto il pezzo da solo e gli eventuali errori sono miei.)
 
 
 
 
(minuto 11:40) “Nel 2015, Germania e Francia avrebbero dovuto svolgere un ruolo neutrale. Dovevano far rispettare le regole all’ Ucraina e alla Russia. Ma non l'hanno fatto, e il motivo per cui non l'hanno fatto è quello che ha rivelato Angela Merkel nella sua intervista del 7 dicembre. La Merkel ha detto: “L'accordo di Minsk del 2014 è stato un tentativo di dare tempo all'Ucraina. Le ha anche dato il tempo di diventare più forte, come si può vedere oggi. L'Ucraina del 2014 e del 2015 non era una Ucraina moderna”. Fondamentalmente, tutti e tre i partner dell'accordo di Minsk hanno mentito e tradito la Russia. Anche Putin ha detto: "Un giorno la Russia dovrà raggiungere un accordo con l'Ucraina, ma la Germania e la Francia hanno tradito la Russia, e ora stanno aiutando l'Ucraina con le armi". E’ un peccato che i leader politici occidentali si impegnino in negoziati che non intendono onorare o far rispettare... (il presidente ucraino Petro Poroshenko ha ammesso quanto già avevano riconosciuto Merkel e Hollande)... Ora anche Putin ha riconosciuto che è stato un errore accettare gli accordi di Minsk. Ha anche detto che il problema del Donbass avrebbe dovuto essere risolto con la forza delle armi in quel momento. (2015) La Russia ha aspettato 8 anni per riconoscere l'indipendenza del Donbass, e poi quest'anno ha lanciato un attacco su vasta scala. Ma Putin riteneva che gli Accordi di Minsk – garantiti da Germania e Francia e avallati all'unanimità dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU compresi gli Stati Uniti – avrebbero potuto risolvere la crisi, garantendo autonomia ad un Donbass che continuasse ad essere parte dell'Ucraina. La Germania e la Francia avrebbero dovuto garantire l'attuazione degli accordi di Minsk dal 2015 al 2022. L'occidente collettivo ha sempre saputo che la guerra era l'unica soluzione. Non hanno mai voluto la pace, hanno semplicemente giocato in nome dell'accordo di Minsk. Quindi, potete vedere, la guerra oggi è una "vittoria" diplomatica per l'occidente...
 
Francia e Germania hanno tenuto buona la Russia con l'accordo di Minsk e hanno dato false speranze di una soluzione pacifica. Ma, in realtà, stavano facendo guadagnare tempo all'Ucraina per costruire le sue forze armate. Non c'è mai stata una soluzione diplomatica; l'occidente collettivo - che include Stati Uniti, NATO, Unione Europea e G-7 - ha ingannato la Russia facendogli credere che ci fosse una soluzione diplomatica al conflitto del Donbass (ma) invece, stavano preparando l'Ucraina per una guerra a tutti gli effetti contro Russia. Quindi, questa guerra avrebbe comunque dovuto scoppiare. Non c'è mai stata una soluzione diplomatica... Questo voleva dire Angela Merkel: “La guerra fredda non è mai finita”. Era il cancelliere tedesco quando è avvenuto il colpo di Stato in Ucraina nel 2014 e sono stati firmati gli accordi di Minsk. Pertanto il suo contributo a questo doppio gioco insieme a Germania, Francia, Ucraina e Stati Uniti ha portato a questa guerra. E lei lo sa benissimo. Ma, in ogni caso, non finirà bene per la Germania o la Francia, le cui economie sono state gravemente danneggiate. L'Ucraina è stata completamente distrutta. È diventato l'Afghanistan d'Europa. Sono i leader politici occidentali i colpevoli dell'assassinio dell'Ucraina. Come accade dal 2014, il governo ucraino ha lanciato feroci attacchi militari contro i civili ucraini di lingua russa nella regione del Donbass. Migliaia di civili di lingua russa sono stati uccisi. La Russia avrebbe dovuto riprendersi il territorio nel 2014 insieme alla Crimea. Ma, poi, la Russia è caduta nella trappola dell'accordo di Minsk dei paesi occidentali. … Non è la Russia che ha iniziato questa guerra, sono gli Stati Uniti che hanno iniziato questa guerra. L'Ucraina è solo una pedina sostenuta dagli Stati Uniti e dagli altri governi europei. Ed è un peccato che il governo ucraino serva gli interessi degli Stati Uniti e non del popolo ucraino". (“La rivelazione di Angela Merkel sugli Accordi di Minsk | Guerra Russia Ucraina”, Amit Sengupta, You Tube)
 
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Non c'è niente di esagerato nell’importanza che attribuiamo al tradimento di Minsk e all'impatto che avrà sull'accordo finale in Ucraina. Quando si perde la fiducia, le nazioni possono garantire la propria sicurezza solo attraverso la forza bruta. Ciò significa che la Russia deve espandere il proprio perimetro quanto necessario per assicurarsi di rimanere al di fuori del raggio di fuoco del nemico. (Putin, Lavrov e Medvedev hanno già indicato che intendono fare proprio questo.) In secondo luogo, il nuovo perimetro deve essere permanentemente fortificato con truppe da combattimento e armi letali che siano mantenute in allerta. Quando i trattati diventano veicoli di opportunismo politico, allora le nazioni devono accettare uno stato di guerra permanente. Questo è il mondo che la Merkel, Hollande, Poroshenko e gli Stati Uniti hanno creato scegliendo di strumentalizzare "la pietra angolare delle relazioni internazionali" (i Trattati) per portare avanti i propri ristretti obiettivi guerrafondai.
 
Ci chiediamo solo se qualcuno a Washington si rende conto di che cazzo ha fatto.
 
 
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