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El Pais, 28 novembre 2009


Moratinos offre ad Aminatou Haidar la nazionalità spagnola


Zapatero chiede al re Mohammed VI di cercare una soluzione che permetta il ritorno a Laayoune dell’attivista saharawi


Ignacio Cembrero


Il ministro degli Esteri Miguel Angel Moratinos, ha migliorato la sua offerta oggi all’attivista saharawi  Aminatou Haidar perché rinunci allo sciopero della fame iniziato 13 giorni fa all'aeroporto di Lanzarote per poter tornare a casa a Laayoune (Sahara Occidentale), da dove è stata espulsa dal Marocco.
Moratinos ha tenuto oggi, nel primo pomeriggio, la prima conversazione telefonica con Haidar, alla quale ha offerto la cittadinanza spagnola in quanto non possiede più quella del Marocco da quando le è stato ritirato, il 14 novembre, il suo passaporto marocchino con cui viaggiava per il mondo.
Il ministro ha anche ribadito, come affermano fonti Saharawi, le sue offerte precedenti, presentate in una dichiarazione rilasciata il 20 novembre. Quindi l’ ha invitata a richiedere al Consolato del Marocco a Las Palmas un nuovo passaporto marocchino e, se non lo ottenesse rapidamente, la Spagna le concederebbe lo status di rifugiato.
"Sarebbe un onore", ha spiegato il ministro all’indipendentista Saharawi, che "una persona con le sue qualità" acquisisse la nazionalità spagnola. Moratinos ha detto di “rispettare” la protesta di Haidar, ha espresso preoccupazione per la sua salute, ha confessato "imbarazzo" per la situazione creatasi e le ha assicurato che avrebbe fatto tutto il possibile per risolverla. La conversazione si è svolta in francese.
Moratinos non le ha esplicitamente chiesto di rinunciare al suo sciopero della fame, come aveva fatto venerdì il vice primo ministro Maria Teresa Fernandez de la Vega. Ha avvisato Haidar che invierà domani a Lanzarote il suo capo di Gabinetto, Agutin Santos, per cercare con lei una via di uscita dalla crisi innescata con la sua espulsione dal Sahara.
Haidar ha risposto al ministro di aver accettato la sua telefonata  per "cortesia", ma gli ha trasmesso tutta la sua “indignazione per i maltrattamenti” ricevuti al suo arrivo a Lanzarote il 14 novembre, secondo quanto ha spiegato Inés Miranda, avvocato del difensore saharawi dei diritti umani. Ella ha inoltre deplorato il fatto che finora "nessuno del governo della Spagna si fosse messo in contatto con lei."
Qualche ora prima del colloquio telefonico, venerdì sera, Moratinos e tre membri del comitato esecutivo del PSOE (Leire PAJÍN, Elena Valenciano e Pedro Zerolo) avevano incontrato nella sede madrilena del partito esponenti della Piattaforma per la solidarietà con Aminatou Haidar. Il ministro ha spiegato che nel corso del suo ultimo colloquio con il suo omologo marocchino, Taieb Fassi-Fihri, gli aveva trasmesso un messaggio del primo ministro Jose Luis Rodriguez Zapatero al re Mohammed VI.
Nel suo primo intervento in questa crisi Zapatero ha chiesto al sovrano alaouita, attraverso il capo della diplomazia, di aiutarlo a trovare una formula perché Aminatou Haidar possa tornare a casa con i suoi figli e sua madre.