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 Italia 28 ottobre 2007 - Continua con successo l'impegno italiano all'ONU per la moratoria delle esecuzioni capitali. Continuano però, proprio in Italia, le uccisioni ai posti di blocco o nel corso di operazioni di polizia. L'ultima vittima in ordine di tempo è Pasquale Guadagno, un ragazzo di venti anni, incensurato, colpito dal proiettile di un carabiniere mentre fuggiva dopo avere rubato un'auto.

 



C'è un'altra pena di morte

Chissà cosa avranno pensato il ministro di polizia Giuliano Amato, o i sindaci sceriffi col colapasta in testa, dell’esecuzione capitale di un giovane di 20 anni colpevole di avere, forse, rubato un’auto.
Non è successo in Arabia Saudita, ma a Marigliano, alle porte di Napoli. Uno o due colpi alle spalle esplosi da un carabiniere che lo inseguiva, lui non aveva neppure una pistola giocattolo. Un incidente, a quello che sembra, frutto della paura e della tensione, ma favorito anche dal clima che si respira, tra crociate contro i lavavetri e “pacchetti sicurezza” che fanno rimpiangere Alfredo Rocco.
Chissà se i nostri paladini dell’”emergenza sicurezza”, quelli del “La sicurezza non è né di sinistra né di destra”, si sono resi conto che si tratta in fondo di una forma diversa di pena di morte. Involontaria, certo: solo l’errore di un poliziotto. Ma quanto questo errore è stato sollecitato, verrebbe da dire “commissionato”, dalla isteria securitaria dilagante!
Decisamente il sistema è efficace: riduce all’osso i tempi del processo (una frazione di secondo, nessun’altra procedura che non sia quella di premere il grilletto), se ne frega del rischio di scarcerazioni facili e non presenta alcun problema di effettività della pena. Il suo carattere di soluzione radicale, inoltre, esclude anche il pericolo di recidiva. Insomma è un modello da tenere presente.
L’importante però è non generalizzare, perché il silenzio (forse l’approvazione) che circonda questo episodio non è frutto di distrazione, ma ha una ragione precisa: l’ucciso appartiene a una di quelle fasce sociali che la dottrina della “tolleranza zero” considera come zavorra della quale bisogna liberarsi. Preferibilmente mettendoli in carcere… ma, insomma, si possono discutere anche altre opzioni.
Non riesco ad immaginare uno stesso silenzio (e un’uguale complicità) se fosse accaduto per esempio che un poliziotto avesse ucciso un politico nell’atto di ricevere una mazzetta o se un finanziere avesse sequestrato l’azienda di un evasore fiscale o, peggio, se un carabiniere avesse anche solo alzato una mano per colpire un imprenditore che non paga la giusta mercede ai suoi operai. Allora sì, si sarebbero sprecate le espressioni indignate e i nobili richiami alla “civiltà giuridica”.
Ma forse il riferimento a Beccaria sembra eccessivo quando il morto è solo un mariunciello, un De Pretore Vincenzo qualsiasi che non conta niente.
Allora una modesta proposta: l’Italia propugna all’ONU una moratoria contro la pena di morte. Sarebbe troppo estenderla anche alle uccisioni per motivi di ordine pubblico?

1 novembre 2007

Nicola Quatrano    

 





 Napoli, 20enne ucciso a un posto di blocco   

    
28-10-2007 

 


Napoli, 28 ott. Non si fermano all'alt dei carabinieri e si danno alla fuga. Un inseguimento finito in tragedia ieri sera, tra Piazzolla di Nola e Somma Vesuviana, per un giovane incensurato di 20 anni, Pasquale Guadagno, raggiunto da un colpo di pistola esploso da un carabiniere.

La vittima viaggiava, insieme ad altre due persone, a bordo di una Fiat Uno, risultata rubata e notata una prima volta da una pattuglia di carabinieri a Saviano, nel napoletano. Subito e' stato dato l'allarme ad altre pattuglie: poco dopo la vettura e' stata intercettata a un posto di blocco in via Nervo, a Piazzolla di Nola. Ma all'alt i tre, che secondo il Comando provinciale di Napoli indossavano dei passamontagna, non si sono fermati cercando piuttosto di fuggire.

La fuga si e' poi conclusa tragicamente a Somma Vesuviana. Riferiscono fonti dei carabinieri del Comando provinciale di Napoli che durante la corsa il conducente della Fiat Uno avrebbe tentato piu' volte di speronare l'auto dei militari senza riuscirvi. Giunti nei pressi di un noccioleto i tre hanno tentato la fuga a piedi ma, riferiscono i militari, Guadagno avrebbe assunto la posizione di chi si accinge a sparare e a quel punto il carabiniere avrebbe aperto il fuoco uccidendolo con un colpo di pistola al fianco sinistro. Sono stati gli stessi militari a soccorrere Guadagno, deceduto durante il trasporto in ospedale. Mentre gli altri due fuggitivi sono riusciti ad allontanarsi.

La Fiat Uno era stata rubata il 19 ottobre scorso ad una donna di 40 anni.

Pare - secondo fonti investigative - che Guadagno non fosse armato e che a sparare siano stati solo i carabinieri. Gli investigatori non hanno ancora chiarito se la vittima e i suoi complici si stavano apprestando a compiere dei reati oppure se gia' avevano messo a segno un colpo. Nella Fiat Uno non e' stata trovata refurtiva ma, fanno notare, potrebbero averla portata via i fuggitivi. Subito dopo la fuga dei due complici di Guadagno e' scattata una battuta dei carabinieri in tutta la zona del nolano ma la caccia non ha dato i frutti sperati.

Il cadavere della giovane vittima verra' sottoposto ad autopsia domani nell'Istituto di medicina legale del Policlinico di Napoli.

(Adnkronos)