Stampa

 

Moon of Alabama, 1 febbraio 2019 (trad. ossin)
 
Venezuela - La propaganda arruola anche la criminalità comune
Moon of Alabama
 
Per demonizzare il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, la propaganda cerca di far passare come scontri tra polizia e manifestanti anti-Maduro anche le operazioni contro le bande di criminalità comune nei quartieri 
 
Ordinaria operazione anti gang in un quartiere di Caracas
 
La violenza delle bande nei vari bassifondi di Caracas e altrove è una piaga da decenni. Non è un fenomeno solo venezuelano. Le bande si scontrano di solito tra di loro, ma talvolta entrano in collisione con la polizia che cerca di mantenere basso il livello di violenza. Questa violenza non ha nulla a che fare con il recente tentativo di colpo di Stato né con la protesta anti-governativa da parte della popolazione più ricca.
 
Il 29 gennaio il Washington Post, l' outlet favorito dalla CIA, ha lanciato la campagna. Come abbiamo già raccontato, un episodio di violenza di gruppo e la reazione della polizia sono stati trasformati in una storia di protesta anti-governativa.
 
I primi tre paragrafi dell’articolo raccontavano di presunte proteste anti-governative in una baraccopoli di Caracas, culminate nell’incendio di un centro culturale. Il giorno dopo la polizia ha arrestato alcuni protagonisti della violenza. Seguivano circa venti paragrafi di propaganda sul tentativo di colpo di Stato. Solo alla fine del pezzo del Washington Post, si rivelava cosa era davvero successo. L'incendio era stato appiccato il 22 gennaio, un giorno prima del tentativo di colpo di Stato. Era stato un episodio di criminalità comune:
 
Intorno a mezzanotte, dicono i testimoni, un gruppo di ragazzi incappucciati ha lanciato bottiglie molotov contro il centro culturale.
 
Il giorno seguente la polizia ha arrestato alcuni degli incendiari. Sono seguiti altri disordini:
 
Un gruppo ha dato fuoco alle barricate, lanciato pietre e attaccato un avamposto della Guardia Nazionale… Testi oculari hanno detto che bande criminali si erano mescolate alla folla e hanno provocato il caos scontrandosi violentemente con la polizia. 
 
L'intera faccenda è un ordinario episodio di violenze di bande criminali e di intervento poliziesco. Probabilmente non aveva nulla a che fare con il tentativo di colpo di Stato.
 
Il 30 gennaio il New York Times ha aggiunto nuova propaganda:
 
Gli agenti hanno fatto irruzione nella casa di Yonaiker Ordóñez, 18 anni, domenica mattina mentre dormiva. Muniti di elmetti e fucili, gli uomini hanno afferrato l'adolescente e lo hanno costretto in un'altra stanza senza spiegarne le ragioni, ha detto la sua famiglia. 
... 
L'operazione assomiglia a uno dei tanti raid della polizia contro le bande che terrorizzano i quartieri poveri del Venezuela. Ma l'unico crimine di Mr Ordóñez, ha detto la sua famiglia, è di avere partecipato a una protesta contro il governo giorni prima.
 
Il Times prosegue affermando che una forza speciale di polizia, il FAES, ha sostituito la guardia nazionale come forza anti-protesta. Cita un "parlamentare dell'opposizione", una "organizzazione per i diritti umani", un "ex generale che ha rotto col signor Maduro", un "criminologo a Caracas che insegna all'Università Centrale del Venezuela" e un "attivista dell'opposizione" a sostegno di tale affermazione. Non viene sentito nessuno della polizia o comunque dal lato del governo. In che modo possa il FAES, una forza di polizia speciale di circa 1.000 uomini a Caracas, sostituire i 70.000 militari delle guardie nazionali, è rimasto inspiegato.
 
Il 31 gennaio un editoriale del pupazzo che gli Stati Uniti vogliono rendere presidente del Venezuela, Juan Guaidó, è stato pubblicato nel NYT. Ha menzionato (non a caso) lo stesso incidente descritto nel Washington Post. Lo ha presentato come una manifestazione anti-Maduro:
 
La settimana scorsa, a Caracas, i cittadini dei quartieri più poveri che erano stati roccaforti chaviste in passato sono scesi in piazza in proteste senza precedenti. Hanno manifestato di nuovo il 23 gennaio pur consapevoli che sarebbero stati brutalmente repressi
 
La frase "sono usciti di nuovo il 23 gennaio" conferma che l'incidente era avvenuto prima del tentativo di colpo di Stato del 23 gennaio e delle manifestazioni concomitanti.
 
Oggi Bloomberg riferisce dello stesso incidente di WaPo e NYT . Inoltre afferma falsamente che le incursioni della polizia FAES contro le bande fanno parte di una reazione del governo a un presunto sentimento anti-Maduro:
 
Da quando la settimana scorsa sono iniziate le proteste contro Maduro, il regime socialista ha regolarmente impegnato le forze di élite della Special Action Force della polizia che scorrono lungo le baraccopoli di Caracas a bordo di auto e motociclette. Sono mascherati, tutti vestiti di nero, attaccano i dimostranti con gas lacrimogeni, pistole e persino granate. Ne approfittano anche per saccheggiare le case dei residenti, dicono testimoni oculari. Almeno 35 persone sono morte nel corso delle manifestazioni, per un totale di decine di morti in due anni di disordini.
 
Il governo impegna la FAES contro le bande di criminalità organizzata negli slum di Caracas fin da quando le ha istituite, e le ha istituite proprio a questo scopo. Dire che lo fa "dal momento che le proteste contro Maduro sono iniziate la settimana scorsa" non ha assolutamente senso.
 
Lo sconvolto Consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton ha parlato della presunta protesta anti-governativa in un'intervista radiofonica oggi:
 
Abbiamo visto, la violenza a cui hai già fatto riferimento, che è stata interessante soprattutto nelle parti più povere di Caracas, vale a dire diretta contro i residenti più poveri della città, gli ex sostenitori di Chavez, sono state utilizzate bande armate chiamate collectivos [sic!] in spagnolo, addestrate e equipaggiate da Cuba. Questi sono i teppisti e gli assassini che sono stati mandati nei giorni scorsi. E queste persone, sono assolutamente spietate. Lo fanno a sangue freddo, sono capaci di omicidio a sangue freddo, e lo hanno fatto più volte. 
 
"I bassifondi stanno ribellandosi!" "Vengono brutalmente repressi!" È sempre lo stesso episodio, ripetuto ancora e ancora. È anche falso.
 
La violenza delle bande è un grosso problema in Venezuela. Come in altri paesi, è un effetto collaterale di rapida urbanizzazione e crescita incontrollata di nuovi quartieri della città o baraccopoli. Altri fattori sono la droga e la disponibilità di armi. Si ritiene che circa sei milioni di armi siano in mani civili e lo spaccio di droga è dilagante. La disoccupazione giovanile aggrava il problema. Lo stesso problema di gang esiste in Brasile, Honduras, Colombia, Messico e altrove. A Los Angeles il 60% di tutti gli omicidi sono commessi da gang .
 
Il problema non è nuovo. Nel marzo 2011 il Guardian scrisse un articolo dal titolo “Droga, omicidio e redenzione: le bande di Caracas”. Nell'ottobre del 2012 Time Magazine ha pubblicato un saggio fotografico su “The Street Gangs of Caracas”. Nel giugno 2015 il governo istituì una forza militare e di polizia comune per affrontare il problema. Non ha avuto successo: ciò ha dato luogo a continue polemiche sulla situazione della sicurezza in Venezuela. Il Daily Mail ha pubblicato un pezzo sensazionalistico sulla violenza delle bande a Caracas nel giugno 2016: Il capo di una banda di violenti si vanta di aver ucciso CENTINAIA di persone - e la polizia ammette di essere impotente a fermarlo. Nell'agosto 2016, la Reuters ha scritto: Le gang ultraviolente prosperano nel caotico Venezuela nonostante il giro di vite. Nel mese di maggio 2017, la Los Angeles Times titolava “Infuria un'epidemia di omicidi in Venezuela” .
 
Dalla fine degli anni '80 il tasso di omicidi in Venezuela (e altrove) è costantemente aumentato. La violenza delle bande esisteva in Venezuela prima del 2002, quando i socialisti con Hugo Chavez salirono al potere. Sono stati creati numerosi programmi di grandi dimensioni per governarlo, con più o meno successo. Speciali forze anti-gang sono state create e poi messe da parte. Il problema non è stato ancora risolto. Ci sono molte idee su come combattere la violenza delle gang. Alcuni potrebbero funzionare, altri no. Richiedono tutti molto denaro e tempo.
 
Nel 2017 il governo venezuelano ha creato le forze speciali della polizia nazionale bolivariana ("FAES" in spagnolo). Ha sostituito una forza militare e di polizia congiunte, l'operazione Liberate the People, che aveva ricevuto diverse critiche a causa di alcuni incidenti. I FAES sono equipaggiati come i tipici team SWAT e hanno una funzione simile. Ecco le foto di un recente raid contro gruppi criminali. Ci sono solo 1.000 agenti della FAES a Caracas, una città con 3 milioni di persone. Il loro compito è di reagire ai crimini delle gang violente. La forza è troppo piccola per essere incaricata di controllare le dimostrazioni anti-governative. Questo è il lavoro della polizia regolare e della guardia nazionale.
 
L'attività criminale delle bande nei quartieri poveri e la reazione della polizia sono una realtà presente da decenni. Collegarla dunque al recente tentativo di colpo di stato e alle attività anti-Maduro è privo di senso.
 
È una tipica propaganda di demonizzazione. Non appena il governo degli Stati Uniti dichiara un capo di stato "nemico", i media statunitensi iniziano a demonizzarlo. Le stesse storie che sono state scritte sulla presunta crudeltà di Saddam Hussein, Muhammad Ghaddafi, Kim Jong-Il e Bashar al-Assad verranno ora riciclate per quanto riguarda Nicolas Maduro. In Siria gli shabiha, gruppi di giovani che sostengono il partito Baath, sono stati fatti passare per un corpo di killer segreti del governo. Lo stesso si dice adesso dei colectivos in Venezuela. Essi sono gruppi di civili che svolgono nei quartieri attività sociali a sostegno del Partito Socialista Unito. È schiuma, risciacquo, riciclo di ‘notizie’ al servizio del bellicismo bellico.
 
Le persone che vivono nelle baraccopoli di Caracas sono quelle che hanno più beneficiato delle politiche socialiste di Hugo Chavez e Nicolas Maduro. Sono i chavistas più convinti. Sono state quelle persone che scesero in piazza in sostegno di  Chavez durante il fallito colpo di stato nel 2002. Se si fossero ribellati al governo, le strade sarebbero state piene e Maduro sarebbe finito.
 
Affermare che queste persone ora si impegnano nelle proteste anti-governative è nel migliore dei casi un pio desiderio dei sostenitori del tentativo di colpo di Stato. Più probabilmente è propaganda che prepara la guerra.