Lakome, 25 giugno 2013 (trad. ossin)



Najib Akesbi: “Le vere autorità in Marocco sono il Palazzo reale e la Banca Mondiale”

In un intervista accordata a Lakome, l’economista marocchino Najib Akesbi ha sostenuto che “l’attuale sistema politico è diventato un rilevante ostacolo allo sviluppo economico del paese”. Chiarimenti


Akesbi ha precisato che i problemi economici del Marocco sono prima di tutto di origine politica, nel senso che il sistema attuale non riesce a esprimere istituzioni capaci di avviare le riforme economiche necessarie. Ha aggiunto che sarebbe un grave errore pensare che i problemi economici attuali possano ridursi al conflitto Benkirane/Chabat (Benkirane è il primo ministro islamista, Chabat è il leader del principale partito alleato, l’Istiqlal, ndt) e che gli stessi possano essere risolti attraverso un tentativo di riavvicinamento tra le due parti.


Akesbi descrive il sistema politico marocchino come “una monarchia esecutiva, nella quale il palazzo reale detiene tutti i poteri, compreso quello economico”. E’ un sistema secondo lui che non tollera concorrenti politici e, ancor meno, la condivisione dei privilegi. Najib Aksebi ritiene inoltre che il regime marocchino è “un sistema che non dispone di vere istituzioni politiche. Per forza di cose, le élite e i partiti sono inadatti a istituire un contro-potere suscettibile di realizzare  una parvenza di equilibrio con il potere in carica”.


Il Palazzo reale e la Banca Mondiale: due protagonisti ineludibili
Akesbi ha anche sottolineato che i principali orientamenti economici sono decisi dal Palazzo reale e che la crisi attuale affonda le sue radici nelle scelte strategiche operate dopo il decennio 1960. “I partiti politici compaiono e scompaiono, mentre le vere autorità inalterabili sono il Palazzo reale e la Banca Mondiale”, analizza. Akesbi afferma che quest’ultima istituzione finanziaria è, dal 1964, l’unico vero interlocutore della monarchia nell’assunzione delle decisioni.


Nondimeno Akesbi aggiunge che le élite e i partiti politici sono anch’essi responsabili di questa situazione, dal momento che hanno scelto “di sottomettersi a questo gioco falsato di alternarsi nella gestione degli affari, sempre applicando le decisioni del Palazzo reale e della Banca mondiale, giungendo al punto di difendere accanitamente questi orientamenti.


Una situazione insostenibile
Secondo Akesbi, “la situazione è diventata insostenibile e il sistema politico è diventato un ostacolo reale allo sviluppo del paese (…) Prima di avviare delle riforme economiche, bisognerebbe procedere a riforme politiche in quanto è inutile progettare un rinnovamento del paese senza riformare i meccanismi politici di controllo”. Ha anche considerato che il Marocco si è infilato in una sorta di ingranaggio che gira a danno del cittadino marocchino: “D’altro canto abbiamo già cominciato a pagare un prezzo alto per gli idrocarburi e le altre materie prime. L’amministrazione pubblica non sarà più in grado di assorbire i giovani che si affacciano sul mercato del lavoro. Si aggiunga a questo l’inquietante calo dei volumi di investimento e la creazione di soli mille posti di lavoro netti per l’anno 2012, mentre la media annuale dovrebbe attestarsi tra i 250.000 e i 300.000”.


Quando gli attori sono solo marionette
Akesbi pensa anche che, “se fossimo in un vero sistema politico, esso avrebbe sostenuto l’attuale governo per varare le riforme”. Ma il fatto è, secondo lui, che viviamo una situazione assurda. Quelli che appaiono sulla scena non sono dei veri attori, ma semplicemente marionette manovrate da chi detiene il vero potere”, ha concluso. 
  
 

 

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