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Sahara Occidentale, 5 aprile 2009 - Abbiamo ricevuto il seguente rapporto sullo sciopero della fame dei tre detenuti saharaoui di Marrakech




Rapporto sullo sciopero della fame illimitato di tre studenti saharaoui, detenuti politici nella prigione di Boulmharz a Marrakech

Brahim Bariaz, Khalihanna Abu Alhassan e Alisalem Ablagh



Dopo gli inutili tentativi di dialogo con l’Amministrazione penitenziaria ed il rifiuto di quest’ultima di dare risposte alle loro legittime rivendicazioni, i tre studenti saharaoui, detenuti politici, Brahim Bariaz, Khalihanna Abu Alhassan e Alisalem Ablagh, hanno deciso, insieme ai 18 studenti marocchini del partito della sinistra marocchina Annahj Addimoucrati, di intraprendere uno sciopero della fame di 48 ore, per protestare contro la loro detenzione illegale, per reclamare il miglioramento delle loro condizioni di detenzione, oltre ai loro diritti legittimi, garantiti dalle Convenzioni ed i trattati internazionali, quali prigionieri di opinione. Le loro rivendicazioni, quali prigionieri politici, sono:


1) Essere considerati prigionieri di opinione ed essere trattati con rispetto dalla direzione della prigione;
2) Il diritto ad un’alimentazione preparata e somministrata in modo accettabile;
3) Il diritto alle cure mediche, tenendo conto delle loro precarie condizioni di salute e delle malattie croniche contratte nel corso di questa ultima detenzione;
4) Il permesso di beneficiare dell’ora d’aria;
5) Allocazione in locali diversi da quelli dove sono tenuti i prigionieri comuni;
6) Il diritto a proseguire gli studi.


Preso atto dell’assenza di risposte, i tre detenuti politici hanno deciso, venerdì 13 febbraio 2009, di intraprendere uno sciopero della fame illimitato, per protestare contro i giudizi intentati contro tutti i prigionieri politici saharaoui, illegali e pronunciati in assenza di accuse chiare e sostenute da prove e documenti, dal momento che tali processi non sono altro che rappresaglie per le loro posizioni politiche e per le loro attività giuridiche e sindacali a favore dell’autodeterminazione del popolo saharaoui.


Mercoledì 25 febbraio 2009, alle 11 del mattino, il detenuto politico Alisalem Ablagh è stato trasportato una prima volta d’urgenza alla clinica della prigione in stato di incoscienza, per complicazioni provocate dai 13 giorni di sciopero della fame. Accusava dolori di testa, vomito e dolori al livello dei reni e dello stomaco, ipertensione arteriosa, grave perdita di peso, difficoltà di movimento e di parola.


Venerdì 27 febbraio 2009 il Giudice istruttore della Corte di Appello di Marrakech (Marocco) ha rinviato per la settima volta l’interrogatorio dei due prigionieri politici saharaoui  Brahim Bariaz e Alisalem Ablagh, in custodia cautelare nella locale prigione. . Il giudice si è intrattenuto con loro per due ore e mezzo, nonostante il loro precario stato di salute nella ventesima giornata di sciopero della fame.

Domenica 8 marzo 2009 i tre detenuti politici proseguivano lo sciopero della fame in condizioni di salute terribili ed in una situazione di detenzione inadatte al loro stato di salute “critico”, che ha provocato complicazioni e conseguenze gravi: svenimenti, difficoltà di movimento, di parola e di respirazione, senza parlare della perdita di peso, vomito di sangue, coma ripetuti, perdita di concentrazione e di coscienza, dolori alle articolazioni e allo stomaco, ipertensione arteriosa.

Condizioni di Alisalem Ablahg:
incapacità di parlare – aumento del ritmo cardiaco – respiro debole – diminuzione della pressione arteriosa – perdita di sonno – rigonfiamento dello stomaco – dolori ai reni e all’intestino – dolori alle articolazioni – vomito – perdita acuta di coscienza per lunghi periodi.


Condizioni di Khalihanna Abu Alhassan:
Semiparalisi del piede destro – aumento della frequenza cardiaca – respiro debole – pressione arteriosa bassa – dolori acuti al livello dei reni e dell’intestino – dolori alle articolazioni – perdita di peso – vomiti – difficoltà a dormire.

Condizioni di Brahim Bariaz:
Vomito continuo – diarrea – respiro debole – pressione arteriosa bassa – dolori ai reni – dolori alle articolazioni rialzo della frequenza cardiaca – difficoltà nei movimenti – mancanza di sonno.

Lunedì 9 marzo 2009 il detenuto politico Brahim Bariaz è stato trasportato di urgenza, in stato di incoscienza, alla clinica della prigione dai prigionieri comuni, in seguito alle complicanze derivanti dallo sciopero della fame. Accusava: dolori alla testa, vomito e dolori al livello dei reni e dello stomaco, ipertensione arteriosa, grave perdita di peso, difficoltà di movimento e di parola. I suoi due compatrioti hanno protestato per l’inadeguatezza della clinica della prigione ad assicurare le cure del caso ed hanno chiesto fosse immediatamente trasportato ad un ospedale esterno, ma l’amministrazione della prigione ha opposto un rifiuto.

Mercoledì 11 marzo 2009 : oltre alla sofferenza per le deteriorate condizioni di salute, i tre prigionieri politici soffrono anche delle cattive condizioni di detenzione ( celle fetide, sovraffollamento, sporcizia).

Nella cella 7, dove si trova Khallihna Abulhassan e nella cella 2, dove sono allocati Brahim Bariaz e Alisalem Ablagh, si riscontrano:

odori sgradevoli: di sigarette, droga, materassi fradici, gabinetti sporchi – scarpe che puzzano – sporcizia.

Si registrano molti casi di malattie della pelle: prurito, perdita di capelli, scabbia, irritabilità
Si registrano molte malattie croniche: insufficienza renale, asma, reumatismi, ulcera, emorroidi.

Diffusione di insetti

Ventilazione quasi inesistente.


Domenica 15 marzo 2009: lo stato di salute dei prigionieri in sciopero continuava ad deteriorarsi nel trentesimo giorno. La situazione sanitaria di Khalihna Abulhassan è diventata allarmante. Vomita sangue da sabato  14 marzo.

Martedì 24 marzo 2009: le famiglie dei detenuti politici hanno cominciato uno sciopero della fame di 48 ore in segno di solidarietà con i figli in prigione e organizzato un sit-in davanti alla casa di Bariaz Brahim.

Martedì 31 marzo 2009: Brahim Bariaz è stato trasferito all’ospedale civile (Ibn Toufei) di Marrakech in una situazione “molto critica”, a causa del deterioramento dello stato di salute provocato dallo sciopero della fame ed, al suo arrivo al pronto soccorso, è stato isolato in una stanza, circondato da poliziotti che assediavano letteralmente l’ospedale. Malgrado la situazione critica in cui versa, è stato assicurato al letto con delle manette e rifiutava ancora di alimentarsi e persisteva nello sciopero, fino a quando le Autorità non avessero dato risposta alle sue rivendicazioni. Alla fine veniva riportato in prigione.

Sabato 4 aprile 2009: (il cinquantesimo giorno di sciopero), Ali Salem Ablagh è stato trasferito  alle 4 di notte, con un’ambulanza, in stato di incoscienza e di incapacità di muoversi e parlare, con buona scorta di poliziotti. E’ stato sottoposto a forti pressioni perché riprendesse ad alimentarsi e cessasse lo sciopero della fame, ma invano. E’ stato dunque riportato alla clinica della prigione, nonostante il deterioramento del suo stato di salute. E’ ancora in coma.

Sabato 4 aprile 2009: le famiglie dei tre prigionieri saaharaoui in sciopero della fame da 51 giorni nella prigione Boulemharez di Marrakech hanno lanciato un appello disperato alla comunità internazionale perché intervenisse con urgenza per mettere fine alla sofferenza dei loro figli ed esercitasse più pressioni sul Marocco per salvarli e per la loro immediata e incondizionata liberazione, e per far ricadere sulle autorità marocchine la responsabilità delle gravi conseguenze dello sciopero della fame iniziato il 13 febbraio.

Domenica 5 aprile Ali Salem Ablagh é grave ed è in pericolo di vita
L’amministrazione penitenziaria continua a non dare risposta alle richieste degli scioperanti e rifiuta di aprire un serio dialogo con essi, malgrado essi si trovino in uno stato “allarmante” all’interno della prigione e che il loro stato di salute sia molto critico.

Il Comitato saharaoui per la difesa dei diritti dell’uomo a Guelmin, 5 aprile 2009


 

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