Slider

Pravda statunitense: JFK, Richard Nixon, la CIA e il Watergate

Pravda statunitense: JFK, Richard Nixon, la CIA e il Watergate

Le Schede di Ossin

Tagline

  Le Schede di ossin, 10 agosto 2024 - Cinquantadue anni fa lo scandalo del Watergate, spacciato come un'alta dimostrazione…

More...
Massacro israeliano di Fajr: ogni sacco da 70 kg di resti umani è un martire

Massacro israeliano di Fajr: ogni sacco da 70 kg di resti umani è un martire

Storie di genocidio

Tagline

  Storie di genocidio, 12 agosto 2024 - I corpi dei Palestinesi uccisi nell'ultimo massacro israeliano a Gaza sono stati fatti…

More...
"Ho paura di morire": i tanti modi in cui gli uomini ucraini cercano di sfuggire al servizio militare

"Ho paura di morire": i tanti modi in cui gli uomini ucraini cercano di sfuggire al servizio militare

Le guerre dell'Impero in declino

Tagline

  Le guerre dell'Impero in declino, 12 agosto 2024 - Aggirando (col VPN) la censura dell'Unione Europea, vi presentiamo questo…

More...
Tommy Robinson e altri agenti sionisti dietro le rivolte razziali in Gran Bretagna

Tommy Robinson e altri agenti sionisti dietro le rivolte razziali in Gran Bretagna

Gran Bretagna

Tagline

  Gran Bretagna, 15 agosto 2024 - Ci sono indicazioni inequivocabili che il fervore anti-musulmano che ha devastato la Gran…

More...
Aime VI, Giove e il Biondastro con un buco nell'orecchio

Aime VI, Giove e il Biondastro con un buco nell'orecchio

Marocco

Tagline

  Marocco, 20 agosto 2024 - Una storiella divertente, ma non fatua, di Ahmed Bensaada, che vede Aime VI (il…

More...
L’ultimo spettacolo: l’operazione ucraina in territorio russo

L’ultimo spettacolo: l’operazione ucraina in territorio russo

Le guerre dell'Impero in declino

Tagline

  Le guerre dell'impero in declino, 23 agosto 2024 - L'operazione ucraina in territorio russo arrecherà solo danni a chi…

More...
Dall'11 settembre al 7 ottobre: si spegne la finta "guerra al terrorismo"

Dall'11 settembre al 7 ottobre: si spegne la finta "guerra al terrorismo"

La guerra in Medio Oriente

Tagline

  La Guerra in Medio Oriente, 15 settembre 2024 - Per anni, gli Stati Uniti hanno portato avanti il programma di…

More...
Frontpage Slideshow | Copyright © 2006-2015 JoomlaWorks Ltd.

Qual'è il sistema sociale e politico che difende il Dalai Lama? Da dove vengono lui ed il suo Governo in esilio? Che programma politico sostengono e perchè lo scontro con la Cina? Chi è questo astuto stratega del marketing politico?

Il 14° Dalai Lama adesso sostiene la democrazia, sembra difficile credere che il rappresentante di un sistema medievale e feudale come quello abbattuto dall’Armata di Liberazione possa sostenere la Democrazia. La verità è che il Dalai Lama rappresenta il marketing di stile americano adattato alla politica. E’ famoso e celebre come lo sono i Mc Donald’s, Adidas e Nike. E’ un divo così come lo sono Zidane e Brad Pitt e adesso, come se non bastasse, ha annunciato che il suo successore sarà una donna. Si comporta proprio come i governi occidentali, impegnati a guadagnarsi le simpatie delle categorie meno rappresentante. Peccato che il Tibet non abbia colonie in Africa altrimenti il ministro dei rituali sarebbe stata una donna nera (vedi Condoleza Rice che non rappresenta assolutamente né le donne né la popolazione nera).

Il Dalai Lama denuncia che il Governo cinese non ha mai rispettato gli accordi del 1951, con i quali l’Armata di Liberazione e il Governo tibetano hanno concordato la formula “di un paese due sistemi”. Ciò significava che il Tibet restava cinese, ma poteva conservare le sue caratteristiche politiche e sociali. Il punto è che il Dalai Lama non ha mai avuto il coraggio di dire quali erano le caratteristiche politiche e sociali del Tibet che sognava. “Caratteristiche politiche e sociali” sa di folklore, pertanto riscuote la simpatia degli occidentali, ma si tratta di ben altro. Il sistema feudale tibetano era dominato dai nobili e dai monasteri (vi ricorda qualcosa?), il 5% della popolazione possedeva tutte le risorse (terra, pascoli, foreste, fiumi). Il 95% era invece composta da schiavi e servi della gleba (La Francia di Luigi XVI a confronto era progressista). E’ inutile dire che la certezza del diritto, i sindacati e qualsiasi strumento che in genere tutela i più deboli erano del tutto assenti. Questi schiavi appartenevano a chi li acquistava o a chi possedeva la terra sulla quale erano nati. Ancora nel 1951 questi schiavi potevano essere venduti, offerti in dono e usati per pagare debiti.

Per proteggere i loro interessi, i signorotti locali e i lussuosi monasteri (che per la cronaca appartengono alla stessa famiglia di quelli che in Birmania reclamano Democrazia) non disprezzavano il ricorso a leggi che pochi nella storia hanno osato pensare: il tredicesimo ed il sedicesimo codice stabilivano il costo della vita umana per i diversi ranghi sociali. Non solo il governo aveva delle proprie prigioni, ma anche i signori e i monasteri ne possedevano. Uno scenario, questo, che non ricorda nemmeno il mio trisnonno.

Tra le punizioni previste dalla legge c’erano anche le mutilazioni corporee: piedi, occhi, mani, lingua, nulla era disprezzato, come dire che del maiale non si butta niente. I piedi spesso venivano anche tagliuzzati e nemmeno la morte tramite affogamento era rara.

Le tre istituzioni del Tibet (monasteri, signorotti e Dalai Lama) felicemente imponevano corvèe, tasse e ricorrevano spesso anche all’usura. La popolazione non solo doveva pagare tasse a chiunque gliele chiedeva, ma doveva anche svolgere lavoro non retribuito per le terre dei signori.

La nobiltà e i monaci si recavano spesso a Lhasa (la capitale del Tibet), erano accomunati da medesimi interessi, stringevano alleanze e difendevano la propria classe di appartenenza. Costoro, alla metà del XX° secolo erano fermamente convinti che la maggioranza della popolazione dovesse essere tratta diversamente da loro. Tutto ciò farebbe sorridere, se non fosse tragicamente vero!

La fusione tra politica e religione era il cuore del sistema, la religione non era solo una fede, ma soprattutto un sistema di dominio. I monasteri ed i monaci godevano a pieno titoli dei privilegi feudali. Era vietato credere in altre religioni. Proprio così, il campione del dialogo tra religioni vietava di credere in altre religioni! Ciò dimostra quanto il Tibet fosse un sistema chiuso e reazionario, e quanto fosse isolato dal mondo. Nella seconda metà del XX° secolo nessuno Stato imponeva una sola religione, ma in Tibet ciò accadeva!

Questa tendenza antidemocratica continua a perpetuarsi oggi, nel governo in esilio del Tibet che vede incarichi importanti affidati ai familiari del Dalai Lama. La sua ed altre poche famiglie controllano le attività del Governo tibetano in esilio. Solo ultimamente sembra che stiano adottando forme democratiche, come la separazione dei poteri. Nel 2007 il Dalai Lama scopre la separazione dei poteri, ma l’ultima parola spetta sempre a lui e il Governo in esilio conserva ancora una forma teocratica.



Valerio Quatrano

Torna alla home
Dichiarazione per la Privacy - Condizioni d'Uso - P.I. 95086110632 - Copyright (c) 2000-2024