Crisi Siriana
L'Occidente vuole piegare la Siria a colpi di esercitazioni militari
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The Voice of Russia, 10 agosto 2012 (trad. Ossin)
L’Occidente piegherà la Siria a colpi di esercitazioni militari
Konstantin Garibov
L’esercito regolare ha preso il controllo del centro di Aleppo, capitale economica siriana, e si prepara a ripulirla dai ribelli. L’operazione potrà richiedere diversi giorni tenuto conto del dedalo di vicoli dei quartieri storici. Gli esperti ritengono che quanto accaduto segni una svolta a favore delle truppe governative.
Numerosi osservatori affermano che l’esito della battaglia di Aleppo determinerà in larga misura la parte che uscirà vittoriosa dal conflitto siriano. E’ anche l’opinione del politologo siriano Taleb Ibrahim:
“Queste opinioni sono globalmente corrette. Il fatto è che ad Aleppo i ribelli e quelli che stanno dietro di loro hanno concentrato forze abbastanza potenti, composte da mercenari e da agenti dei servizi speciali turchi, qatariani, sauditi ed USA. Secondo alcune fonti, ci sono 15.000 ribelli schierati contro l’esercito siriano, senza contare quelli che si sono uniti ad essi dopo essere fuggiti da Djebel-ez-Zawia, Hama, dai sobborghi di Damasco ecc. Di conseguenza la battaglia di Aleppo riveste una importanza decisiva e deciderà le sorti della guerra”.
Nel frattempo, gli amici e i nemici stranieri della Siria sembrano a loro volta impegnarsi nella battaglia decisiva. L’Iran ha tenuto a Teheran delle consultazioni internazionali sulla Siria con la partecipazione di 20 paesi. E’ visibilmente contrariato dal vedere inutilizzato, a causa dell'opposizione occidentale, il suo potenziale di soluzione politica della crisi siriana. Teheran ha dichiarato all’esito delle consultazioni di essere pronta ad organizzare un incontro tra delegazioni del governo siriano e della opposizione in territorio iraniano.
L’iniziativa si iscrive con tutta evidenza nel prolungamento della recente conferenza internazionale a Ginevra.
Sembra però che le manovre navali della Gran Bretagna e della Francia possano parallelamente cominciare nel Mediterraneo dell’est per mettere a punto delle operazioni di sbarco che avranno luogo in Sardegna, in Albania, in Turchia e a Cipro.
E’ evidente che si tratta di una nuova offensiva di pressioni militari e politiche sulla Siria. Un anno fa l’occidente aveva dispiegato una attività simile in prossimità delle coste libiche.