Crisi Siriana
La Siria vittima di un complotto: una prova di più
- Dettagli
- Categoria: crisi siriana
- Visite: 7191
Global Research, 30 novembre 2012 (trad.ossin)
La Siria vittima di un complotto: una prova di più
Bahar Kimyongur (*)
Ci sono verità che non piacciono. Soprattutto quando si tratta di dare ragione al governo siriano. L’idea di un “complotto contro la Siria”, ridicolizzata dai fan della falsa rivoluzione siriana, trova però oggi una conferma nelle rivelazioni del quotidiano libanese Al Akhbar. Alcune registrazioni audio, fornite da una fonte anonima, evidenziano il ruolo sinistro giocato dal deputato del movimento “Corrente del futuro” libanese Okab Sakr, un amico di Saad Hariri, nella cospirazione anti-siriana. Il Qatar, l’Arabia Saudita e la Turchia non stanno a guardare
Nel mondo arabo, in Libano e in Siria soprattutto, è l’argomento del giorno: il quotidiano libanese Al-Akhbar ha recuperato alcune registrazioni del deputato del movimento “Corrente del futuro”, Okab Sakr, relative alla fornitura di armi all’opposizione siriana, su richiesta del capo del movimento, Saad Hariri.
Queste registrazioni sonore costituiscono la prima prova consistente del coinvolgimento di Sakr nella fornitura di armi ai terroristi siriani.
Qualche settimana fa, la redazione di Al-Akhbar riceveva una telefonata anonima. Lo sconosciuto affermava di essere in possesso di registrazioni sonore “che accusano il deputato Okab Sakr e dimostrano il ruolo che ha svolto nella distruzione della rivoluzione (siriana)”.
L’informazione non ha destato sorpresa, trattandosi solo di una conferma di quanto già si sapeva fin dall’inizio della insurrezione siriana a proposito delle relazioni tra il movimento “Corrente del futuro” e la ribellione siriana, che erano già emerse da confessioni e inchieste giudiziarie relative ad un traffico di armi verso la Siria organizzato da questo movimento, soprattutto utilizzando la società Solidere, di proprietà della famiglia Hariri (cfr. Syriana, la conquete continue, Ed. Investig’Action et Couleur Livres, Charleroi, 2011).
Al-Akhbar aveva dapprima avuto dei dubbi sulla autenticità del nastro, ma poi una perizia ha dimostrato la identità della voce registrata con quella di Okab Sakr.
La fonte anonima non ha rivelato il numero di registrazioni in suo possesso, ma ha precisato di averne a decine. Per convincere i giornalisti, la fonte ha inviato anche l’ estratto di una seconda registrazione e ha rivelato di lavorare da più di un anno con Sakr in un Quartier Generale istituito per sostenere la rivolta siriana.
Secondo la fonte, vi sarebbero diversi centri di operazione in Turchia: uno ad Antakya, un altro a Adana, e un terzo ad Istanbul. Sakr avrebbe istituito il suo proprio QG nel quartiere di Florya a Istanbul, dove organizza talvolta delle riunioni.
La fonte anonima ha anche riferito che da questo centro di comando dipendono venti giovani provenienti da diverse regioni siriane, con il compito di effettuare delle operazioni militari. Essi coordinerebbero, co i comandanti dei gruppi armati, la fornitura di fondi e di materiale militare necessario ai combattenti, tutto ciò con la supervisione di ufficiali dell’esercito turco e qatariota.
Sempre secondo la fonte, le operazioni sono coordinate attraverso un satellite di comunicazione, precisamente Thuraya, e attraverso telefoni satellitari come Iridium. Ha aggiunto che vi sono persone che si recano regolarmente in Siria per distribuire denaro ai capi dell’opposizione.
La fonte ha dichiarato ancora che Sakr è molto amico di Abou Ibrahim, il capo dei rapitori dei nove pellegrini libanesi. Quest’ultimo riceverebbe un salario mensile di 50.000 dollari, consegnatigli proprio dai giovani che lavorano nel comando di Sakr.
Quanto al motivo che lo ha spinto a consegnare le registrazioni, la fonte anonima ha riferito che “Sakr ha rovinato la rivoluzione siriana con le sue folli manovre (…). Nel corso di queste riunioni, noi ci siamo opposti, per esempio, alla sua decisione di inviare armi in una zona che noi volevamo preservare perché potesse costituire un rifugio per quelli che scappano dalla guerra. Ma lui ha insistito in modo isterico, mostrando la sua assoluta indifferenza nei confronti della vita delle persone”.
La fonte accusa anche il deputato libanese di “versare denaro ai comandanti dei gruppi armati senza distinguere tra gli assassini mercenari e l’opposizione patriottica”.
“Se il denaro e le armi fossero stati usati in modo migliore da parte di Okab, Bachar al-Assad avrebbe potuto essere rovesciato quattro volte di più”, si lamenta.
I dettagli dlele sue rivelazioni si possono consultare sul sito di Al Akhbar alla pagina seguente:
http://english.al-akhbar.com/content/exclusive-inside-future-movements-syria-arma-trade
Ecco intanto la prima registrazione fornita dalla fonte anonima:
Abu al-Noman (capo di un gruppo armato): Salam aleikoum
Okab Sakr: Sì, aleikoum Assalam, dai
AN: Signor Okab, il nostro gruppo è accerchiato. In uno o due giorni la regione capitolerà. Siamo bombardati dall’aviazione e dell’artiglieria, attaccano su tutti i fronti. Ci aiuti per favore, abbiamo bisogno di armi.
OS: Mi dica per favore che armi volete e in quale quantità.
AN: Abbiamo bisogno di circa 300 razzi e venti lanciarazzi. E se è possibile, anche 250.000 proiettili russi (AK47) per 300 mitragliatrice e qualche arma speciale.
OS: Per quale ragione avete bisogno di tutto questo materiale?
AN: Azaz, Tal Refaat, Andan, e tutto il Rif Halab (la campagna di Aleppo). Lei sa che cosa sta succedendo lì. Ieri sono riusciti a sfondare su circa tre fronti a Idib… e all’interno di Aleppo, noi ci scontriamo coi Chebbiha (I ladroni del governo).
OS: Allora chi deve ricevere la consegna e come si deve effettuare. Come si deve operare?
AN: La consegna sarà come al solito separata… Abu al-Baraa sarà là coi ragazzi. Si recheranno poi in macchina ad Aleppo. Ma dobbiamo muoverci il più in fretta possibile, perché ve ne è grande bisogno e i bombardamenti continuano. Gli uomini sono sparpagliati e sono privi di munizioni. Hanno appena una o due munizioni di riserva e si vanno riducendo rapidamente. Per grazia di Dio cerchi di trovarne, a qualunque costo. Io non so che dire, dopo Dio, c’è solo lei.
OS: Lei sarà presente alla consegna?
AN: No, fratello, è Abou al-Nour che sarà là coi ragazzi e le auto. Si occuperanno loro di prendere in consegna il materiale, come sempre.
(*) Bahar Kimyongur è l’autore di Syriana, la conquista continua. Ed. Investig’Action & Couleur Livres, 2011 ed è portavoce del Comitato contro l’ingerenza in Siria