Crisi Siriana
« Molti, molti » agenti segreti israeliani in Siria
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Le blog de Gilles Munier, 23 agosto 2013 (trad. Ossin)
« Molti, molti » agenti segreti israeliani in Siria
Gilles Munier
Il quotidiano francese Le Figaro ha rivelato che “un primo gruppo di 300 uomini, certamente spalleggiati da commandos israeliani e giordani, oltre che da uomini della CIA, avrebbero varcato la frontiera il 17 agosto. Un secondo li avrebbe raggiunti il 19” (1). Avanzerebbero verso Damasco.
Si sa che nel marzo 2013 gli Israeliani avevano consegnato al generale Martin Dempsey, capo di stato maggiore dell’esercito USA, un piano “in due fasi” diretto ad apportare un crescente sostegno all’ESL (Esercito Siriano Libero, una delle milizie dei “ribelli”) con la creazione di una zona di esclusione aerea, e inoltre a sostenere il “campo laico” di fronte alla “minaccia islamista”.
Dei ribelli in uniformi israeliane
Il coinvolgimento diretto di Israele nella guerra civile è stata segnalata più volte negli ultimi mesi, anche dal generale Salim Idriss, capo di stato maggiore dell’ESL, che ha dichiarato nell’aprile 2013, in una intervista alla CNN, che vi erano “molti, molti” ufficiali dei servizi di intelligence israeliani che operavano in Siria (2).
Nello scorso luglio, Laeth Horan, portavoce della “Brigata dei martiri di Yarmouk” - affiliata all’ESL – ha ringraziato Israele per le cure prestate ai ribelli siriani feriti alla frontiera del Golan, e progettato – “per il dopo guerra” – dieci anni di cooperazione tra la sua organizzazione e lo Stato ebraico (3).
A inizio agosto, l’agenzia di stampa iraniana Ahlul Bayt ha scritto che alcuni elementi dell’ESL, vestiti con uniformi israeliane, combattevano contro le forze governative. Citava un ufficiale siriano che – in forma anonima – aveva dichiarato di avere visto delle targhette in ebraico all’interno delle uniformi dei ribelli uccisi appartenenti alle Brigate di Al-Ghouta (4).L’informazione, inverosimile, non è stata ripresa da nessuno. Ma ci si può chiedere dopo l’articolo del Figaro di mercoledì scorso, se i cadaveri in questione non fossero stati rivestiti dai servizi siriani per dimostrare all’opinione pubblica siriana e araba – in mancanza di meglio – la partecipazione di consiglieri militari israeliani ai combattimenti.
Gas tossico: operazione pianificata in anticipo?
La regione di Al-Ghuta, nella grande periferia di Damasco, è quella in cui Bachar al Assad è accusato di avere utilizzato, negli ultimi giorni, armi chimiche. Non si comprende che interesse avrebbe avuto a farlo, proprio nel momento in cui una commissione di inchiesta dell’ONU si trova in Siria per indagare su questo. Al contrario, è lecito pensare che si tratti di una manipolazione di ampia portata organizzata per giustificare la creazione di una zona di interdizione aerea. Il generale Dempsey avrebbe inaugurato recentemente ad Amman un Centro di comando USA per questo.
Secondo Alezandre Loukachevitch, portavoce del ministero russo degli Affari Esteri, le notizie sull’utilizzazione di armi chimiche costituiscono una “provocazione pianificata in anticipo”. I ribelli – dice – hanno lanciato “un missile contenente una sostanza chimica tossica” per “silurare la convocazione di una seconda Conferenza di Ginevra”. Chiede naturalmente l’avvio di “una inchiesta competente e obiettiva”.
Riferimenti :
(1) Syrie : l'opération anti-Assad a commencé, di Isabelle Lasserre (22/8/13)
http://www.lefigaro.fr/international/2013/08/22/01003-20130822ARTFIG00438-syrie-l-operation-anti-assad-a-commence.php
(2) Free Syrian Army general: ‘Clear proof chemical weapons used’
http://amanpour.blogs.cnn.com/2013/04/24/free-syrian-army-general-clear-proof-chemical-weapons-used/
(3) Syrie : Pour qui roule la « Brigade des martyrs de Yarmouk » ?
http://0z.fr/R3a28
(4) Militants in Israeli uniforms fight in Syria
http://www.abna.co/data.asp?lang=3&Id=449161