Iran – Trump non ha alcuna strategia, ha solo obiettivi che non può raggiungere
- Dettagli
- Visite: 5161
Moon of Alabama, 13 ottobre 2017 (trad. ossin)
Iran – Trump non ha alcuna strategia, ha solo obiettivi che non può raggiungere
Moon of Alabama
Trump non ama l’accordo nucleare internazionale con l’Iran. Questo ha imposto all’Iran restrizioni temporanee e previsto ispezioni più approfondite. Gli altri partecipanti all’accordo si sono impegnati, in cambio, a revocare le sanzioni e a rafforzare la cooperazione economica. Trump vuole sbarazzarsi dell’accordo; ma non ne vuole pagare il prezzo politico
Il Piano d’azione complessivo comune è stato firmato dai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU (Stati Uniti, Cina, Inghilterra, Russia, Francia), la Germania, l’UE e l’Iran. Se gli Stati Uniti escono dall’accordo resteranno soli. L’isolamento diplomatico limiterà la loro influenza in altre questioni.
Trump non conosce l’Iran, né l’accordo nucleare, né il Medio Oriente, né niente. Tutto quello che sa lo ha sentito da Fox News, da Netanyahu e da qualche altro sionista influente. Tutto ciò che ha sentito da loro è che l’accordo con l’Iran non è buono. Quindi, ha concluso, bisogna abolirlo.
La Casa Bianca ha distribuito ai media un documento che dovrebbe descrivere la nuova strategia del presidente Donald J. Trump sull’Iran. Ma non c’è strategia in questo documento. Vi è una lista di obiettivi che Trump vorrebbe raggiungere. Ma nessuna spiegazione sul modo di farlo. E’ una lista di auspici, non un programma di azione.
Gli « Elementi fondamentali della nuova strategia del presidente per l’Iran » sono I seguenti :
• La nuova strategia iraniana degli Stati Uniti mira a neutralizzare l’influenza destabilizzatrice del governo iraniano e a contrastare la sua politica aggressiva, in particolare il suo sostegno al terrorismo e ai terroristi.
• Noi riprenderemo le nostre alleanze tradizionali e i nostri partenariati regionali, per farne dei bastioni contro la sovversione iraniana, e così ristabiliremo un equilibrio di forze più stabili nella regione.
• Lavoreremo per ostacolare il finanziamento del regime iraniano e, soprattutto, del Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica (IRGC) e delle loro attività nocive, e per contrastare le attività dello IRGC che estorce le sue ricchezze al popolo iraniano.
• Contrasteremo la minaccia rappresentata per gli Stati Uniti e i nostri alleati dai missili balistici e altre armi asimmetriche.
• Chiederemo alla comunità internazionale di condannare le flagranti violazioni dei diritti umani commesse dallo IRGC e la sua detenzione arbitraria di cittadini statunitensi e di altri paesi.
• Ancora più importante, impediremo al regime iraniano di avere in qualsiasi modo accesso all’arma nucleare.
La lista è zeppa di errori fattuali :
• L’Iran ha stabilizzato l’Iraq mentre lo Stato Islamico era a pochi giorni da Baghdad. L’Iran contribuisce anche a stabilizzare la Siria e a battere lo Stato Islamico.
• I missili balistici non sono « armi asimmetriche ». I paesi vicini, il Pakistan e l’Arabia Saudita, hanno missili dello stesso tipo. I missili dell’Iran non costituiscono una minaccia per gli Stati Uniti.
• Lo IRGC è l’equivalente delle forze speciali statunitensi. E’ finanziato dallo Stato. Non « estorce le sue ricchezze al popolo iraniano ». I fondi pensione (bonyads) dello IRGC dispongono di asset industriali significativi, ma sono entità diverse.
• Lo IRGC non tiene prigionieri cittadini USA.
• L’Iran ha varie volte dichiarato di ripudiare tutte le armi nucleari per ragioni religiose. Ha firmato diversi accordi internazionali che gli vietano e gli impediscono di procurarsi simili armi.
Alla lista degli obiettivi della Casa Bianca, alla sua « strategia », seguono informazioni « di fondo » sull’Iran e il suo supposto modo di comportarsi. Una stagista della Casa Bianca deve averle ricopiate da una qualche versione neoconservatrice di Wikipedia. E’ un’accozzaglia di generalizzazioni, senza alcun fondamento reale.
Quando l’accordo sull’Iran venne firmato, il Congresso statuì che la Casa Bianca dovesse certificare ogni 90 giorni che l’Iran rispettava l’accordo. Trump si prepara oramai a non certificare che l’Iran si conforma all’accordo, anche se tutti, ivi compresa la Casa Bianca, riconoscono che rispetta tutti i suoi obblighi. La Casa Bianca afferma che la non certificazione non è una violazione dell’accordo. Spetta adesso al Congresso di occuparsi della questione e potrebbe re-introdurre le sanzioni contro l’Iran che l’accordo aveva fatto revocare. Se sarà il caso, Trump dirà che è il Congresso che deve assumersene tutte le responsabilità.
Non si sa cosa farà il Congresso. I senatori Corker e Cotton vogliono legiferare per modificare unilateralmente l’accordo nucleare. Vi saranno nuove sanzioni se l’Iran non accetterà le modifiche. Trump sembra appoggiare il Congresso in questo atteggiamento.
Ma la cosa non potrà funzionare. Si tratta di una violazione unilaterale del contratto e nessun altro paese coinvolto nell’accordo lo seguirà. Trump potrebbe introdurre nuove sanzioni economiche contro l’Iran, ma perché l’Iran dovrebbe preoccuparsene? Se gli altri paesi non seguiranno l’esempio USA, l’Iran potrà semplicemente acquistare e vendere altrove.
I paesi della UE hanno dato nuova prova di debolezza e si sono offerti di appoggiare l’offensiva di Trump contro i missili balistici dell’Iran, se Trump non avesse rotto completamente l’accordo. E’ un comportamento diplomatico ridicolo. Perché fare concessioni a Trump prima che prenda una decisione destinata al fallimento? In ogni modo, non accetteranno di rompere l’accordo.
L’Iran non rinuncerà ai suoi diritti e non disarmerà. Obama ha moltiplicato le sanzioni per costringere l’Iran a piegarsi. Ma il paese non ha ceduto. Ogni nuova sanzione degli Stati Uniti è stata seguita da una espansione del programma nucleare iraniano. Alla fine Obama ha dovuto accettare dei pourparler con l’Iran per uscire dal fossato che si era lui stesso scavato.
Adesso Trump dice che la priorità è di impedire all’Iran di avere l’arma nucleare. E che Obama ha avuto torto a concentrarsi su questo. Il risultato è un raffazzonamento politico che avrà, o conseguenze catastrofiche, o nessuna conseguenza.