j24news Israel, 22 febbraio 2018 (trad.ossin)
 
Spunta il nome di Berlusconi nelle indagini per corruzione contro Netanyahu
Dan Balilty
 
Shlomo Filber, ex direttore generale del ministero israeliano delle Comunicazioni e confidente di lunga data del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, diventato testimone d’accusa nell'inchiesta 4000 che coinvolge il patron israeliano delle comunicazioni Bezeq, avrebbe informato la polizia di essere stato cacciato dall’incarico di capo di gabinetto di Netanyahu, per non avere consentito al Primo Ministro di tenere per sé un orologio costoso offertogli dal Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, nel 2003. 
 
Silvio Berlusconi con Benjamin Netanyahu
 
Lo “stile” di Sara Netanyahu
 
Secondo suoi amici citati dai media, Filber ha dichiarato martedì alla polizia di avere accompagnato il Primo ministro e sua moglie in Italia per una visita ufficiale, diversi anni fa. Dopo l’incontro con Berlusconi, Filber avrebbe detto che il leader italiano avrebbe offerto a Netanyahu un orologio Bulgari del valore di circa 6.000 shekel (più o meno 1.700 dollari). Gli dissi: " Lei non può tenersi per sé questo orologio; me lo dia perché io possa correttamente registrarlo", avrebbe dichiarato Filber, secondo i suoi amici. "Più tardi nella notte, sono stato convocato. Sara mi ha urlato contro, pretendendo che le restituissi l’orologio".
 
Sara Netanyahu, accanto al marito
 
Il protocollo esige che tutti i regali di valore vengano dichiarati e consegnati allo Stato, per evitare il sospetto di corruzione. "Mi sono sorpreso, ma ho ribadito che non potevo darglielo, che era troppo tardi perché l’avevo già repertoriato come regalo ufficiale e mandato in Israele". "Lei mi urlava contro davanti a Netanyahu, che non diceva niente", avrebbe dichiarato agli inquirenti. "Dopo due settimane, Netanyahu mi ha convocato e mi ha trasferito", avrebbe precisato Filber. "[Netanyahu] disse di aver bisogno di qualcuno più professionale di me". "A tutt’oggi resto persona non grata per Sara. In tutti questi anni, non mi ha mai perdonato. Ecco che cosa significa lavorare per i Netanyahu", ha precisato Filber, secondo quanto riportano i media israeliani. Ha aggiunto che, quando ha cominciato a lavorare col Primo Ministro, mi era "chiaro che avrei dovuto seguire le sue istruzioni. Se non fai quello che ti dicono, ti staccheranno la testa".
 
Netanyahu ha subito reagito a queste accuse su Facebook, pubblicando mercoledì sera la copia di un articolo di giornale dell’epoca che descriveva l’incidente dell’orologio e spiegando che lui stesso aveva chiesto di farlo registrare, dopo aver detto a Berlusconi che non poteva accettare.
 
 
Al che Berlusconi avrebbe risposto: “E’ un problema suo in Israele". Nonostante l’incidente, Filber è rimasto persona di fiducia del Primo Ministro che lo nominò direttore generale del ministero delle Comunicazioni nel 2015, ciò che ha provocato il suo arresto domenica nell’abito della vicenda 4.000 che vede indagato Netanyahu.
 
L’accordo con la polizia
 
Le indagini hanno ad oggetto l’ipotesi di favori accordati al patron del gruppo di telecomunicazioni Bezeq, in cambio di un buon trattamento giornalistico per il Primo Ministro da parte di Walla, uno dei più importanti siti di informazione del paese di proprietà di Bezeq. Filber avrebbe dichiarato agli inquirenti che il Primo Ministro gli aveva esplicitamente detto di favorire Bezeq. "Capisco adesso che ero solo una pedina", avrebbe confidato ai suoi amici, secondo i media israeliani." Dopo le elezioni, non mi aspettavo nemmeno di ottenere il posto, ma [Netanyahu] (...). Gli amici mi spingevano a non accettare, ma per me dirigere un ministero nel governo [Netanyahu] era un sogno diventato realtà. L’ho considerata una missione".
 
 
"Ho eseguito le esplicite istruzioni di Netanyahu; niente era a mia discrezione", avrebbe chiarito. "Ero prigioniero". Filber ha concluso un accordo con la polizia mercoledì mattina ed ha evitato la prigione in cambio della sua testimonianza contro Netanyahu nell’inchiesta 4000. In virtù di questo accordo, Filber avrebbe accettato di sottoporsi ad un procedimento disciplinare e sarà interdetto a vita dal lavorare nella funzione pubblica. 
 
Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu è indagato anche per corruzione, frode e abuso di fiducia in due altre inchieste. L’inchiesta 1000, che ha ad oggetto i regali ottenuti illegalmente da Netanyahu, provenienti da personalità molto ricche, come il miliardario australiano James Packer e il produttore di Hollywood Arnon Milchan. L'altra, l’inchiesta 2000, ha ad oggetto un accordo segreto che Netanyahu avrebbe cercato di concludere col proprietario del quotidiano Yediot Aharonot.
 
 
 
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