ProfileRussia, 11 aprile 2021 - Conoscete il detto « meglio una cattiva pace di una buona guerra »? Sembra condivisibile e il buon senso pare confermarlo. Ma, come per molti proverbi, tutto dipende dal senso delle parole (nella foto, manovre militari nel Mar Nero)    

 

The Saker, 9 aprile 2021 (trad. ossin)
 
Alla Russia probabilmente conviene una guerra militare
The saker
 
Conoscete il detto « meglio una cattiva pace di una buona guerra »? Sembra condivisibile e il buon senso pare confermarlo. Ma, come per molti proverbi, tutto dipende dal senso delle parole
 
Manovre militari nel Mar Nero
 
Da un lato, la Russia è in guerra con l’Impero almeno dal 2017. Potete definire questo stato di cose « pace » paragonandola ad una guerra convenzionale su larga scala o ad una guerra nucleare ma, se si tiene conto dei costi umani e materiali di questa ben reale guerra, non sono certo che la parola « pace » sia appropriata.
 
A questo punto, se conveniamo che già ci troviamo in uno stato di guerra costosa e sporca (anche se non si tratta di una guerra militare su larga scala), si potrebbe ancora ritenere che « cattivo » sia ancora da preferire a « peggio ». Ciò perché il passaggio ad una guerra militare sarebbe certamente peggio per la Russia. Ma siamo sicuri che sia davvero così?
 
In termini economici e politici, la Russia è più debole dell’Occidente nel suo insieme. In termini militari, però, la situazione è inversa (è disponibile qui un’ottima introduzione a questa questione). Non sarebbe allora logico che la Russia faccia evolvere lo scontro sul terreno che le è più favorevole?
 
Inoltre, l’idea che la situazione attuale sia « cattiva » e che essa « peggiorerebbe » se la Russia fosse costretta ad intervenire militarmente, si basa su un’altra ipotesi logicamente errata: che se la Russia non facesse assolutamente niente, le cose « non peggiorerebbero » !
 
Occorre poi approfondire il concetto di « guerra buona ». Migliaia di studi hanno cercato di stabilire quale possa essere una guerra « giusta », ed altre migliaia hanno tentato di definire la « guerra buona ». E’ una questione complessa, addirittura filosofica, che non intendo trattare qui, mi preme solo sottolineare l’ambiguità del concetto.
 
C’è anche una ragione pratica: ho l’impressione che sia venuto nuovamente il momento, per l’Occidente, di ricevere uno di quegli schiaffoni dolorosi che gli vengono inferti dalla Russia più o meno una volta per secolo. E’ evidente che i Tedeschi si sono dimenticati della Seconda Guerra Mondiale. Quanto agli Statunitensi, il 99,99999999% di loro non sa nulla della Seconda Guerra Mondiale. Probabilmente tutti questi gran chiacchieroni hanno bisogno, diciamo pure, di una « rispolverata » un po’ muscolare. Non mi sognerei di suggerire qualcosa del genere se nutrissi la minima speranza che gli Europei si ricordino almeno della Seconda Guerra Mondiale. Ma, ahimè, ho perso questa speranza.
 
Allora cosa resta da dire della vicenda della Russia contro il Banderastan ?
 
Io sostengo che quello che la Russia ha fatto durante la guerra dei cinque giorni del 08.08.08 (che durò per la verità solo tre giorni !) era giusto. Essa ha fatto quanto segue:
 
- Ha completamente disarmato le bande di lazzaroni in uniforme di Saakashvili.
- Ha garantito la sicurezza dell’Ossezia del sud e dell’Abkhazia.
- Non si è impegolata in una prolungata occupazione, non ha conquistato Tbilissi (cosa che avrebbe potuto correttamente fare !) e non ha imposto un nuovo governo.
- La Russia ha fatto il suo lavoro e se n’è andata (lasciando solo un piccolo contingente nell’Ossezia del sud e in Abkhazia).
 
Trasponiamo tutto questo all’Ucraina controllata dagli Ucronazisti:
 
- Disarmare completamente le bande di lazzaroni in uniforme di « Ze ».
- Garantire la sicurezza della DNR e della LND
- Non pretendere di « risolvere » la crisi ucraina in favore degli Ucraini (è un compito loro, non della Russia).
 
Tutto ciò appare piuttosto ragionevole. E inoltre, proprio come la Georgia, l’Ucraina ucraina non si riprenderà da questa « risposta minima » se non dopo molti anni. Io penso che solo il fatto di sconfiggere gli Ucronazisti, determinerà la frantumazione del Banderastan in diversi Stati differenti.
 
Vi sono ovviamente importanti differenze tra la Georgia del 08.08.08 e l’Ucraina di oggi, sia sul piano quantitativo che qualitativo. Solo un esempio: gli Ucraini potrebbero attaccare la Russia propriamente detta (ho detto « attaccare » – NON ho detto « battere » !), e questo Saakashvili non poteva farlo.
 
In ogni caso, la sequenza fondamentale disarmare->proteggere->ritirarsi è, secondo me, una sequenza che potrebbe essere considerata come una « buona » guerra, tanto più che l’« alternativa pacifica » potrebbe rivelarsi ben peggiore.
 
Dunque, che ne pensate? La Russia dovrà agire come fece l’08.08.08 in caso di attacco da parte dell’Ucraina ?
 
PS : questione bonus : esaminate queste due notizie :
 
 
 
 
Domanda: riuscite a trovare una giustificazione militare logica per l’uno e l’altro di questi movimenti e, se sì, quale?
 
 
Ossin pubblica articoli che considera onesti, intelligenti e ben documentati. Ciò non significa che ne condivida necessariamente il contenuto. Solo, ne ritiene utile la lettura

 

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