Carri armati all'Ucraina: escalation o imbroglio?
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Le guerre dell'Impero in declino, 4 febbraio 2023 - La guerra in Ucraina non è frutto del caso o di un'aggressività improvvisa e inspiegabile della Russia, ma di una deliberata politica statunitense il cui obiettivo finale è l'egemonia mondiale (nella foto, il carro armato Leopard 2)
Cf2R (Centre Français de Recherche sur le Renseignement) gennaio 2023 (trad.Ossin)
Carri armati all'Ucraina: escalation o imbroglio?
Jean-Luc Basle
La guerra in Ucraina non è frutto del caso o di un'aggressività improvvisa e inspiegabile della Russia, ma di una deliberata politica statunitense il cui obiettivo finale è l'egemonia mondiale
Stati Uniti, Regno Unito e Germania, insieme a Finlandia, Polonia e Spagna, consegneranno carri armati pesanti all'Ucraina, per un totale di 125 - un numero dunque ben al di sotto dei 300 carri richiesti dal generale ucraino Valeri Zaluzhny in occasione della sua intervista a The Economist lo scorso dicembre. Se a questo si aggiunge il fatto che i Leopard 2 tedeschi saranno consegnati solo tra tre o quattro mesi, che gli Abrams statunitensi devono ancora essere fabbricati per poterli consegnare tra un anno, che l'addestramento degli equipaggi è una questione cruciale secondo Generale Mark Milley, Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate USA, e che la manutenzione di questi materiali richiede personale qualificato, come spiegato da Scott Ritter [1], ex agente del servizio segreto statunitense, è lecito chiedersi quale sarà il reale impatto di questi carri armati che saranno in quantità insufficiente e privi di supporto aereo. [2] Per stessa ammissione del generale Erich Vad, ex consigliere militare di Angela Merkel, nemmeno 100 carri armati Leopard 2 sono in grado di cambiare la situazione militare. [3] Il colonnello Douglas Macgregor, ex consigliere del Pentagono, ha dichiarato da parte sua, dopo aver ricordato la superiorità militare della Russia, che: "L’ Ucraina sta per sperimentare una guerra di un livello tale che non abbiamo mai visto dal 1945 “. [4]
Se nelle settimane a venire la Russia lancerà la campagna che sta preparando da diversi mesi, indipendentemente dal fatto che i carri armati promessi siano pronti o meno al combattimento, la sua vittoria è assicurata. I leader occidentali lo sanno. È quindi lecito avanzare la seguente ipotesi: queste consegne sono un'operazione mediatica volta a convincere i popoli occidentali che i loro governi hanno fatto di tutto per venire in aiuto dell'Ucraina. Washington e Londra camufferebbero così il loro fallimento. L'Ucraina scomparirà quindi dai media per essere sostituita dalla Cina, dai suoi obiettivi espansionistici o dal suo trattamento degli uiguri. Questa è la politica di comunicazione adottata dopo l'umiliante ritiro da Kabul. Da un giorno all'altro l'Afghanistan è scomparso dalla scena internazionale. Sarà lo stesso per Kiev.
In questa guerra, il cui scopo è indebolire la Russia, la propaganda ha svolto un ruolo molto importante. Europei e statunitensi sono stati bersagliati da un eccezionale clamore mediatico [5] nel novembre-dicembre 2021, quando Mosca ha cercato invano di convincere Washington a raggiungere un accordo per evitare la guerra. Questa straordinaria propaganda ha indotto le nazioni europee ad accettare misure contrarie ai loro interessi fondamentali! Pierre de Gaulle [6], nipote del generale, si è pronunciato contro questa assurdità. Emmanuel Todd [7], parlando in un convegno a Sciences Po Bordeaux, ha ricordato che l'attaccato in questa vicenda è stata la Russia attraverso un'espansione ingiustificata della Nato che colloca missili statunitensi a sette minuti da Mosca. [8] Si noti che la sua analisi concorda con quella di John Mearsheimer, professore all'Università di Chicago. [9] La Rand Corporation – il think tank del Pentagono – non fa mistero del suo desiderio che gli Stati Uniti riesaminino la loro politica nei confronti dell'Ucraina e della Russia per raggiungere un accordo di pace. [10]
Questa è una battuta d'arresto per gli Stati Uniti – una battuta d'arresto che condanna una politica estera che i neoconservatori hanno perseguito da quando ne hanno preso il controllo negli anni 1990. Non stiamo quindi assistendo ad una escalation in questo caso, come taluni temono, ma ad un imbroglio affari, come alcuni temono, ma di mistificazione. Detto questo, l'offensiva russa non porrà fine alla guerra in Ucraina. Nonostante gli ammonimenti della Rand Corporation, Washington non ha chiuso con i suoi sogni di egemonia mondiale. Quei sogni svaniranno quando i neoconservatori, che George Bush Sr. chiamava "crazies in the basement" (matti in cantina), lasceranno la Casa Bianca.
Note:
[1] “The nightmare of NATO equipment being sent to Ukraine”, 24 gennaio 2023.
[2] È interessante notare che il presidente Zelenski chiese agli Statunitensi di fornirgli F-16 – aerei da combattimento – mentre gli A-10 Fairchild – aerei da attacco al suolo – sarebbero più adatti a supportare i carri armati occidentali.
[3] Erich Vad, “What are the war aims ?”.
[4] “Ukraine: Is the Hammer About to Fall ?”, 19 gennaio 2023.
[5] « Le brouhaha médiatique autour de l’Ukraine est une guerre de diversion », 2 febbraio 2022 ; Erich Vad, “What are the war aims ?”.
[6] « Peut-on séparer la France de la Russie ? » , dicembre 2022.
[7] « Crise de la société occidentale et guerre en Ukraine », 9 dicembre 2022.
[8] Questa espansione era anche immorale poiché veniva meno all'impegno dato da James Baker, ministro degli Esteri di George Bush, a Michail Gorbaciov "di non far avanzare la NATO di un centimetro a est della Germania" (cf. “How America double-crossed Russia and shamed the West”, 9 settembre 2001).
[10] Avoiding a long war, The Rand Corporation, gennaio 2023.
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